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Idrocefalo
È la dilatazione dei ventricoli cerebrali. Il trattamento è chirurgico e prevede due possibili interventi: l'impianto di una cannula flessibile e quello mediante tecniche endoscopiche
20 maggio 2020
CHE COS'È
L'idrocefalo è la dilatazione dei ventricoli cerebrali causata da un eccessivo accumulo di liquido cefalo-rachidiano (liquor) che determina un aumento della pressione all'interno del cranio.
Il liquor si accumula perché incontra ostacoli al deflusso (idrocefalo ostruttivo) oppure perché sono alterati i normali meccanismi di riassorbimento.
COME SI FA LA DIAGNOSI
I sintomi che portano alla diagnosi di idrocefalo sono differenti in base alla fascia d'età dei bambini:
- Nel neonato il sintomo più evidente è l'incremento della circonferenza cranica con fontanella anteriore tesa e pulsante, maggiore evidenza del reticolo venoso epicranico, comparsa di letargia o irritabilità, occhi "a sole calante" (gli occhi sembrano guardare sempre verso il basso, incapaci di guardare in alto);
- Nel bambino dopo il primo anno d'età i sintomi sono cefalea insistente, vomito ripetuto, sonnolenza, disturbi visivi, in alcuni casi crisi epilettiche, comparsa degli occhi "a sole calante".
La conferma di idrocefalo viene effettuata mediante:
- Ecografia cerebrale (attraverso la fontanella anteriore) nel neonato/lattante;
- TC encefalo nel il bambino dopo l'anno d'età (che ha quindi la fontanella anteriore chiusa).
La diagnosi di idrocefalo può anche essere fatta durante la gravidanza mediante l'ecografia morfologica con evidenza di dilatazione del sistema ventricolare.
Dopo la nascita il bambino viene sottoposto a ecografia attraverso la fontanella anteriore (transfontanellare) e risonanza magnetica dell'encefalo, che permette di meglio individuarne la causa.
COME SI CURA
La cura dell'idrocefalo consiste in un intervento chirurgico differenziato secondo la fascia d'età e la causa.
Nel caso di idrocefalo ostruttivo, che nella maggior parte delle volte è provocato da una emorragia all'interno dei ventricoli cerebrali che rallenta o ostacola la circolazione del liquor, l'intervento chirurgico consente di risolvere il problema.
Vi sono due possibilità di intervento:
1) L'impianto di una cannula flessibile che mette in comunicazione i ventricoli con il peritoneo – shunt ventricolo-peritoneale – permettendo il passaggio del liquor in eccesso dai ventricoli al peritoneo dove viene riassorbito. Il flusso di liquor è controllato mediante uso di valvole magnetiche regolabile dall'esterno o mediante l'uso di valvole a pressione fissa- bassa, media, alta;
2) Intervento mediante tecniche endoscopiche che, creando una comunicazione diretta tra il pavimento del terzo ventricolo e le cisterne liquorali della base cranica, permette al liquor di riprendere la normale circolazione intorno al cervello (ventricolo-cisternostomia).
Mentre il primo tipo di intervento è applicabile con successo in qualunque fascia d'età, il secondo ha un maggiore possibilità di riuscita in bambini con una età superiore all'anno di vita.
a cura di: Carlo Efisio Marras
Unità operativa di Neurochirurgia
In collaborazione con: