L'alopecia androgenetica è una perdita di capelli che può manifestarsi anche in età pediatrica, nel corso della pubertà.
L'alopecia androgenetica è legata all'eccessiva produzione di ormoni sessuali maschili (androgeni), oppure a una maggiore sensibilità dei recettori cutanei per tali ormoni.
Gli androgeni sono presenti sia nei maschi sia nelle femmine, sia pure in proporzione diversa. Nel 47,9% delle ragazze con questo tipo di alopecia si riscontra dall'ecografia pelvica l'ovaio policistico, condizione che si accompagna a un'eccessiva produzione di androgeni.
La pubertà inizia assai prima del menarca o dello sviluppo della barba e dei peli. Oggi, l'età della pubertà si è abbassata di circa 3 anni, verosimilmente a causa del tipo di alimentazione e dell'aumentato tasso di obesità. Per questo, l'alopecia androgenetica si manifesta anche intorno all'età di 7-9 anni.
L'alopecia androgenetica si manifesta con un diradamento progressivo dei capelli nell'area della fronte e della sommità del capo. La zona coinvolta non è del tutto priva di capelli (glabra) e la pelle appare normale. Spesso, si associa a dermatite seborroica, ipertricosi (esagerato sviluppo dei peli) e/o acne.
La diagnosi viene dalla semplice osservazione, nel corso della visita. Ai fini della diagnosi vanno escluse altre forme di perdita dei capelli, che di solito non si limitano alla zona frontale e della sommità del capo, ma che è più diffusa.
Le forme più frequenti sono:
- Telogen effluvium idiopatico: è un evento fisiologico, ossia un ricambio normale dei capelli che si manifesta di solito al cambio di stagione (primavera e autunno) con un diradamento complessivo della capigliatura. Per fortuna tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche settimana;
- Telogen effluvium secondario: è spesso innescato da malattie acute, interventi chirurgici, malattie autoimmuni, anemia, diete drastiche e/o inadeguate, farmaci o eventi stressanti.
Nei ragazzi, in assenza di altri sintomi, non è necessario eseguire accertamenti. Nel sospetto di un disturbo endocrino, è indicata una visita endocrinologica per la valutazione specifica e per l'eventuale richiesta di accertamenti ecografici.
Nei casi di diagnosi dubbia, si effettuano indagini specifiche, quali l'esame emocromocitometrico (o emocromo), la sideremia (quantità di ferro nel sangue), il dosaggio degli ormoni tiroidei, etc.
Il pull test (ossia un tentativo di strappo manuale di un ciuffo di capelli) consente di valutare se la caduta dei capelli è ancora attiva. Il pull test è considerato positivo se rimangono in mano un numero elevato di capelli.
Il tricogramma consiste nell'analizzare la struttura del capello al microscopio per determinare se vi è un aumento della caduta di capelli. Tuttavia, la storia del paziente, la visita e il pull test sono sufficienti per raggiungere lo stesso risultato.
Non esiste un trattamento risolutivo. Inoltre, la terapia non consente la ricrescita dei capelli, ma aiuta a rallentare la caduta.
Il trattamento di prima scelta è il Minoxidil al 2% o al 5% con cui si può ottenere, dopo 6-12-mesi, una ricrescita dei capelli in rarissimi casi, un arresto della caduta nel 25% dei pazienti e un fallimento nel 50% dei casi. Tuttavia, alla sospensione delle applicazioni, la caduta dei capelli in genere ricomincia, per cui il farmaco va applicato a tempo indeterminato.
Comunque, anche se ben tollerato, il trattamento con il Minoxidil non è consentito al di sotto dei 18 anni di età né dall'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) né dalla FDA (Food and Drug Administration) americana. Trattandosi di bambini e adolescenti, il rischio di assorbimento del farmaco nel sangue è maggiore rispetto agli adulti.
Alcuni effetti collaterali del Minoxidil sono un esagerato sviluppo dei peli (ipertricosi), irritazione locale, nausea, mal di testa e, in alcuni adolescenti, alterazione degli indici della funzionalità epatica.
L'uso degli anti-androgeni come gli inibitori della 5alfa reduttasi (finasteride) e i veri e propri antagonisti degli androgeni come Spironolattone e Ciproterone acetato è comune nell'adulto con alopecia androgenetica, ma non è stato studiato nei bambini e negli adolescenti.
In caso di disfunzione ormonale documentata, l'endocrinologo può prescrivere una terapia ormonale specifica.
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