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Nuovo Coronavirus: Omicron, la nuova ondata estiva

​​​​​​​Questa nuova variante si sta diffondendo rapidamente, riuscendo a superare alcune difese immunitarie acquisite dalle persone vaccinate o infettate dalle varianti precedenti 

Non potremo stare tranquilli neanche in estate, durante le vacanze, perché il Coronavirus in continua evoluzione ha assunto una nuova forma nella variante, B.5, un'emanazione della variante Omicron che ha imperversato durante l'inverno scorso.
Questa nuova variante si sta diffondendo rapidamente, con una velocità che è tra le più alte tra tutte le infezioni virali, riuscendo a superare alcune delle difese immunitarie acquisite dalle persone vaccinate o infettate dalle varianti precedenti.

Per coloro che sono riusciti a evitare il virus per quasi tre anni sarà un po’ più difficile continuare a farlo, e alcuni di coloro che hanno recentemente contratto il COVID si stanno infettando di nuovo.

Questo significa che avremo un'impennata di infezioni (e di reinfezioni) come quella che abbiamo visto lo scorso inverno, dato che la variante BA.5 estende e approfondisce il peso della pandemia, facendoci perdere il vantaggio dell’estate e dell’aria aperta. Tutto ciò è ovviamente anche facilitato dal calo di attenzione e di uso delle mascherine.

Fortunatamente le vaccinazioni effettuate – il primo ciclo di tre dosi – mantengono valida la protezione verso le forme gravi, per cui all’aumento della trasmissione non dovrebbe corrispondere un incremento eccessivo dei ricoveri e delle forme critiche.

Questa variante Omicron ha la caratteristica di presentare così tante mutazioni da generare una ‘dinastia’ di varianti molto ampia e con caratteristiche diverse. La versione iniziale di Omicron, nota come BA.1, è stata solo la prima di una serie di varianti correlate, che si sono succedute eliminandosi a vicenda. BA.2 ha preso il posto di BA.1 e ha provocato un'impennata di contagi in primavera.

BA.4 e BA.5 si stanno diffondendo ancora più rapidamente: individuati per la prima volta in Sudafrica a gennaio e febbraio, hanno poi soppiantato il BA.2 in tutto il mondo, provocando un'impennata dei casi e dei ricoveri.

Negli Stati Uniti, la variante BA.5 rappresenta oggi circa il 54% di tutte le infezioni da COVID e la BA.4 circa il 17%. In Italia rappresentano rispettivamente il 24% e l’11,5% (ISS 6 luglio 2022). Si ipotizza che queste nuove varianti acquisiscano il predominio in quanto intrinsecamente più trasmissibili delle precedenti e che possono diffondersi rapidamente perché sono  più capaci di eludere le difese immunitarie degli- ospiti, anche se vaccinati o già infettati in precedenza.

 Quando le persone vengono vaccinate o infettate, sviluppano anticorpi in grado di neutralizzare il Coronavirus attaccandosi alle sue proteine spike, le punte sulla sua superficie che il virus usa per riconoscere e infettare le nostre cellule.
Ma le varianti BA.4 e BA.5 presentano diverse mutazioni che cambiano la forma delle loro punte, come spade che non si adattano più ai loro foderi, e diventano irriconoscibili per molti anticorpi in grado di bloccare le varianti precedenti.

Molti studi hanno ormai dimostrato che gli anticorpi di persone con triplo vaccino, o che hanno avuto una infezione da varianti precedenti del Coronavirus, sono da tre a quattro volte meno capaci di neutralizzare BA.4 o BA.5 rispetto a BA.1 o BA.2.
Ciò significa che la maggior parte delle persone è ora meno protetta contro l'infezione rispetto ad alcuni mesi fa, e che alcune persone che hanno avuto il COVID molto recentemente ora si stanno reinfettando.

Le conseguenze delle reinfezioni non sono ancora chiare. È poco probabile che ogni successiva infezione di COVID sia peggiore rispetto alla precedente, anche se sembra sia possibile reinfettarsi con una sottovariante diversa di Omicron. La più recente BA.5 infatti fa quello che fa Omicron, ma con una maggiore capacità di mimetizzarsi (evasione immunitaria).

L'impatto del BA.5 sulle comunità sarà diverso in tutto il mondo. Sia il Sudafrica che il Regno Unito hanno registrato solo un piccolo aumento dei ricoveri e dei decessi nonostante l'aumento dei casi di BA.5, dimostrando che la protezione dai vaccini contro le malattie gravi e la morte è ancora molto forte. Tuttavia nel Portogallo, a fronte di un’ondata particolarmente alta, i decessi sono saliti a livelli che si avvicinano a quelli della prima ondata di Omicron.

Queste differenze sono prevedibili sulla base di differenze demografiche, di copertura immunologica, di numero di dosi effettuate e della pregressa circolazione delle varie varianti.

Poiché sembra che ci troviamo in un'ondata di reinfezioni, in questo momento non è possibile prevedere cosa potrebbe accadere con una ulteriore ascesa della variante BA.5: osservando il suo numero di riproduzione effettivo (o Rt, il numero medio di persone che ogni persona infetta poi infetta) BA.4 e BA.5 hanno un Rt leggermente più alto. 
Anche se il rapporto infezione-fatalità per COVID – ovvero il rischio che una persona infetta muoia - scende al livello dell'influenza stagionale, gli eventi rari si accumulano quando il virus si diffonde senza controllo.

Infine consideriamo BA.2.75, un altro membro della famiglia Omicron, che presenta molte mutazioni della spike non riscontrabili negli altri ceppi. In India, dove questa sottovariante è stata identificata per la prima volta, sembra che si stia diffondendo a una velocità doppia rispetto al BA.5.
Questo quadro preoccupante si basa su un numero ridotto di campioni e il ritmo effettivo di BA.2.75 potrebbe essere più lento. Ma a prescindere da ciò che accadrà, questa serie di varianti non sarà l'ultima con cui dovremo confrontarci.

Per la prevenzione dell’infezione i vaccini sono ancora un mezzo cruciale e insostituibile. Anche se in ritardo, sono in arrivo i vaccini di richiamo specifici per l'Omicron, che includeranno le componenti di BA.4 e BA.5. Le dosi ‘aggiornate’ saranno pronte per la fine dell’anno, quando potrebbero essere già emerse nuove varianti.

Tuttavia anche se non riusciamo a trovare una corrispondenza esatta, questi richiami potranno ampliare il repertorio di anticorpi delle persone, consentendo loro di difendersi meglio non solo contro il gruppo degli Omicron, ma anche contro altre varianti che potrebbero seguire.

Purtroppo, è probabile che i booster specifici per Omicron non siano così efficaci in termini di prevenzione delle infezioni: i dati clinici suggeriscono che saranno un po’ migliori dei vaccini attuali, ma non in modo sostanziale. E anche se si riuscisse a ottenere il desiderato vaccino che protegge da tutti i coronavirus, sarà in ogni caso difficile convincere tutta la popolazione a farlo!

Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 18  Luglio 2022 


 
 

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