La lotta al COVID-19 è imperniata sui vaccini, farmaci in grado di evitare le forme gravi di malattia, ricovero e morte delle persone infettate dal SARS-CoV-2. Tuttavia, la comparsa di nuove varianti impedisce un completo controllo dell’epidemia. Grazie alla continua ricerca, oggi abbiamo a disposizione nuovi vaccini contro le nuove varianti.
Si tratta di due nuovi vaccini bivalenti anti COVID-19, adattati alla sotto-variante Omicron XBB.1.5., da poco approvati dall’Agenzia europea per i medicinali – EMA e dall’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA. Si tratta del vaccino a mRNA Comirnaty Omicorn XBB 1.5 e del vaccino proteico adiuvato Nuvaxovid XBB 1.5.
Nel primo caso si tratta dello stesso vaccino originale anti COVID-19 prodotto da Pfizer/BioNTech, combinato con i tratti di RNA specifici delle nuove varianti Omicron XXB 1.5.
Nel secondo caso il vaccino Nuvaxovid XBB 1.5 è di tipo diverso, cioè ricombinante a subunità, cioè che contiene una versione della proteina spike del virus SARS-CoV-2 prodotta in laboratorio.
Contiene inoltre un adiuvante, cioè una sostanza che aiuta a potenziare la risposta immunitaria indotta dalla vaccinazione. Approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco il 14 novembre 2023, è disponibile in un'unica formulazione da 5 microgrammi/dose, a partire dai 12 anni di età.
È noto che adulti, anziani, sanitari e persone più fragili che presentano un rischio maggiore di complicanze a seguito dell’infezione da SARS-Cov-2 devono essere protetti dal vaccino con due dosi iniziali e una dose di richiamo.
Dopo questo ciclo primario, una dose di rinforzo detta ‘booster’ deve essere effettuata a distanza di almeno sei mesi dall’ultima dose, per mantenere nel tempo, o ripristinare, un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.
Questa dose di richiamo può essere effettuata con il nuovo vaccino bivalente combinato con la variante Omicron BA.1BXX 1.5 in tutti i soggetti di oltre 12 anni.
Gli studi hanno dimostrato che, nelle persone precedentemente vaccinate, i due vaccini bivalenti possono innescare forti risposte immunitarie sia contro la variante Omicron BA.1 che contro il ceppo originale di Sars-CoV-2. In particolare, sono più efficaci nell’innescare risposte immunitarie contro la sub-variante BA.1XX 1.5, rispetto ai vaccini originali.
Comirnaty Omicron XBB 1.5, approvato dall' Agenzia Italiana del Farmaco il 20 settembre 2023, è disponibile nelle seguenti formulazioni, specifiche per età:
- 30 microgrammi/dose (a partire dai 12 anni di età)
- 10 microgrammi/ (bambini di età fra i 5 e gli 11 anni compresi)
- 3 microgrammi/dose (bambini di età 6 mesi e i 4 anni compresi).
Per i bambini dai 6 mesi ai 4 anni che non hanno completato un ciclo primario di vaccinazione anti‑COVID‑19 o senza storia di infezione pregressa da SARS‑CoV‑2, si somministrano 3 dosi di Comirnaty XBB 1.5 da 3 microgrammi/dose (di cui la seconda a 3 settimane dalla prima e la terza a 8 settimane dalla seconda).
Gli effetti collaterali osservati in questi nuovi vaccini sono paragonabili a quelli originali: dunque, tipicamente lievi e di breve durata.
Gli studi sui nuovi vaccini, tuttavia, indicano che i livelli più elevati di anticorpi ‘neutralizzanti’ prodotti equivalgono a quelli che vengono stimolati da una ulteriore dose dei vaccini standard.
Quindi un nuovo vaccino di richiamo combinato aumenta la protezione contro le malattie gravi dall’86% al 90%, ma il vantaggio rispetto a un richiamo con il vaccino standard è in realtà minimo.
La vera differenza nella protezione deriva dall’assunzione di una dose extra di vaccino, standard o combinato.
I vaccini utilizzati finora, compresi quelli adatti all’età pediatrica, continuano ad essere molto efficaci nella prevenzione delle forme gravi di malattia, riducendo fortemente sia le ospedalizzazioni sia i decessi associati a Covid-19, continuano quindi ad essere raccomandati nell’infanzia.
Importante notare che è possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini adattati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale), fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso o valutazioni cliniche.
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