La lotta al COVID-19 è imperniata sui vaccini, farmaci in grado di evitare le forme gravi di malattia, ricovero e morte delle persone infettate dal SARS-CoV-2. Tuttavia, la comparsa di nuove varianti impedisce un completo controllo dell’epidemia. Grazie alla continua ricerca, oggi abbiamo a disposizione nuovi vaccini contro le nuove varianti.
Si tratta di due nuovi vaccini bivalenti anti COVID-19, adattati alla sotto-variante Omicron BA.1, da poco approvati dall’Agenzia europea per i medicinali – EMA e dall’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA: il Comirnaty/Omicron BA.1 e lo Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1, che sono in realtà gli stessi vaccini originali anti COVID-19 prodotti da Pfizer/BioNTech e Moderna, combinati con i tratti di RNA specifici delle nuove varianti Omicron BA.1.
È noto che adulti, anziani, sanitari e persone più fragili che presentano un rischio maggiore di complicanze a seguito dell’infezione da SARS-Cov-2 devono essere protetti dal vaccino con due dosi iniziali e una dose di richiamo.
Dopo questo ciclo primario, una dose di rinforzo detta ‘booster’ deve essere effettuata a distanza di almeno sei mesi dall’ultima dose, per mantenere nel tempo, o ripristinare, un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.
Questa dose di richiamo può essere effettuata con il nuovo vaccino bivalente combinato con la variante Omicron BA.1 in tutti i soggetti di oltre 12 anni.
Gli studi hanno dimostrato che, nelle persone precedentemente vaccinate, i due vaccini bivalenti possono innescare forti risposte immunitarie contro Omicron BA.1 e contro il ceppo originale di Sars-CoV-2. In particolare, sono più efficaci nell’innescare risposte immunitarie contro la sub-variante BA.1, rispetto ai vaccini originali.
Gli effetti collaterali osservati in questi nuovi vaccini sono paragonabili a quelli originali: dunque, tipicamente lievi e di breve durata.
Gli studi sui nuovi vaccini, tuttavia, indicano che i livelli più elevati di anticorpi ‘neutralizzanti’ prodotti equivalgono a quelli che vengono stimolati da una ulteriore dose dei vaccini standard.
Quindi un nuovo vaccino di richiamo combinato aumenta la protezione contro le malattie gravi dall’86% al 90%, ma il vantaggio rispetto a un richiamo con il vaccino standard è in realtà minimo.
La vera differenza nella protezione deriva dall’assunzione di una dose extra di vaccino, standard o combinato.
Altri vaccini adattati che incorporano diverse varianti, come le BA.4 e BA.5 di Omicron, sono attualmente in fase di revisione da parte dell’Agenzia europea del farmaco EMA. Una volta autorizzati, probabilmente estenderanno ulteriormente le possibilità di protezione dal COVID-19.
I vaccini utilizzati finora, compresi quelli adatti all’età pediatrica, continuano ad essere molto efficaci nella prevenzione delle forme gravi di malattia, riducendo fortemente sia le ospedalizzazioni sia i decessi associati a Covid-19.
Continuano quindi ad essere raccomandati nell’infanzia a partire dai 5 anni di età e in generale per le vaccinazioni primarie.
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