Le Malattie Metaboliche Ereditarie, appartenenti alla famiglia delle Malattie Rare, costituiscono un gruppo di condizioni cliniche geneticamente determinate dovute a un alterato funzionamento di una specifica via metabolica. Esse possono essere causate sia da un difetto enzimatico sia da alterazioni nei meccanismi di trasporto cellulare.
Dal punto di vista clinico, data la complessità dei fenomeni biologici interessati, queste malattie si manifestano il più delle volte con sintomi sistemici, con contemporanea compromissione di più organi e apparati, progressivamente ingravescenti, che compromettono le tappe di un normale sviluppo psico-fisico e in alcuni casi la stessa sopravvivenza.
La comparsa dei sintomi clinici della malattia avviene nella maggior parte dei casi in età infantile e, per le forme più gravi, anche nei primi giorni di vita.
La diagnosi si basa sul dosaggio di metaboliti specifici (biomarcatori metabolici) seguita dalla misura dell’attività enzimatica e/o dallo studio genetico-molecolare.
Per molte di queste malattie la precocità della diagnosi si associa ad una migliore prognosi, misurabile in termini di ridotta mortalità e morbosità.
Con questa specifica finalità un test di screening effettuato subito dopo la nascita rappresenta uno strumento avanzato di prevenzione secondaria con importanti ricadute sulla sanità pubblica.
Con il DCPM del 12 gennaio 2017 lo screening neonatale entra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che ogni Regione deve assicurare a tutte le nascite, residenti e non. Con la Legge n. 167/2016 ed il successivo Decreto del Ministero della Salute del 13 ottobre 2016 lo screening neonatale eseguito per ipotiroidismo congenito, fibrosi cistica e fenilchetonuria, è stato esteso (Screening Neonatale Esteso-SNE) ad altre 49 patologie metaboliche che comprendono:
- aminoacidopatie
- acidemie organiche
- disturbi del ciclo dell’urea
- disturbi dell’ossidazione deli acidi grassi
- galattosemia
- deficit di biotinidasi
L’estensione dello screening a queste malattie risulta motivata dalla disponibilità di trattamenti che, se iniziati precocemente, risultano efficaci nel modificare positivamente la storia naturale della malattia. Recentemente in Lazio, così come in altre regioni in via sperimentale, allo Screening Neonatale Esteso è stato aggiunto lo screening per l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA).
Per lo Screening Neonatale Esteso esiste un percorso consolidato articolato nelle seguenti fasi.
- Prelievo capillare a tutti i neonati fra le 48-72 ore di vita. Per i neonati con particolari condizioni di rischio (pretermine con peso alla nascita inferiore a < 1800 gr, trasfusi con emoderivati prima del primo screening, in Nutrizione Parenterale Totale) il protocollo prevede la ripetizione del test a 15 e 30 giorni di vita.
- Preparazione del cartoncino di carta bibula imbibito di poche gocce di sangue capillare.
- Invio del cartoncino al Laboratorio Centrale Screening presso il Policlinico Umberto I di Roma.
In caso di test negativo il percorso si conclude. In caso di test positivo vengono effettuati ulteriori test che se ancora positivi faranno attivare il percorso di richiamo, indirizzando il neonato presso il centro di II livello per l’esecuzione dei test definitivi di conferma diagnostica e l’eventuale presa in carico.
La gran parte dell’attività del programma dello Screening Neonatale Esteso è rivolta a neonati “sani” che rappresentano circa il 90% delle nascite che si verificano ogni anno nelle strutture ospedaliere. Esiste quindi una quota rimanente di neonati che, per patologie minori o complesse, richiedono un ricovero in un reparto medico o chirurgico neonatale.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, vista la sua funzione di centro di riferimento di elevata specializzazione per tutte le patologie neonatali sia mediche che chirurgiche, ricovera correntemente neonati nelle prime ore di vita che quindi rientrano nel protocollo dello Screening Neonatale Esteso definito dalla Direzione Sanitaria.
Dal Marzo 2021 ha preso avvio in Ospedale un sistema di notifica giornaliera dei ricoveri con età inferiore a <72 ore di vita nel quale sono riportate informazioni utili ad identificare il neonato (numero nosologico, nosografico) ed il suo reparto di ricovero.
A seguito della segnalazione giornaliera, il medico referente dello Screening Neonatale Esteso dell’ospedale si attiva per verificare se il neonato sia stato già sottoposto allo Screening Neonatale Esteso presso l’Ospedale di nascita o, in caso contrario, per avviare il percorso di screening precedentemente descritto.
Tutti i cartoncini dello Screening Neonatale Esteso, centralizzati nell’area di neonatologia dell’ospedale, vengono poi inviati al Laboratorio del Policlinico Umberto I. Contestualmente il medico referente aggiorna l’attività di screening sul portale dedicato Screening Neonatale Esteso della Regione Lazio.
Di seguito sono presentati i dati riferiti all’attività dello Screening Neonatale Esteso dell’Ospedale nel periodo Marzo 2021 (avvio del sistema di monitoraggio) al Dicembre 2023.
Nella figura 1 è mostrato l’andamento mensile dei ricoveri in Ospedale con età inferiore a <72 ore nel periodo considerato. Escludendo il mese di marzo 21, i cui dati sono riferiti alla seconda parte del mese, nell’intero periodo il numero medio dei ricoveri per mese è stato pari a 22,0 con un incremento dal 2021 (18,3 ricoveri/mese) al 2023 (23,8 ricoveri/mese).
Complessivamente nell’intero periodo, i neonati sottoposti a sorveglianza sono stati 736 di cui 676 (91,8%) inseriti nel programma di screening e 60 esclusi perché già screenati prima dell’arrivo in ospedale (n=57) o deceduti prima delle 72 ore (n=3). La quasi totalità dei neonati (82%) è stata ricoverata nei tre reparti neonatologici dell’ospedale (TIN, sub-TIN e Chirurgia neonatale) e la quota rimanente in reparti di area critica (TI cardiochirugica, DEA-Area Rossa, Rianimazione).
In figura 2 sono mostrati i dati sul numero di test effettuati ad ogni singolo neonato. Il 63,5% ha effettuato un solo test, il 15,5 % due (il test viene ripetuto in caso di positività), il 13,5% tre (protocolli speciali) ed il rimanente 7,5% 4 o più test (positività ripetute) per un totale di 1.116 test eseguiti.
Il protocollo dello Screening Neonatale Esteso implementato in Ospedale ha raggiunto la totalità dei neonati idonei allo screening a dimostrazione dell’ottimo livello organizzativo raggiunto. Va inoltre sottolineata la particolare complessità dei neonati inseriti nel programma di screening con il 47% che ha effettuato almeno due test.
In questi casi i contatti con il Laboratorio Centrale Screening sono pressoché quotidiani, valutando congiuntamente, in base anche alla criticità del paziente, quando è più opportuno ripetere i test. Ancor più delicata è la comunicazione con le famiglie di bimbi affetti da patologia di diversa gravità alle quali va spiegata l’utilità e l’importanza dei test che si effettuano nonché il loro significato.
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