Per instabilità della rotula non si indica una patologia specifica, ma un gruppo di disturbi che interessano l’articolazione femoro-rotulea. Tali disturbi sono spesso di difficile inquadramento. Pertanto, risulta fondamentale nel loro inquadramento un esame clinico molto accurato, seguito da accertamenti strumentali specifici e mirati.
L'instabilità della rotula è uno dei più frequenti disturbi del ginocchio. Si manifesta con dolore della parte anteriore del ginocchio ed è frequente durante l'adolescenza, in particolare nel sesso femminile, per motivi anatomici e strutturali.
L'età e l'attività del paziente sono i primi aspetti da considerare nella raccolta della storia clinica. Gli sport che prevedono corsa e salti, come basket e volley, possono determinare, in pazienti predisposti, dolore anteriore del ginocchio (comunemente definito "del saltatore"), in quanto, durante queste attività, l’articolazione femoro-rotulea è sottoposta a stress meccanici molto significativi.
Le cause d'instabilità della rotula sono molteplici e vanno considerate con molta attenzione.
Tra i fattori più frequentemente responsabili d'instabilità della rotula bisogna considerare i seguenti:
- Traumi;
- Anomalie ossee della rotula e del femore;
- Alterazioni delle capsule e dei legamenti del ginocchio;
- Ginocchio valgo;
- Ipotrofia muscolare;
- Iperlassità articolare (ridotto contenimento della capsula articolare).
Un trauma può causare la parziale o completa perdita dei rapporti articolari tra il femore e la rotula determinando un quadro clinico, rispettivamente, di sublussazione o lussazione femoro-rotulea.
In caso di traumi si parla di instabilità femoro-rotulea post-traumatica o acuta, per differenziarla da tutte le altre cause, responsabili dell'instabilità femoro-rotulea cronica.
In alcuni pazienti anche movimenti semplici possono determinare la perdita dei rapporti articolari tra rotula e femore, creando notevole limitazione dell’attività nel giovane paziente.
I sintomi principali sono il dolore localizzato alla parte anteriore del ginocchio. Il dolore tende ad aumentare quando si praticano sport che prevedono movimenti di flessione e di estensione delle ginocchia e dopo che si è mantenuta la posizione seduta per un po' di tempo (segno del cinema).
Il dolore si può associare a scricchiolii e a episodi di blocco articolare, che si verificano in presenza di sublussazione e lussazione dell’articolazione femoro-rotulea.
Vista la molteplicità di cause d'instabilità della rotula, l'anamnesi e l’esame clinico devono essere molto approfonditi. L’inquadramento delle cause di instabilità rotulea permetterà di consigliare ai pazienti gli accertamenti strumentali più appropriati.
Gli esami radiologici, la risonanza magnetica e la TC sono gli esami più frequentemente utilizzati per ricercare le cause d'instabilità della rotula.
Spesso l'esame radiologico è sufficiente per valutare le caratteristiche fondamentali dell'anatomia del ginocchio in quanto permette di distinguere i seguenti aspetti:
- Morfologia (ginocchio valgo e ginocchio varo);
- Altezza della rotula;
- Allineamento tra femore e rotula (Figura 1).
Figura 1. Valutazione radiologica, con proiezioni assiali, di disallineamento femoro-rotuleo responsabile d'instabilità. In questo caso si può notare come le rotule non siano centrate all'interno della troclea femorale, essendo lateralizzate rispetto alla stessa. Questo quadro radiologico si associa frequentemente a un quadro clinico di dolore anteriore di ginocchio.
Durante l'adolescenza è fondamentale escludere malattie dette osteocondrosiche quali la sindrome di Osgood-Schlatter e la sindrome di Sinding-Larsen-Johansson, che possono essere responsabili di dolore anteriore del ginocchio.
L'instabilità della rotula può essere un problema legato alla crescita, che può risolversi spontaneamente. Pertanto la scelta del trattamento deve essere molto prudente e il trattamento conservativo, senza ricorso alla chirurgia, deve rappresentare sempre il primo criterio nella scelta della terapia.
Possono essere utilizzati antinfiammatori, ghiaccio, esercizi di rinforzo muscolare e di stretching. Può essere utile applicare un tutore o applicare plantari.
A volte è necessario ridurre o sospendere l'attività sportiva, soprattutto quando questa sia ad alta richiesta funzionale. Il trattamento conservativo non deve durare meno di tre mesi.
Nei casi che non rispondono al trattamento conservativo, e quando i sintomi dolorosi sono fortemente invalidanti, si può optare per soluzioni chirurgiche, che possono essere sia tradizionali ("a cielo aperto") sia utilizzando la chirurgia mini-invasiva (l'artroscopia).
Il trattamento chirurgico varia a seconda della causa d’instabilita femoro-rotulea. L’età del paziente e la presenza o meno di cartilagini di accrescimento rappresentano dei fattori da tenere sempre in grande considerazione nella scelta del trattamento chirurgico più idoneo.
In caso di pazienti poco allenati, privi di un adeguato tono muscolare, un'adeguata preparazione atletica può aiutare a ridurre, se non a eliminare, la sintomatologia dolorosa.
In particolare il rinforzo del muscolo quadricipite permette, frequentemente, di ridurre l’instabilità dell’articolazione femoro-rotulea in modo significativo.
Il trattamento delle instabilità femoro-rotulee permette di ottenere dei buoni risultati, a patto che venga effettuata una diagnosi accurata e che il trattamento sia eseguito in modo corretto.
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