Il "cammino sulle punte" è un modo con cui i bambini camminano tenendo alti i talloni e poggiandosi sulle punte dei piedi. È una modalità di cammino che consente loro di muoversi velocemente, spostano il proprio peso in avanti e riducono la necessità di piegare e sollevare le gambe, facendo meno fatica.
Inoltre, il cammino sulle punte rende il bambino più stabile e gli permette di mantenere meglio l'equilibrio.
Il "cammino sulle punte" è più frequente nei maschietti che nelle bambine.
A volte questa modalità è legata all’uso del girello: infatti il bambino sperimenta a muoversi più velocemente dandosi una spinta sulle punte.
Altre volte è condizione frequente se è presente ipo o iper sensibilità tattile: non gli piace la sensazione che percepisce sotto la pianta e riduce la superficie d’appoggio, non ama camminare sulla sabbia, sull’erba o su terreni con dislivelli.
Quando il bambino cammina sulle punte assume una posizione particolare, che somiglia un po' a quella di un'anatra:
- Sta sulle punte dei piedi;
- Mantiene il sederino all'indietro;
- Accentua la curva della schiena sopra il sederino;
- Tiene le gambe un po' allargate.
I bambini, in modo abbastanza frequente, alternano momenti in cui è possibile l’appoggio del tallone al suolo a momenti in cui caricano esclusivamente sull’avampiede.
Se il bambino rimane in punta di piedi anche quando è fermo, soprattutto dopo i due-tre anni di vita, sarà utile una valutazione da parte del pediatra.
Al contrario, se il bambino cammina o corre a piedi nudi stando sulle punte e poggia il tallone a terra quando è fermo, vuol dire che è tutto nella norma.
La cosa più utile che possa fare un genitore è continuare a osservare nel tempo come il proprio bambino cammina durante le attività di tutti i giorni, per esempio durante il gioco.
Osservare con particolare attenzione il bambino nelle situazioni in cui tende ad abbassare maggiormente i talloni per ottenere una maggiore superficie d'appoggio.
Ad esempio quando:
- Cammina sulla sabbia;
- Salta sui gonfiabili;
- Cammina sul pavimento ricoperto di cuscini o materassini del mare poco gonfi;
- Cammina su percorsi in salita e discesa;
- Vi è riduzione della mobilità della caviglia.
Se ci si accorge che il bambino continua a camminare sulle punte anche in queste situazioni e che continua a farlo dopo i due-tre anni di vita, è importante rivolgersi al pediatra di famiglia.
Utilizzare le ciabatte della mamma per camminare, sotto l'attenta supervisione di un adulto, è un ottimo modo per spingere il bambino a mantenere il tallone poggiato a terra.
Un altro esercizio utile e divertente consiste nel far camminare il bambino con i piedini sopra quelli del genitore, come illustrato in Figura 1.
Figura 1.
- Camminare con i piedini su quelli di un adulto è un utile esercizio;
- Camminare “marciando”;
- Camminare accovacciati come papere.
L'utilizzo del girello non aiuta il bambino a imparare a camminare correttamente, anzi può ritardare il momento in cui comincerà a camminare da solo.
Inoltre non è sicuro, poiché permette al bambino di arrivare più in alto e di spostarsi più velocemente, mettendo a rischio la sua incolumità anche in presenza di adulti.
Permette al bambino di raggiungere luoghi e situazioni pericolose: facilita le ustioni, gli avvelenamenti e le cadute pericolose dalle scale.
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