Malattia del sonno o tripanosomiasi africana

Parassitosi causata da un protozoo del genere Trypanosoma e trasmessa all'uomo attraverso la puntura della mosca tse-tse diffusa nell'Africa sub-sahariana 

La malattia del sonno, detta anche tripanosomiasi, è una parassitosi che può essere causata da due diverse specie di Trypanosoma, rispettivamente Trypanosoma brucei gambiense e Trypanosoma brucei rhodesiense, che infettano l'uomo grazie a una mosca vettore, la mosca tse-tse (genere Glossina).

La malattia è presente solo nell'Africa sub-equatoriale ed è maggiormente diffusa nelle comunità rurali. Nell’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (2023) sono stati segnalati 24 paesi considerati endemici

La tripanosomiasi Africana umana può assumere due forme, in base al parassita interessato:

  • Trypanosoma brucei gambiense è presente in 24 paesi dell’Africa occidentale e centrale. Questa forma attualmente è responsabile del 92% dei casi segnalati e provoca una malattia cronica, (tripanosomiasi cronica).  Una persona può essere infetta per mesi o anche anni senza mostrare i segni o sintomi patognomonici della malattia. Quando appaiono sintomi più evidenti, il paziente si trova spesso in uno stadio avanzato della malattia, che interessa il sistema nervosa centrale.
  • Trypanosoma brucei rhodesiense presente in 13 paesi dell’Africa orientale e meridionale. Attualmente questa forma rappresenta l'8% dei casi segnalati e causa una malattia acuta (malattia del sonno subacuta). I primi segni e sintomi si osservano pochi mesi o poche settimane dopo l’infezione. La malattia si sviluppa rapidamente e colpisce diversi organi, tra cui il sistema nervoso centrale. Solo l’Uganda presenta entrambe le forme della malattia, ma in zone separate.

I parassiti che causano la malattia del sonno, in particolare il Trypanosoma brucei rhodesiense, possono infettare anche bovini e animali selvatici. La tripanosomiasi nei bovini africani, nota anche come Nagana, ha un importante impatto economico nelle aree affette, in quanto determina la riduzione della produzione di carne e latte ed ostacola la produzione agricola. 

Gli animali possono inoltre albergare il parassita patogeno per l’uomo, soprattutto T.b. rhodesiense, del quale gli animali domestici e selvatici sono un importante serbatoio. Gli animali possono essere infetti anche da T.b. gambiense e agire come serbatoi in misura minore, non precisamente nota. 

Un’altra forma di tripanosomiasi si verifica principalmente in America Latina ed è conosciuta come tripanosomiasi Americana o malattia di Chagas.  (vedi) L’agente eziologico appartiene a un sub-genere diverso di Trypanosoma ed è trasmessa da un diverso insetto vettore.

In seguito alla puntura della mosca infetta, i parassiti entrano nel circolo sanguigno dell'ospite e iniziano a moltiplicarsi. Sebbene l'organismo produca anticorpi specifici contro i parassiti, una parte di questi riesce a sopravvivere e continua a riprodursi.

In seguito all'invasione del sistema linfatico, i tripanosomi riescono a raggiungere molti distretti dell'organismo, tra cui il cuore e il sistema nervoso centrale. Quando una mosca punge un individuo infetto il parassita passa nella mosca attraverso il pasto di sangue e il ciclo ricomincia.

Generalmente le popolazioni rurali che si dedicano all’agricoltura, alla pesca, all’allevamento o alla caccia, sono le più esposte alle mosche tse-tse e pertanto alla malattia. Per ragioni ancora sconosciute, in molte regioni in cui sono presenti le mosche tse-tse, la malattia del sonno è assente. La malattia ha una distribuzione focale che va da singoli villaggi a intere regioni, con frequenza variabile da un villaggio all'altro.

Negli ultimi 20 anni sono stati compiuti importanti progressi nel controllo di questa malattia, tuttavia, in alcune aree rurali dove la tripanosomiasi è prevalente, i sistemi sanitari sono insufficienti e l'instabilità politica e l'insicurezza sociale rendono difficile l’eliminazione della malattia.

Anche i viaggiatori rischiano di essere infettati se si avventurano in regioni in cui l'insetto è diffuso.

La malattia del sonno, se non trattata, di solito è fatale.

  • Puntura della mosca tse-tse;
  • Trasmissione verticale, dalla madre al bambino: il tripanosoma può attraversare la placenta e infettare il feto;
  • Trasmissione attraverso altri insetti ematofagi;
  • Puntura accidentale con aghi contaminati nei laboratori;
  • Trasmissione del parassita attraverso rapporti sessuali;
  • Trasfusioni di sangue infetto.

Nella prima fase, i tripanosomi si moltiplicano nei tessuti sottocutanei, nel sangue e nella linfa. Questo è anche chiamato stadio emolinfatico, che comporta attacchi di febbre, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi, dolori articolari e prurito.

