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Nuove varianti e endemia

Le nuove varianti sono oggi meno pericolose per le persone sane e danno sintomi meno pesanti 

Il virus SARS-CoV-2 continua a circolare tra noi, e probabilmente resterà a lungo, forse per sempre. È un evento inatteso? No, tutti i coronavirus (la grande famiglia di virus a cui appartiene il SARS-CoV2) giungono all’uomo dagli animali, così come è accaduto nel passato ad altri coronavirus.

Essi, originariamente in grado di dare patologie molto gravi, si sono adattati all’uomo, e sono divenuti lentamente sempre meno patogeni. Oggi i coronavirus umani sono gli agenti del raffreddore.

Che significa? Che sono divenuti endemici, ossia sono stabilmente tra gli uomini, causando varie patologie, di norma non gravi, con continue ricomparse e riacutizzazioni. Ma non rappresentano di solito un rischio grave per la salute.

Anche il SARS-COV-2 è divenuto endemico, ossia è presente tra noi stabilmente, ed è difficile pensare che potrà scomparire.

Sta diventando sempre meno patogeno, ma questo “alleggerimento” richiederà molto tempo, non quantificabile ma sicuramente anni.

Questo percorso è legato alla continua comparsa di nuove varianti, che sono sempre più capaci di infettare e replicare (infatti le nuove varianti sono sempre più infettive), ma sempre meno capaci di fare danno (quel che si chiama patogenicità).

Quindi, conviene ricordare che infettività non è sinonimo di patogenicità.

Oggi qual è la situazione? Grazie anche allo straordinario effetto del vaccino, le nuove varianti sono oggi meno pericolose per le persone sane, e danno una sintomatologia meno pesante (a volte solo raffreddore, a volte tosse, a volte febbre, anche alta, e sintomi simil-influenzali come dolore alle ossa e ai muscoli, stanchezza profonda).

Nelle persone fragili (anziani, immunocompromessi, persone con altre co-patologie gravi, ecc) possono invece ancora essere molto pericolose e causare patologie gravi e anche la morte.

Quindi come comportarsi? La vaccinazione rimane uno strumento di straordinaria efficacia, ed è consigliata a tutti, e fortemente raccomandata agli anziani, ai fragili, e a tutti coloro che sono a contatto con persone fragili (in particolare operatori sanitari).

Ancor oggi non possiamo farne a meno. L’attenzione, pur senza preoccupazione e ansia, deve rimanere alta. La pandemia è diventata endemia, lentamente la situazione cambia, ma non ne siamo ancora fuori.

Altre varianti emergeranno, e dovranno essere seguite con attenzione, ma senza preoccupazione, valutandole per prevenire i possibili “colpi di coda” del virus.

 

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  • A cura di: Paolo Palma
    Unità Operativa di Immunologia Clinica e Vaccinologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 10  Ottobre 2023 


 
 

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