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Uso delle protezioni piombate

Perché non vengono più utilizzate le protezioni piombate per le gonadi? 

Le schermature piombate a contatto per i pazienti sono utilizzate da più di 70 anni in radiologia per ridurre la dose assorbita dai tessuti e dagli organi e limitare i potenziali effetti dannosi delle radiazioni ionizzanti.

Tuttavia oggi lo sviluppo tecnologico delle nuove apparecchiature radiologiche consente di eseguire esami con una minor dose che in passato, e sono aumentate le nostre conoscenze sugli effetti delle radiazioni ionizzanti, motivi per i quali è stato raggiunto un consenso internazionale che ne sconsiglia l’uso, in quanto poco utili e potenzialmente dannose per i pazienti.

No, l'utilizzo di schermature piombate a contatto durante gli esami radiografici non è raccomandato.

Alcuni esami non possono essere acquisiti usando una schermatura perché la schermatura coprirebbe parti del corpo che abbiamo bisogno di vedere (ad esempio le ossa del bacino).

Tuttavia, se si insiste a voler usare una schermatura, potrà essere presa in considerazione la richiesta qualora ciò non comprometta l'esito dell’esame.

La dose di radiazioni utilizzata per la maggior parte degli esami di radiodiagnostica è così ridotta che il potenziale rischio a cui il paziente è sottoposto è molto basso o prossimo allo zero.

Conosciamo anche molto di più gli effetti che le radiazioni producono sul corpo umano; alcuni organi e tessuti, come i testicoli e le ovaie, si sono dimostrati essere molto meno sensibili alle radiazioni di quanto si ritenesse in passato.

Inoltre nelle bambine in età prescolare le ovaie sono posizionate in oltre la metà dei casi in posizione laterale e anche un posizionamento accurato della protezione piombata non schermerà le ovaie.

Pertanto l’effetto benefico derivante dall’uso di una eventuale schermatura sarebbe trascurabile. Di contro il suo utilizzo potrebbe risultare dannoso.

Fin dagli anni '50 si è ritenuto che le radiazioni potessero determinare danni agli spermatozoi o agli ovociti e trasmettere questo danno ai figli.

Gli effetti ereditari delle radiazioni ionizzanti non sono mai state osservate negli esseri umani, neanche dopo molte generazioni, e studi longitudinali di oltre 80 anni anche su persone esposte a quantità di radiazioni molto maggiori di quelle utilizzate nell'imaging medico.

Quando gli organi/tessuti sono lontani dalla regione anatomica esaminata (ad esempio i testicoli in una radiografia del torace), non si ha alcun vantaggio a usare una schermatura.

In caso contrario, quando gli organi si trovano in prossimità della zona del corpo esposta ai raggi X (meno di 5 cm) e si utilizza una schermatura piombata, può accadere che lo schermo accidentalmente copra regioni anatomiche che devono essere valutate, rendendo necessaria la ripetizione dell’esame.

Inoltre la presenza di una schermatura piombata tra il fascio di raggi X e il paziente potrebbe indurre le moderne apparecchiature radiologiche ad aumentare la quantità di radiazioni richiesta.

La dose di radiazioni utilizzata per ottenere una immagine radiografica è necessaria per valutare meglio cosa stia succedendo all'interno del corpo del paziente.

In qualunque procedura radiologica eseguita il medico radiologo ha valutato i benefici e i rischi per il bambino e ha ritenuto che il beneficio che si ottiene dalle informazioni è molto maggiore del potenziale rischio indotto dall’esposizione a radiazioni, che è molto piccolo se non nullo.

Dato che l’accompagnatore non ha un motivo clinico di essere esposto a radiazioni ionizzanti, gli viene fornito un camice piombato da indossare per essere sicuri che non sia esposto ad alcuna dose.

 

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  • A cura di: Paolo Tomà
    Unità Operativa Radiologia e Bioimaging
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 31  Luglio 2023 


 
 

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