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Ingredienti dei vaccini

Adiuvanti, antibiotici, formaldeide e altri ingredienti vengono costantemente controllati per eventuali effetti collaterali che fino ad ora sono stati assenti o minimi 

Si parla tanto di ingredienti dei vaccini, cioè di quelle sostanze che entrano a far parte dei vaccini senza costituirne il ‘principio attivo', chiedendosi se possano essere pericolosi per i bambini. Ma quali sono questi ingredienti? E sono davvero pericolosi?

È un componente che aumenta la risposta del sistema immunitario al vaccino, chiamato adiuvante. Attraverso di esso è possibile ottenere una risposta efficace con meno vaccino e con meno dosi, migliorando così la tollerabilità dei vaccini.

Si usa soprattutto nei vaccini somministrati alla popolazione adulta. Un effetto collaterale di minima entità consiste in una lieve reazione locale che si manifesta generalmente con un lieve rossore e dolenzia nel punto di iniezione.

L'alluminio è il metallo più presente sulla terra: si trova nelle piante, nel terreno, nell'acqua e nell'aria. Gli adulti ingeriscono da 7 a 9 mg di alluminio al giorno.
I bambini nei primi 6 mesi di vita ricevono:

  • 4.4 mg di alluminio attraverso i vaccini;
  • 7 mg attraverso il latte materno, in caso di allattamento esclusivo;
  • 38 mg se i bambini vengono nutriti con latte in formula.

È un olio presente nel fegato dello squalo (da cui il nome) che, essendo più leggero dell'acqua, serve a farlo galleggiare ed è usato come componente di un adiuvante presente in alcuni vaccini antinfluenzali, ad esempio quelli per anziani. In realtà lo squalene è un olio contenuto anche nell'organismo di molti animali, uomo compreso e di molte piante.

In passato è stato ipotizzato che i vaccini contenenti squalene potessero causare lo sviluppo di anticorpi specifici che, a loro volta, avrebbero potuto causare disabilità.
I vaccini rispetto ai quali era stata formulata questa ipotesi (nello specifico i vaccini contro l'antrace che erano stati somministrati a militari coinvolti nella guerra del Golfo) non contenevano squalene.

Gli anticorpi contro lo squalene sono presenti anche in persone che non hanno ricevuto vaccini contenenti squalene, e comunque non causano disabilità.
In uso dal 1997, i vaccini che contengono squalene sono stati somministrati a decine di milioni di persone senza mai causare effetti collaterali di una qualche importanza.

Sono utilizzati in minima quantità per evitare la contaminazione dei vaccini da parte dei batteri. Gli antibiotici che più frequentemente danno reazione allergica (penicilline, cefalosporine, sulfamidici) non sono utilizzati nei vaccini.

Studi scientifici hanno dimostrato che le quantità di antibiotici contenute nei vaccini sono troppo piccole per causare una reazione allergica.
La possibilità che gli antibiotici contenuti nei vaccini possano causare uno shock anafilattico rimane del tutto teorica.

È normalmente presente nell'organismo ed è coinvolta nella sintesi degli aminoacidi, i mattoni con cui le nostre cellule costruiscono le proteine, componenti essenziali del nostro corpo. In grandi quantità può essere cancerogena.

Viene utilizzata nei processi di produzione dei vaccini per inattivare tossine e microbi. Nel vaccino possono essere presenti residui infinitesimali di formaldeide, una quantità 1.500 volte inferiore a quella normalmente presente nel sangue di un bambino di 2 mesi di età.

Il mercurio non viene più utilizzato nella preparazione dei vaccini, malgrado fosse economico e molto sicuro. In passato, l'etilmercurio veniva utilizzato come conservante per mantenere la sterilità dei vaccini.

L'etilmercurio contenuto nei vaccini differisce dal metilmercurio che è presente negli alimenti e che, in grandi quantità, potrebbe avere effetti tossici.

Inoltre, l'etilmercurio viene metabolizzato ed eliminato in maniera differente (più rapidamente) rispetto al metilmercurio, e quindi non può accumularsi nell'organismo.

È usata come stabilizzante dei vaccini: previene gli effetti del freddo e del caldo.
Può essere causa di crisi allergica nei pazienti predisposti.

Il lattice non è un ingrediente dei vaccini, ma una sostanza che può venire a contatto con il vaccino. È un prodotto dell'albero della gomma, utilizzato per produrre componenti delle siringhe utilizzate per i vaccini.

Il lattice può essere presente negli stantuffi delle siringhe, nei tappi delle fiale o dei puntali delle siringhe pre-riempite. Alcune persone che hanno particolare sensibilità al lattice possono presentare manifestazioni allergiche, in alcuni casi anche gravi.

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 20  Giugno 2022 


 
 

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