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Adolescenti e disturbi della nutrizione e alimentazione

Sono malattie psichiatriche complesse, a origine multifattoriale, con complicazioni sul piano psicofisico e rilevanti ripercussioni sulla sfera sociale 

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA), noti anche come disturbi del comportamento alimentare (DCA), sono delle malattie psichiatriche complesse, a origine multifattoriale, con complicazioni sul piano psicofisico e rilevanti ripercussioni sulla sfera sociale.

Negli ultimi anni (2020-2022) c’è stato un incremento dell’incidenza dei disturbi alimentari, verosimilmente correlato al COVID-19. Questi sembrerebbero collegati a un aumentato isolamento sociale, alla modifica delle abitudini di vita, all’aumento di condotte fobico-ansiose rispetto alla paura del contagio, all’aumentata esposizione ai social-media.

Non tutte le difficoltà alimentari riscontrate durante l’infanzia costituiscono un disturbo psichiatrico. È prevedibile infatti una selettività alimentare o un’inappetenza, alla cui origine possono esserci cambiamenti di varia natura (es. inserimento scolastico) tendenzialmente transitori.

Al contrario, un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione si configura quando il comportamento diventa costante nel tempo e si associa a una modificazione del funzionamento generale (sociale, familiare, scolastico).

I disturbi della nutrizione (DN) e i disturbi dell’alimentazione (DA) sono entrambi caratterizzati da un alterato rapporto col cibo. I disturbi della nutrizione sono riscontrati, principalmente, nella prima infanzia e sono caratterizzati da selettività alimentare. Sono il disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID), la Pica (mangiare materiali non alimentari), il disturbo da ruminazione.

Nell’ARFID, il bambino ha difficoltà ad assumere determinati cibi a causa di una preoccupazione somatica, ad esempio il bambino può preferire cibi di una certa consistenza (molli o liquidi) così da evitare la paura di poter soffocare.

Nella Pica, il bambino tende a ingerire materiali non edibili, ma non tossici, come carta, intonaco, sporcizia, capelli. Il disturbo da ruminazione è invece caratterizzato dal rigurgito, spesso volontario, del cibo consumato.

I disturbi dell’alimentazione, invece, sono più diffusi nell’adolescenza e solitamente dipendono dall’alterata percezione corporea. Sono l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa, il Disturbo da Binge Eating o disturbo da alimentazione incontrollata.

Questi non risentono dell’alterata percezione corporea ché nel bambino è dovuta alla parziale percezione del proprio corpo, mentre durante l’adolescenza l’individuo acquisisce un’immagine corporea propria. L’adolescente teme che la sua fisicità sia stravolta a causa dei cambiamenti corporei, e su questo substrato di vulnerabilità potrebbe instaurarsi un disturbo psichiatrico.

Nei disturbi dell'alimentazione, i pazienti affetti attribuiscono un’eccessiva importanza, spesso una vera ossessione, all’alimentazione, al peso e alle forme corporee, che influenzano i livelli di autostima e di considerazione del sé.

Nell’Anoressia Nervosa sono tipici l’estrema restrizione alimentare, il conteggio delle calorie, l’eliminazione di cibi ritenuti dai pazienti troppo calorici, l’eccessiva valutazione del proprio peso e l’iperattività fisica, dovuti alla paura di acquisire peso corporeo.

In altri disturbi alimentari, invece, si riscontra un’alimentazione con fasi di restrizione e fasi di “abbuffate”. Questi comportamenti sono tipici sia della Bulimia Nervosa che del disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder).

La bulimia, rispetto a quest’ultimo, si caratterizza dalla presenza di condotte compensatorie, come l’autoinduzione del vomito, l’uso di lassativi e l’iperattività fisica per bilanciare la quantità di cibo precedentemente ingerita.

Questi disturbi sono definiti di origine multifattoriale poiché in essi le loro cause sono dovute a fattori intrapsichici, biologici, familiari, sociali e culturali.

Per questo motivo sono patologie estremamente complesse, soprattutto per il loro trattamento che deve essere necessariamente avvalersi di un’équipe multidisciplinare.

I disturbi dell’alimentazione sono una vera e propria emergenza medica e psichiatrica e annoverati tra i disturbi psichiatrici con maggior rischio di mortalità, causata sia da un profondo decadimento fisico che da un maggior rischio suicidario. Risulta quindi fondamentale un riconoscimento precoce della sintomatologia.

Il monitoraggio periodico da parte del pediatra dei parametri vitali e l’attenzione da parte della famiglia sui cambiamenti delle abitudini alimentari e di vita degli adolescenti potrebbero essere i rilevatori di tratti psicopatologici utili a indirizzare verso il tempestivo inquadramento diagnostico e il trattamento più efficace.

 

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  • A cura di: Gino Maglio, Stefano Vicari
    Unità operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 01  Marzo 2023 


 
 

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