In Italia, il 95% dei bambini di età inferiore ai cinque anni è esposto a livelli di inquinamento che superano i livelli raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per garantire la salute pubblica, in particolare quello del particolato sottile PM 2.5.
I bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento per più motivi: primo tra tutti la bassa statura, che li rende più a rischio di inalare gli inquinanti che vanno a depositarsi sul suolo.
In secondo luogo, perché i bambini presentano tessuti ad elevatissima attività replicativa. Gli inquinanti, quindi, possono agire sulla replicazione cellulare, con potenziali effetti cancerogeni.
Gli effetti sulla salute riguardano per lo più l’apparato respiratorio: questo perché il particolato sottile si deposita sulle alte o basse vie respiratorie, dove esplica i maggiori effetti patogeni.
Tuttavia gli inquinanti non sono esclusivamente quelli atmosferici: attraverso le piogge, queste sostanze raggiungono il suolo ed entrano nella catena alimentare. Per questo motivo, anche l'ingestione di alimenti contaminati da inquinanti presenti sul suolo può causare dei problemi alla salute dei bambini.
Gli inquinanti atmosferici raggiungono inizialmente il sistema respiratorio: le particelle di dimensioni maggiori si depositano nelle alte vie respiratorie, quelle di dimensioni inferiori raggiungono anche gli alveoli polmonari.
Proprio per questo motivo l'azione irritante si verifica a carico di tutto il sistema respiratorio, con l'incremento dell'incidenza di asma e malattie di tipo allergico, ma anche di infezioni delle basse e alte vie respiratorie.
È stato inoltre dimostrato che l'inquinamento non agisce esclusivamente a livello polmonare, ma anche su altri apparati e sistemi in via di evoluzione nei bambini. In particolar modo, si sta sudiando il ruolo che ha nell’aumentata incidenza dell'obesità infantile, così come sullo di sviluppo di problematiche di tipo neuro-comportamentali.
Gli inquinanti contenuti negli alimenti potrebbero anche essere la causa di alcune patologie autoimmuni, almeno in presenza di determinate condizioni di predisposizione genetica.
L’esposizione agli inquinanti di tipo outdoor, cioè quelli che si trovano all'aria aperta, può essere limitata monitorando i dati forniti dalle stazioni meteorologiche che riguardano la qualità dell'aria.
Nelle giornate in cui viene segnalata una peggiore qualità dell’aria dovrebbe essere limitata l'esposizione del bambino all'aperta o, comunque, a attività sportive che richiedano un aumento della funzione respiratoria.
Per quanto riguarda l’esposizione all’inquinamento di tipo indoor, quale ad esempio l'esposizione al fumo di sigaretta in casa o l'esposizione a fumi da combustione, quali stufe, camini, ma anche profumatori a incenso, è necessario che i genitori tengano sotto controllo queste fonti inquinanti domestiche per garantire un ambiente salubre e salvaguardare la salute dei propri bambini
È inoltre importante educare le nuove generazioni alla necessità di ridurre i livelli di inquinamento attraverso azioni quotidiane quali: limitare gli spostamenti in automobile laddove possibile; ridurre la produzione e promuovere la differenziazione di rifiuti domestici; evitare sprechi alimentari; contenere gli acquisti e-commerce che comportano l’utilizzo massivo di imballaggi da smaltire.
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