Nella zona in cui è avvenuta la puntura della mosca si presenta un rigonfiamento (papula) che si trasforma in un nodulo rosso scuro e dolente (sifiloma tripanosomico), più diffuso nelle infezioni da Trypanosoma rodhiense che in quelle dovute a Trypanosoma gambiense.

Successivamente si possono presentare febbre intermittente, mal di testa, brividi e dolori ai muscoli e alle articolazioni. Questi sintomi possono comparire nell'arco di settimane (Trypanosoma rhodesiense) o di mesi (Trypanosoma gambiense). È possibile anche che si verifichi gonfiore e indolenzimento dei linfonodi cervicali posteriori.

Nella seconda fase i parassiti attraversano la barriera emato-encefalica per infettare il sistema nervoso centrale. Questo è noto come stadio neurologico o meningo-encefalico. In generale è in questo stadio che compaiono i sintomi più evidenti della malattia: cambiamenti di comportamento, confusione, disturbi sensoriali e scarsa coordinazione. Il disturbo del ciclo del sonno, che dà il nome alla malattia, è una caratteristica importante. 

La diagnosi di tripanosomiasi si fa osservando al microscopio la presenza del parassita nel sangue dell'individuo infetto (striscio di sangue su vetrino) nel caso di Trypanosoma rhodiense, mentre l'agoaspirato linfonodale è più indicato per individuare Trypanosoma gambiense.

La diagnosi precoce è difficile in quanto i segni e i sintomi del primo stadio sono aspecifici e gli approcci diagnostici poco sensibili. La diagnosi richiede la conferma della presenza del parassita in qualsiasi fluido corporeo, tuttavia i livelli di parassitemia di T.b. gambiense negli strisci di sangue di routine sono solitamente bassi e variabili.

Sono stati sviluppati e introdotti test diagnostici rapidi per l'infezione da T.b. gambiense più adatti per lo screening passivo e la sorveglianza nei Paesi endemici.

Determinante è stabilire lo stato di progressione della malattia e il coinvolgimento neurologico attraverso l’esame microscopico del liquido cerebrospinale, pertanto la diagnosi deve essere effettuata il più precocemente possibile, per evitare la progressione allo stadio neurologico e quindi la necessità di un trattamento più complesso e rischioso.

Il tipo di trattamento dipende dalla forma della malattia e dallo stadio della malattia. I farmaci utilizzati nella prima fase sono più sicuri e più facili da somministrare rispetto a quelli per la seconda fase. Quanto più precocemente viene trattata la malattia, tanto maggiori sono le prospettive di guarigione.

La valutazione dell'esito del trattamento richiede un follow-up fino a 24 mesi con valutazioni cliniche ed esami di laboratorio, tra cui talvolta il liquido cerebrospinale, perché i parassiti possono rimanere vitali e riprodurre la malattia molti mesi dopo il trattamento.

I farmaci utilizzati al primo stadio presentano una minore tossicità e sono più facili da somministrare mentre il successo del trattamento del secondo stadio dipende dall'utilizzo di farmaci in grado di attraversare la barriera ematoencefalica. Questo tipo di farmaci presenta un'alta tossicità e modalità di somministrazione complesse.

Non esistono vaccini o farmaci per la profilassi della tripanosomiasi africana. Le misure preventive mirano a ridurre al minimo il contatto con le mosche tse-tse. I residenti locali nei Paesi endemici sono solitamente a conoscenza delle aree fortemente infestate e possono fornire consigli sui luoghi da evitare.

Altre misure utili ai viaggiatori in aree endemiche sono:

  • Indossare camicie a maniche lunghe e pantaloni di materiale di medio spessore in colori neutri che si confondano con l'ambiente circostante. Le mosche tse-tse sono attratte dai colori vivaci o scuri e possono pungere attraverso gli abiti leggeri;
  • Ispezionare i veicoli prima di entrare. Le mosche sono attratte dal movimento e dalla polvere dei veicoli in movimento;
  • Evitare i cespugli. La mosca tse-tse è meno attiva nelle ore più calde della giornata, ma punge se disturbata;
  • Utilizzare un repellente per insetti. Gli indumenti impregnati di permetrina e i repellenti per insetti non si sono dimostrati particolarmente efficaci contro le mosche tse-tse, ma prevengono le punture di altri insetti che possono causare malattie.

La puntura è dolorosa, e ciò aiuta ad identificarne l’origine. In caso di comparsa di sintomi i viaggiatori devono consultare un medico immediatamente.

Se non trattata, l'infezione da Trypanosoma rhodesiense è solitamente fatale entro settimane o mesi mentre l'infezione da Trypanosoma gambiense è generalmente fatale entro diversi anni sebbene siano stati segnalati casi di portatori sani.

 

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  • A cura di: Stefania Bernardi
    Unità Operativa di Infezioni Complesse e Perinatali
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 22  Maggio 2025 


 
 

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