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Sindrome di Ehlers Danlos

Sotto questo nome vengono raggruppate diverse malattie ereditarie del tessuto connettivo 

Sotto il nome di Sindrome di Ehlers Danlos vengono raggruppate diverse malattie ereditarie del tessuto connettivo, che nel corpo ha funzione di collegamento, protezione e sostegno.

È una malattia rara, con una frequenza complessiva stimata intorno a 1 caso su 5.000-30.000 individui e colpisce in egual misura maschi e femmine di ogni etnia.

Le cause di questa malattia non sono note così come non è stata ancora individuata una cura risolutiva.

È opinione condivisa che frequentemente la Sindrome di Ehlers Danlos non venga diagnosticata. 

Comune denominatore di tutte le varie forme della Sindrome di Ehlers Danlos è un difetto nella produzione del collagene, componente essenziale del tessuto connettivo come di molte strutture di sostegno del nostro organismo.

Storicamente, la classificazione di Villefranche delineava 6 tipi. Recentemente, la possibilità di studiare le alterazioni genetiche che inducono le modificazioni del collagene ha permesso una nuova classificazione sulla base delle mutazioni riscontrate, che riconosce 13 forme di Sindrome di Ehlers Danlos

  • Classica;
  • Simil-classica;
  • Cardio-valvolare;
  • Vascolare;
  • Ipermobile;
  • Artrocalasia;
  • Dermatosparassi;
  • Cifoscoliotica;
  • Sindrome della cornea fragile;
  • Spondilodisplastica;
  • Muscolocontratturale;
  • Miopatica;
  • Periodontale.

Si conoscono mutazioni di almeno 20 geni diversi che causano la sindrome di Ehlers Danlos. Mutazioni dei geni COL5A1 o COL5A2 o, più raramente, del gene COL1A1 possono causare il tipo classico. Mutazioni del gene TNXB possono causare il tipo simil-classico.

Il tipo cardio-valvolare e alcuni casi del tipo artrocalasia sono causati da mutazioni del gene COL1A2. Altri casi del tipo artrocalasia sono causati da mutazioni del gene COL1A1.

La maggior parte dei casi del tipo vascolare sono causati da mutazioni del gene COL3A1. Il tipo desmatosparassi è causato da mutazioni del gene ADAMTS2. Mutazioni del gene PLOD1 o del gene FKBP14 causano il tipo cifoscoliotico.

Altri tipi più rari della sindrome sono causati da mutazioni di altri geni. 
I geni COL1A1, COL1A2, COL3A1, COL5A1 e COL5A2 contengono le informazioni necessarie per la sintesi di tipi differenti di collagene. Queste parti vengono combinate nell’organismo e vanno a costituire il collagene, quindi il tessuto connettivo.

Altri geni come ADAMTS2, FKBP14, PLOD1 e TNXB contengono le istruzioni per sintetizzare proteine che interagiscono con il collagene rielaborandolo o facendolo ripiegare. In ultima analisi, le mutazioni di tutti questi geni indeboliscono il tessuto connettivo della pelle, delle ossa e di altre parti dell’organismo. 

La sindrome di Ehlers Danlos è una malattia genetica ereditaria e tutte le modalità di trasmissione sono possibili: autosomica dominante, autosomica recessiva, legata alla X.

La mutazione responsabile della Sindrome di Ehlers Danlos può essere ereditata dai genitori ma può anche comparire per la prima volta come mutazione “de novo”.

De novo significa che, in quasi tutti i casi, la mutazione è avvenuta durante la formazione della cellula uovo o dello spermatozoo, oppure nelle primissime fasi di sviluppo dell’embrione, per quel bambino soltanto, e pertanto nessun altro membro della famiglia sarà affetto. 

I bambini affetti dalla sindrome di Ehlers Danlos hanno problemi legati al malfunzionamento e alla eccessiva elasticità del collagene.

In base alla localizzazione del collagene anomalo, possono quindi presentare problemi a livello delle articolazioni, della pelle, dei grandi vasi sanguigni, degli occhi, degli organi interni.

Si possono quindi manifestare una estrema elasticità (iperlassità) articolare, oppure:

  • Una eccessiva estensibilità della cute (che tipicamente può venir sollevata tra due dita formando un'ampia plica elastica);
  • La propensione a formare lividi spontaneamente o in seguito a traumi molto banali;
  • La tendenza a formare cicatrici più grandi (cheloidi) dopo un taglio o che assumono aspetto caratteristico a bruciatura di sigaretta;
  • Debolezza della parete dei vasi sanguigni che possono dilatarsi (aneurisma) o rompersi (dissecazione);
  • Una miopia grave. 

Tutte queste manifestazioni apparentemente molto diverse, insieme a molte altre più rare indicano, in grado variabile, la fragilità del tessuto connettivo.

La diagnosi delle varie forme di sindrome di Ehlers Danlos si base inizialmente sui sintomi e sulla storia familiare.

La ricerca delle mutazioni dei geni che potrebbero essere la causa può confermare la diagnosi e definire meglio le varie forme, orientando il percorso assistenziale sulla prevenzione delle possibili complicanze che ci si possono attendere per ciascuna forma. 

Non essendoci una cura risolutiva, la Sindrome di Ehlers Danlos prevede la collaborazione di più specialisti e il trattamento dei sintomi (antinfiammatori, antidolorifici e fisioterapia in caso di dolori e rigidità articolare, lenti correttive in caso di disturbi oculari…).

Non sono conosciuti i motivi per cui si verificano queste mutazioni, perciò non esistono metodi per prevenirne la comparsa.

Si possono invece evitare le complicanze attraverso la sorveglianza attiva e la prevenzione delle problematiche ortopediche, cardiovascolari e oculari. 

La prognosi della Sindrome di Ehlers Danlos è molto variabile e dipende dal coinvolgimento dei vari organi e apparati.

La collaborazione tra medici di diverse specialità è fondamentale per seguire questi bambini nel tempo.

Sindrome di Ehlers Danlos: Codice RN0330

 

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  • A cura di: Paola Sabrina Buonuomo
    Unità Operativa di Malattie Rare e Genetica
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 23  Marzo 2023 


 
 

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