I vaccini sono tra i prodotti farmaceutici più controllati e sicuri al mondo. Come tutti i farmaci, anche i vaccini possono causare alcune reazioni avverse dopo la somministrazione, ma si tratta per lo più di effetti lievi e temporanei.
Le reazioni più comuni ai vaccini, che di solito si verificano entro uno o due giorni dalla somministrazione, sono:
- Gonfiore o indurimento nel punto dell'iniezione;
- Dolore o rossore nel punto dell'iniezione;
- Febbre;
- Sonnolenza;
- Malessere generale;
- Irritabilità;
- Dolori muscolari o articolari;
- Mal di testa;
- Perdita di appetito;
- Disturbi gastrointestinali;
- Orticaria (rash cutaneo).
Nel caso dei vaccini contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) o morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV), la febbre e un lieve rash cutaneo possono comparire 5-12 giorni dopo la vaccinazione.
Le reazioni moderate o gravi sono molto rare e solitamente non causano problemi a lungo termine. Tra queste:
- Convulsioni;
- Riduzione delle piastrine (trombocitopenia);
- Aumento dei linfonodi (linfoadenopatia);
- Riduzione del tono muscolare (ipotonia);
- Riduzione della risposta agli stimoli (iporesponsività);
- Pianto inconsolabile.
Le reazioni allergiche gravi (anafilattiche) sono estremamente rare, verificandosi in circa un caso ogni milione di dosi. Per precauzione, dopo la vaccinazione è consigliato rimanere nell'ambulatorio per 20-30 minuti.
La sicurezza dei vaccini è garantita attraverso una costante sorveglianza delle reazioni avverse, sia durante la fase di sperimentazione clinica che dopo la commercializzazione.
In Italia, questa sorveglianza è coordinata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e i dati raccolti sono condivisi con l'Agenzia Europea del Farmaco e l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’unità di Immunologia Clinica e Vaccinologia dell’Ospedale è inoltre componente del consorzio interazionale INSIS (www.insis.org) per la valutazione della sicurezza dei nuovi vaccini.
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