L'alluce valgo è una deformità del primo dito del piede (alluce) che appare deviato verso le altre dita del piede e dalla sporgenza verso il mezzo del 1° osso metatarsale.
Risulta quindi alterata l'articolazione tra il metatarso e la falange dell'alluce con sublussazione di due ossicini (ossa sesamoidi) che completano l'articolazione e consentono l'appoggio al suolo. Fig.1
Il piede è costituito da tre porzioni: retropiede, mesopiede e avampiede.
Durante la deambulazione si inizia l'appoggio con il retropiede (calcagno e astragalo che a sua volta è articolato con la tibia) sulla porzione centro-laterale del calcagno.
Quindi avviene una torsione sul mesopiede e di seguito un appoggio e una spinta sull'avampiede che conclude la fase di spinta. Fig.2
Nell'alluce valgo si altera l'assetto metatarsale e quindi si modifica la fase di appoggio e di spinta con conseguenti sintomi da sovraccarico (callosità e dolore).
Con il passare degli anni possono evidenziarsi segni di degenerazione articolare (artrosi) delle articolazioni dell'avampiede ma anche, di conseguenza, del medio e retropiede.
La causa dell'alluce valgo giovanile non è ancora nota. Diversi fattori possono essere presenti in associazione: familiarità, difetti torsionali degli arti inferiori, iperlassità legamentosa e piede piatto.
Si manifesta più frequentemente nelle femmine in età evolutiva, non è in relazione al tipo di calzature utilizzate.
Importante è ricordare che il piede è l'ultimo passaggio dell'atto deambulatorio.
Frequentemente l'alluce valgo giovanile è una malattia che non provoca nessun sintomo nei piccoli pazienti.
Con la crescita scheletrica, l'aumento dell'attività fisica e l'accentuazione della deviazione può evidenziarsi il dolore in corrispondenza della sporgenza ossea e al di sotto della pianta, "fastidio" durante la deambulazione esacerbato dall'uso di scarpe a pianta stretta.
Si associa una deformità esteticamente non accettata dal paziente e spesso dai genitori con callosità o borsiti dolenti alla base del primo dito, sulla sporgenza verso il mezzo del 1° osso metatarsale e sulla pianta del piede tra 2° e 3° raggio metatarsale.
La diagnosi di alluce valgo giovanile è essenzialmente clinica. L'esame radiografico eseguito in piedi (ortostatismo) consente di misurare e valutare le caratteristiche della deformità (angoli, lunghezze e posizioni delle ossa dell'avampiede). Fig.3
L'uso di ortesi (plantari, spaziatori tra 1° e 2° dito, tensori ecc) non consente di ristabilire l'alterato assetto del metatarso che caratterizza l'alluce valgo giovanile.
Tuttavia, può essere utile per ridurre i sintomi da sovraccarico. Ma in caso di sintomi (dolore locale, durante la deambulazione e l’attività sportiva) è necessario ricorrere alla correzione chirurgica della deformità. Fig.4-5.
Le tecniche utilizzate sono molteplici (più di 130 procedure chirurgiche) ma tutte ancora oggi a rischio di recidiva della deformità nel 10-20 % dei casi.
Dopo l'intervento è possibile camminare con scarpe particolari (utilizzo di calzatura senza appoggio sull’avampiede) e con l'ausilio di bastoni canadesi per circa 30-40 giorni. Il recupero completo della deambulazione può richiedere anche 2 mesi. Il ritorno alle attività sportive richiede all'incirca 6 mesi.
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