La lebbra o morbo di Hansen è causata dal Mycobacterium leprae, un microbo che cresce molto lentamente nell'organismo. È possibile infatti che i sintomi si manifestino molti anni dopo aver contratto l'infezione.
Nel 2008 una seconda specie, il M. lepromatosis, è stata identificata in sud America. La stragrande maggioranza dei casi si verifica nei paesi in via di sviluppo.
Le cause della lebbra non sono ancora perfettamente note. Probabilmente, il M. leprae si trasmette attraverso la via aerea, in quanto il microrganismo è stato isolato nel naso di pazienti con la malattia.
Tuttavia il M. leprae ha una scarsa contagiosità: contatti brevi e occasionali hanno un rischio molto basso di trasmissione. L'uomo è il serbatoio principale e il periodo di incubazione può variare da pochi mesi a diversi anni. Di solito il contagio avviene dopo contatti stretti (familiari e conviventi del malato) e prolungati nel tempo.
Negli anni '90 il numero di casi è sceso drasticamente a 2,5 milioni di infetti, fino a raggiungere i 249.000 nuovi casi accertati nel anno 2008. L'OMS ha definito come aree di endemia per la lebbra 91 nazioni, India, Africa sub-Sahariana, Sud America e Sudest Asiatico.
I batteri che causano la lebbra si riproducono molto lentamente nell'organismo. Di conseguenza, i sintomi della malattia possono manifestarsi diversi anni dopo l'infezione. Questa malattia colpisce soprattutto pelle e nervi periferici.
Si sviluppano lesioni cutanee caratteristiche, ma compaiono anche i sintomi provocati dal danneggiamento dei nervi come formicolii ed insensibilità cutanea che possono arrivare fino alla completa insensibilità al calore e al dolore. Compare anche una debolezza muscolare.
La perdita della sensibilità può portare a ustioni o ferite di cui la persona malata non si rende conto. La lebbra può comunque presentarsi in forme diverse che causano sintomi caratteristici:
- Lebbra tubercoloide: si manifesta con lesioni della pelle singole o in scarso numero, con margini netti. Le zone interessate da queste lesioni diventano insensibili, a causa della distruzione dei nervi sottostanti;
- Lebbra lepromatosa: come nella forma tubercoloide, si ha la comparsa di lesioni della pelle che in questo caso però sono molto estese e spesso seguite da debolezza muscolare. Possono essere coinvolte molte zone del corpo come naso e regione lombare;
- Lebbra borderline: presenta caratteristiche comuni sia alla forma tubercoloide che a quella lepromatosa.
La diagnosi di lebbra si basa sulla raccolta della storia clinica e sulla visita che metterà in evidenza le caratteristiche lesioni della pelle, l'ingrossamento dei nervi (che possono diventare palpabili), la debolezza muscolare e la perdita della sensibilità.
La conferma della diagnosi si ha in laboratorio, analizzando al microscopio frammenti di biopsia del tessuto cutaneo infetto e riscontrando la presenza del M. leprae.
La terapia per contrastare il M. Leprae è antibiotica e prevede l'utilizzo di una combinazione di farmaci che devono essere somministrati per mesi o anni. Gli antibiotici bloccano la progressione della malattia, ma il danno dei nervi e la perdita di sensibilità al calore o al dolore sono irreversibili.
Non esiste un vaccino contro la lebbra. Anche se la lebbra non è molto contagiosa, è comunque utile, a scopo preventivo, evitare il contatto con i liquidi corporei e con le eruzioni cutanee delle persone infette.
Se trattata subito, la prognosi della lebbra è favorevole. In caso contrario i danni provocati dall'avanzare della malattia sono irreversibili. La disponibilità di farmaci efficaci nel trattamento e nella rapida eliminazione della contagiosità ha cambiato la gestione del paziente permettendo di passare dall'isolamento sociale di questi soggetti al trattamento in ambulatori senza necessità di ricovero.
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