Da febbraio 2022 sono state segnalate in Sud Africa due sotto-lignaggi del clade Omicron: le varianti BA.4 e BA.5. Condividono con il ceppo iniziale di Omicron lo stesso profilo di mutazioni nel gene spike, mentre presentano serie di diverse mutazioni nel restante genoma.
La loro diffusione è assai rapida e nelle ultime settimane la maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea ha registrato un aumento della diffusione di queste varianti.
In Portogallo, il BA.5 è diventato in due mesi la variante dominante e le sue crescenti proporzioni sono state accompagnate da un'impennata dei casi di COVID-19.
Il vantaggio di crescita che BA.5 presenta rispetto alle altre varianti suggerisce che questa diventerà presto dominante in tutta l'Europa e che aumenteranno i casi di COVID-19 nelle prossime settimane.
L'entità dell'aumento dipenderà da vari fattori, tra cui la protezione immunitaria data dai vaccini e dalle precedenti ondate pandemiche di SARS-CoV-2.
Per ora non ci sono dimostrazioni che BA.4 e BA.5 siano associate a una maggiore gravità dell'infezione rispetto alle precedenti varianti di Omicron.
Tuttavia, come nelle ondate precedenti, un aumento dei casi di COVID-19 può comportare un aumento dei ricoveri ospedalieri, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi.
È quindi necessario restare attenti a possibili segnali di allarme, mantenendo e rafforzando i sistemi di sorveglianza e segnalazione della diffusione di questa nuova epidemia da Omicron BA.4 e BA.5, e monitorare i tassi di casi di COVID-19, i ricoveri ospedalieri e quelli in terapia intensiva.
Resta determinante aumentare la copertura del vaccino COVID-19, specie nei bambini ancora in gran parte scoperti, mentre si prevede che saranno necessarie ulteriori dosi di richiamo – la cosiddetta quarta dose o 2° richiamo – nei gruppi più a rischio di forme gravi, in previsione di questa e di altre ondate.
Al momento non vi è alcuna indicazione di un cambiamento di gravità per BA.4 o BA.5 rispetto ai precedenti lignaggi di Omicron.
Gli indicatori di gravità in Portogallo (ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e decessi) a giugno non hanno superato i livelli raggiunti nel precedente picco Omicron, tuttavia si continuano a osservare aumenti di settimana in settimana.
Nelle ultime settimane, sia i ricoveri ospedalieri che i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati soprattutto tra le persone di età più avanzata, superiore a 60 anni. Anche in Italia si osserva una tendenza crescente delle infezioni e ricoveri.
Studi recenti hanno dimostrato che la vaccinazione induce una forte risposta anticorpale nella maggior parte degli individui e ancora più forte nei soggetti che si sono precedentemente infettati.
La risposta immunitaria neutralizzante provocata dall'infezione naturale seguita dalla vaccinazione è sempre più debole nei confronti delle recenti varianti ‘preoccupanti’ del Sars CoV-2.
Tuttavia la protezione immunitaria dovuta ai precedenti vaccini o all’infezione non risulta completamente compromessa, ma potrebbe essere necessario un cambiamento nello sviluppo dei vaccini in futuro, per generare un'immunità pan-coronavirus cross-protettiva nella popolazione globale. Tali vaccini sono in fase avanzata di studio e si spera possano essere disponibili nei prossimi mesi.
Un secondo richiamo di rinforzo immunologico potrebbe quindi non solo essere utile, ma particolarmente protettivo, e si prevede che sarà necessario prima della stagione autunno-inverno, per contrastare una rapida diffusione di malattia grave nei gruppi più a rischio (ad esempio, gli adulti di età pari o superiore a 60 anni e le popolazioni vulnerabili dal punto di vista medico).
Questa dose aggiuntiva avrà il massimo impatto se, oltre a essere più immunogena verso queste nuove varianti, verrà somministrata in prossimità dei periodi previsti di aumento della circolazione virale, cioè prima della prossima stagione invernale.
In conclusione è particolarmente importante cogliere quanto prima l’opportunità di completare il programma vaccinale nei bambini e di effettuare un secondo richiamo nei più anziani e nelle persone fragili, in particolare se saranno disponibili i nuovi vaccini.
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