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Nuovo Coronavirus: La variante Omicron e la quarta dose di vaccino

Diversi studi stanno valutando l'efficacia di una quarta dose di vaccino anti COVID-19 contro la variante Omicron 

Una quarta dose di un vaccino COVID-19 ripristina i livelli di anticorpi contro il Coronavirus SARS-CoV-2 a quelli che si osservano dopo la terza dose, ma in realtà fornisce solo un modesto incremento della protezione contro l'infezione e contro il COVID-19.

Dai primi studi sembra infatti che la terza dose sia molto importante, ma dopo di questa l’immunità nelle persone giovani e sane raggiunge un tetto di risposta e una quarta dose probabilmente non produce un effettivo beneficio in termini di protezione dall’infezione di Omicron. Sembra, inoltre, che anche i vaccini mirati contro Omicron non siano molto meglio di quelli originali già disponibili.

Indipendentemente dal tipo di vaccino, Pfizer/BioNTech o Moderna, la quarta dose ha aumentato i livelli di anticorpi "neutralizzanti" (quelli che possono bloccare l'ingresso del virus nelle cellule) rilevati in uno studio su 274 operatori sanitari statunitensi. Ma i livelli dopo la quarta dose non hanno superato quelli osservati poco dopo la terza dose, suggerendo che con 3 dosi i vaccini avevano già determinato il limite massimo di produzione anticorpale.
In uno studio parallelo sul potere protettivo degli anticorpi contro diverse varianti di SARS-CoV-2 si è osservato che, dopo la terza dose di vaccino, gli anticorpi prodotti potevano bloccare Omicron dall'infettare le cellule, ma non così bene come riescono a bloccare la variante Delta. Dopo la quarta dose, la potenza degli anticorpi contro Omicron aumenta, ma non più della loro potenza contro Delta

Questi dati sugli anticorpi possono spiegare perché la quarta dose non si è tradotta in una sostanziale protezione extra contro l'infezione da Omicron. Un ciclo di quattro dosi del vaccino Pfizer si era dimostrato il 30% più protettivo contro l'infezione rispetto a un ciclo di tre dosi; per Moderna, l'efficacia extra era dell'11%.

Ciò significa che, entro la fine di gennaio, 52 partecipanti allo studio che avevano ricevuto una quarta dose erano risultati positivi alla SARS-CoV-2 e 73 dei controlli abbinati che avevano ricevuto solo tre dosi. La maggior parte delle infezioni erano lievi, e nessuno dei partecipanti nel gruppo di controllo o nel gruppo delle quattro dosi ha sviluppato una forma grave di COVID-19.

L'aumento relativamente scarso di efficacia tra terza e quarta dose è probabilmente dovuto al fatto che la protezione offerta da tre dosi è "già abbastanza alta" e una quarta dose offre una protezione solo leggermente maggiore contro la malattia sintomatica e contro l'infezione.

Altri studi osservazionali in Israele hanno invece mostrato livelli più alti di protezione contro le infezioni e le forme gravi di malattia. Questa protezione aggiuntiva potrebbe fare una grande differenza per i gruppi di soggetti ad alto rischio, specie durante possibili nuove ondate.

In definitiva si conferma la necessità di nuovi vaccini che possano prevenire l'infezione da varianti emergenti, mentre resta da chiarire il numero ottimale di dosi e il tempo tra le dosi necessario per i vaccini già esistenti, per raggiungere la massima protezione verso Omicron e le varianti future.

Tuttavia alcuni ricercatori sostengono che la quarta dose potrebbe essere utile per le persone con un più alto rischio di malattia grave, come gli immunocompromessi e gli anziani. Diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Italia, Israele, Cile e Svezia, stanno offrendo la quarta dose agli adulti più anziani e ad altri gruppi di adulti fragili.

Sfoglia online il numero di 'A scuola di salute' dedicato ai vaccini contro il Nuovo Coronavirus:

 

ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 04  Aprile 2022 


 
 

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