
L’espressione “mal di denti”, tecnicamente detta odontalgia, si riferisce alla presenza di dolore che il paziente avverte in corrispondenza degli elementi dentari.
Questo è un sintomo che può essere legato a diverse problematiche, talvolta anche non strettamente di natura odontoiatrica.
Purtroppo, essendo molto fastidioso e poco tollerabile, soprattutto per i piccoli pazienti spesso impreparati e inesperti nei confronti del dolore, la gestione per i genitori è piuttosto difficile.
- Eruzione: l’eruzione degli elementi dentari, decidui o permanenti, può essere accompagnata da dolore.
- Carie: la lesione cariosa penetra attraverso lo spessore dello smalto e della dentina causando flogosi della polpa dentaria che si manifesta attraverso il dolore.
- Parodontopatie: un’igiene orale non adeguata porta a infiammazione delle gengive e delle strutture di supporto del dente, che si traduce in un dolore riferito a uno o più elementi dentari e alla comparsa di sanguinamento.
- Pulpite: questa è una condizione fortemente dolorosa che si manifesta quando la carie penetra in profondità nel dente compromettendone la vitalità.
- Ascesso: questa condizione si verifica come ultimo epifenomeno di una serie di danni succedutisi nel tempo, si manifesta come gonfiore caldo e dolente in corrispondenza della gengiva immediatamente sottostante un dente cariato. Talvolta gli ascessi possono raggiungere dimensioni notevoli portando a modificare il contorno del volto del paziente.
Esistono anche cause non odontoiatriche di mal di denti, ma sono senza dubbio meno frequenti, tra queste si annoverano sinusite, cefalea, patologie cardiache e lesioni espansive con o senza carattere di malignità che coinvolgono i mascellari.
Il pediatra e lo specialista odontoiatra.
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