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Donazione di latte umano: le Banche del Latte

In determinate condizioni, se non è disponibile il latte della propria mamma, la prima alternativa è rappresentata dal latte proveniente dalla Banca del Latte Umano Donato (BLUD) 

Il latte materno è un alimento unico, specifico per ogni bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo fisico e neurologico.
Con il supporto di numerose prove scientifiche, il latte materno risulta indicato anche per l'alimentazione dei neonati pretermine, soprattutto per quelli di peso molto basso alla nascita (inferiore cioè ai 1500 g).

Per questi particolari bambini, se non è disponibile il latte della propria madre, la prima alternativa è rappresentata dal latte di donna proveniente dalla Banca del Latte Umano Donato (BLUD).

Questa stessa opportunità può trovare utile impiego anche in altre situazioni:

  • Rialimentazione dopo interventi chirurgici eseguiti sull'addome in epoca neonatale; 
  • Cardiopatie congenite;
  • Gravi allergie alimentari;
  • Deficit immunitario;
  • Insufficienza renale cronica;
  • Sindromi con grave malassorbimento;
  • Diarrea intrattabile.

La Banca del Latte Umano Donato è una struttura capace di raccogliere, controllare, trattare, conservare e distribuire il latte proveniente da mamme:

  • In buona salute e con un corretto stile di vita;
  • Che producano una quantità di latte superiore al bisogno del proprio bambino;
  • Che abbiano il desiderio di donare il proprio latte, senza alcun fine di lucro.

Si tratta di un atto di grande generosità, con l'unico fine di aiutare i bambini che ne hanno più bisogno, in una fase particolarmente delicata della loro vita.

Attualmente le Banche del Latte Umano Donato sono presenti in molti paesi del mondo tra i quali l'Italia dove, dal 2005, è nata l'Associazione Italiana delle Banche del Latte Umano Donato (AIBLUD), che persegue lo scopo di promuovere e diffondere l'allattamento materno, unitamente alla donazione e l'utilizzo del latte donato nei centri di neonatologia.

Inoltre, ha la funzione di favorire il coordinamento delle Banche del Latte Umano Donato esistenti in Italia e la costituzione di nuove banche nelle aree carenti, promuovendo continuamente il miglioramento della qualità nelle procedure operative.

Nel 2010, per il coordinamento e la realizzazione delle Banche del Latte in Europa, è stata costituita anche la "European Milk Banking Association". 

Le procedure operative a cui si attengono le banche dell'AIBLUD fanno riferimento alle "Linee di indirizzo nazionale per l'organizzazione e la gestione delle banche del latte umano donato nell'ambito della protezione, promozione e supporto dell'allattamento al seno" del Ministero della Salute Italiano ed esprimono indicazioni precise riguardanti tutte le fasi relative alle attività della banca. 

Quando una mamma si rivolge ad una delle Banche del Latte Umano Donato per donare il proprio latte, il personale sanitario deve eseguire una valutazione iniziale per stabilire se la donna ha i requisiti per diventare donatrice.

A tale scopo la donazione viene preceduta da un'accurata raccolta della storia clinica, unitamente a una valutazione dello stato di salute e di alcuni esami del sangue della mamma.

Viene inoltre proposta la compilazione di un questionario per individuare situazioni che non permettono la donazione a causa del pericolo di trasmissione di agenti tossici e/o infettivi. In particolare, per diventare donatrice, la nutrice deve dichiarare di

  • Non fumare;
  • Non assumere droghe;
  • Non consumare elevate quantità di caffè, cioccolata/cacao, té;
  • Non assumere alcoolici (ammessi solo in piccola quantità);
  • Non aver avuto, nei 6 mesi precedenti, rapporti sessuali non protetti con partner sconosciuti e non essere affetta da malattie veneree;
  • Non essersi sottoposta a piercing o a tatuaggi (a meno che non siano stati eseguiti con strumenti monouso a perdere) o ad agopuntura (se non eseguita da un medico e con aghi monouso a perdere) nei 6 mesi precedenti;
  • Non aver eseguito trasfusione di sangue o emoderivati o trapianto di organi nei 6 mesi precedenti;
  • Non essere positiva per epatite B, C, HIV;
  • Non essere ammalata di sifilide o tubercolosi;
  • Non essere affetta da mastite, infezione fungina del capezzolo e dell'areola o da herpes simplex o varicella nella zona del torace o della mammella;
  • Non assumere farmaci la cui valutazione, comunque, va effettuata caso per caso.

La donatrice va bene informata sulle norme igieniche da seguire e sulle modalità necessarie ad effettuare la raccolta e la conservazione del proprio latte.

La manipolazione del latte da donare richiede infatti un'attenzione particolare per evitare che possa contaminarsi durante la raccolta e la conservazione, in quanto i batteri tendono a moltiplicarsi rapidamente nel latte materno.

Al momento dell'estrazione le mani vanno lavate con cura e le mammelle solo con acqua corrente.
Lo svuotamento può essere eseguito con spremitura manuale o, in alternativa, con tiralatte manuale o elettrico.

Il latte estratto viene raccolto e conservato in biberon sterili monouso, opportunamente etichettati, forniti gratuitamente dalla BLUD. 

Dopo la raccolta il contenitore va chiuso in maniera ermetica, tenuto sotto l'acqua corrente per qualche minuto per consentire il raffreddamento del latte appena estratto e posto rapidamente in frigorifero (a +4 °C), al fine di poter aggiungere ulteriori quantità di latte in tempi successivi.

Entro 24 ore dalla raccolta (12 ore se il frigo non permette di garantire la temperatura richiesta) il latte va conservato nel freezer, ricordandosi di non riempire mai completamente il contenitore in quanto il congelamento comporta un aumento di volume.

Se invece non si prevede di aggiungere ulteriori aliquote, il latte può essere congelato fin da subito.
Dopo la raccolta, previo contatto telefonico, seguirà il ritiro dei campioni di latte direttamente al domicilio della mamma con un’autovettura specificamente dedicata.

Giunto alla Banca del Latte Umano Donato il latte deve essere controllato, conservato e trattato. La sua manipolazione deve sempre seguire i principi della HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points, vale a dire: sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici), con lo scopo di evitare possibili errori.

Il latte viene congelato a una temperatura di – 20 (- 24) °C, al fine di poter essere conservato per un periodo che non superi i 6 mesi.

Su precisa richiesta medica, il latte donato viene scongelato e "pastorizzato", sottoposto cioè a un processo di riscaldamento che ha lo scopo di eliminare microrganismi pericolosi come virus, batteri, protozoi, muffe e lieviti.

Al termine del processo di pastorizzazione potrà essere offerto a chi ne ha più bisogno, di solito ai neonati ricoverati nelle Unità Operative di Terapia Intensiva Neonatale.

 

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  • A cura di: Guglielmo Salvatori, Patrizia Amadio
    Unità Operativa Educazione Nutrizionale Neonatale e BLUD
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 08  Agosto 2022 


 
 

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