Con il termine di sanguinamento (o emorragia) gastrico o intestinale si intende una perdita di sangue dall'apparato gastrointestinale, che può coinvolgere esofago, stomaco, duodeno (tratto alto), oppure tratti di intestino come digiuno, ileo e colon (tratto basso). È relativamente frequente in età pediatrica e rappresenta il 3% circa delle cause di accesso in pronto soccorso.
Le cause più comuni di emorragia intestinale sono diverse a seconda dell'età del bambino e della localizzazione del sanguinamento:
- Emorragie del tratto gastrointestinale alto:
- Neonato e lattante:
Esofagite, ulcera gastroduodenale, ulcera peptica; - 2-5 anni:
Ulcera peptica, varici esofagogastriche; - Oltre i 5 anni:
Gastroduodenite, varici esofago-gastriche, gastropatia ipertensiva.
- Neonato e lattante:
- Emorragie del tratto intestinale basso:
- Neonato e lattante:
Ragadi anali, colite allergica o aspecifica, enterocolite necrotizzante; - 2-5 anni:
Ragadi anali, polipi intestinali, enterocolite infettiva, invaginazione intestinale, diverticolo di Meckel malattia infiammatoria cronica intestinale; - Oltre i 5 anni:
Ragadi anali, enterocolite infettiva, polipo intestinale, malattia infiammatoria cronica intestinale, diverticolo di Meckel.
- Neonato e lattante:
I sintomi di sanguinamento gastrico e intestinale si possono manifestare in modo diverso a seconda del punto in cui l'emorragia si verifica nel tratto gastrointestinale e della rapidità del sanguinamento:
- Ematemesi: si manifesta con l'emissione di sangue rosso vivo o color fondo di caffè dalla bocca, con il vomito, ed è solitamente espressione di un sanguinamento dal tratto intestinale alto;
- Ematochezia: si manifesta con l'emissione di sangue rosso vivo dal retto ed è generalmente espressione di una emorragia dal tratto digestivo basso, soprattutto dal colon o dall'ano;
- Melena: è l'emissione di feci nere e segnala un sanguinamento dal tratto digestivo alto;
- Sanguinamento occulto: sanguinamento lento, ma continuo che non si vede a occhio nudo e che si identifica ricercando nelle feci il sangue occulto con un esame di laboratorio quando sussistono elementi clinici di sospetto (ad esempio la comparsa di anemia).
Il bambino con un sanguinamento intestinale o gastrico deve essere accuratamente visitato per valutare il suo stato generale e per evidenziare, per esempio, una ragade anale che frequentemente determina presenza di sangue rosso vivo che vernicia le feci. È fondamentale raccogliere una storia accurata dell'evento e valutare, se si sono manifestati, campanelli d'allarme come la presenza di:
- Vomito;
- Diarrea;
- Dolore addominale;
- Difficoltà di alimentazione;
- Scarso accrescimento.
Quando i campanelli d'allarme sono presenti, è necessario procedere urgentemente con indagini mirate sia di laboratorio sia strumentali, tra cui l'endoscopia del tratto intestinale alto (esofagogastroduodenoscopia) e basso (colonscopia) che ha un ruolo diagnostico e terapeutico determinante nella gran parte dei casi.
Da ricordare che di fronte a un bambino con un sospetto di emorragia gastrica o intestinale bisogna escludere:
- La possibilità che si tratti di un falso sanguinamento: alcuni alimenti e o anche alcuni farmaci possono infatti mimare un'emorragia digestiva colorando le feci di rosso o nero (per esempio spinaci, carbone, liquirizia, ferro, Ampicillina);
- La possibilità che la sua origine si trovi al di fuori dell'apparato gastrointestinale: come nel caso di sangue da naso (epistassi) in cui parte del sangue si riversa nell'intestino, o di ragadi del capezzolo materno nei bambini allattati al seno.
La terapia è di solito quella della malattia che l'ha causata. Per facilitare la risoluzione del sanguinamento gastrico o intestinale ci si può avvalere di varie terapie:
- Terapia medica con l'utilizzo di farmaci che inibiscono l'acidità gastrica (inibitori di pompa protonica) o vasoattivi (ocreotide);
- Terapia endoscopica con l'iniezione di sostanze che bloccano il sanguinamento (sostanze sclerosanti o adrenalina), o con la termocoagulazione, l'elettrocoagulazione, o con il posizionamento di clip sul punto di sanguinamento o con la legatura delle eventuali varici o con l'asportazione di polipi se presenti;
- Terapia chirurgica nei casi di emorragia gastrica o intestinale gravi non gestibili o trattabili se non con un intervento in urgenza o in caso di malattie di pertinenza tipicamente chirurgica (per esempio il diverticolo di Meckel).
La prognosi dei sanguinamenti gastrointestinali dipende principalmente dalla malattia che li ha causati.
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