
L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG) è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) che raccoglie tutte le principali specialità pediatriche mediche e chirurgiche, tanto da poter essere considerato un moderno "Policlinico Pediatrico".
Al suo interno, nell'ambito del Dipartimento Medico-Chirurgico del Feto, Neonato e Lattante, è attiva un’Unità Operativa dedicata alla diagnosi e supporto prenatale e alle terapie fetali, nel quale un gruppo di professionisti di diverse specialità medico-chirurgiche come ginecologi, neonatologi, chirurghi neonatali, cardiologi, cardiochirurghi, genetisti, psicologi, si occupa di seguire le gravidanze con feto affetto da malattie congenite, malformative e non.
Tale gruppo "accompagna" la coppia dei futuri genitori nel percorso che va dalla diagnosi prenatale al momento della nascita e, quindi, al trattamento post-natale del bambino.
Tappa fondamentale di questo percorso è rappresentata proprio dalla nascita e dalla prima assistenza neonatale che, talvolta, in presenza di malattie malformative gravi, soprattutto quando è coinvolto l'apparato cardio-respiratorio, può richiedere l'utilizzo di procedure altamente complesse e non convenzionali da parte di una squadra composta da specialisti particolarmente esperti ed "allenati" alla gestione di situazioni cliniche spesso critiche.
L’Ospedale Bambino Gesù è storicamente legato da un rapporto di stretta collaborazione ai principali centri ostetrici di II livello dell'area romana (Ospedale Fatebenefratelli "S. Pietro", Ospedale "S. Giovanni Calibita" Fatebenefratelli Isola Tiberina, Policlinico "A. Gemelli" Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Casilino, Ospedale "S. Giovanni Addolorata", Ospedale S. Camillo) per l'organizzazione del parto, la gestione dell'assistenza neonatale e il trasferimento dei neonati con malattie congenite complesse ai propri reparti di degenza.
I neonatologi, anestesisti, cardiologi e chirurghi neonatali dell'Ospedale Bambino Gesù sono spesso direttamente coinvolti nell’assistenza in sala parto, insieme agli specialisti del centro nascita, al fine di garantire la stabilizzazione clinica del neonato necessaria per il trasporto "in sicurezza".
Nel caso di malattie malformative gravi che coinvolgono gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, l'assistenza al neonato può essere molto complessa e la stabilizzazione clinica può risultare molto difficile, oppure può essere necessario ricorrere in urgenza a procedure chirurgiche, più o meno invasive, allo scopo di salvaguardare la salute o la vita stessa del piccolo paziente.
In queste situazioni il trasporto del neonato verso i reparti dell'Ospedale può rappresentare un fattore di rischio in più, che può influire sulla riuscita delle cure; inoltre, l'equipe multidisciplinare dell'Ospedale Bambino Gesù, altamente specializzata nell'assistenza al neonato "critico", non può sempre spostarsi presso una sede di parto esterna. Allo stesso tempo il trasporto del neonato verso i reparti dell'Ospedale può rappresentare un fattore di rischio in più, che può influire sulla riuscita delle cure.
Partendo da questi presupposti, nell'aprile del 2017 è stato avviato un programma che prevede la nascita all'interno dell'Ospedale Bambino Gesù di neonati affetti da malattie congenite ad "altissimo rischio" di gravi complicanze e/o di morte neonatale.
La nascita nello stesso reparto operatorio dove possono essere assicurate, anche in emergenza, tutte le procedure assistenziali più complesse e il vantaggio di non dover ricorrere al trasporto neonatale, rappresentano fattori positivi per la riuscita delle cure, anche a distanza.
Questo programma prevede la collaborazione con un ospedale ostetrico esterno (centro di II livello) che fornisce un supporto logistico-organizzativo e clinico-assistenziale agli specialisti e al personale infermieristico specializzato dell'Ospedale Bambino Gesù per la gestione della delicata fase del parto.
Sono coinvolte nel progetto esclusivamente quelle gravidanze nelle quali il feto è affetto da malattie malformative particolarmente gravi che coinvolgono, direttamente o indirettamente, gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio (ernia diaframmatica congenita, malformazione adenomatoide cistica del polmone, cardiopatie congenite "critiche" quali la trasposizione delle grandi arterie a setto interventricolare integro o il blocco atrioventricolare congenito completo, patologie ostruttive gravi delle vie aeree superiori, ecc.) e che possono esporre il neonato a un "altissimo rischio" di gravi complicanze o di morte neonatale e, allo stesso tempo, possono richiedere procedure chirurgiche complesse.
Sono invece esclusi i casi di malattie malformative, talvolta anche complesse, nelle quali non è contemplato un "altissimo rischio" neonatale e per i quali è previsto un percorso "convenzionale", dalla nascita in un centro ostetrico esterno di II livello al successivo trasferimento presso i reparti dell'Ospedale Bambino Gesù.
Uno dei punti centrali del progetto "Nascita al Bambino Gesù" è rappresentato dalla massima attenzione posta alla sicurezza delle gestanti, soprattutto attraverso la scrupolosa valutazione del rischio di complicanze che possano insorgere durante il parto o nell'immediata fase del post-partum.
Tutto ciò si realizza mediante il rispetto di rigorosi criteri di "selezione" delle gestanti potenzialmente avviate a partorire all'interno dell'ospedale, basati sia sulla storia recente della paziente che su quella di eventuali precedenti gravidanze: sono escluse dal progetto le gestanti con fattori di rischio medici e/o chirurgici che possono aumentare la probabilità di complicanze e che indicano che il parto debba essere assistito in un ospedale ostetrico di II livello, le cui caratteristiche strutturali e assistenziali garantiscono la massima sicurezza possibile per la partoriente.
Nell'Ospedale Bambino Gesù non sono presenti, al momento, la sala parto, il reparto di ostetricia, o il pronto soccorso ostetrico e di conseguenza non è ancora possibile assistere il parto vaginale, spontaneo o "programmato", sia in gravidanze fisiologiche sia in caso di patologie fetali, o il parto in emergenza, anche con taglio cesareo, né è contemplata l'assistenza di routine alle gestanti, sia prima sia dopo il parto.
La nascita avviene, attualmente, mediante taglio cesareo "programmato" (elettivo) e il reparto di degenza per le gestanti, sia nella fase che precede sia in quella che segue il parto, è quello dell'ospedale ostetrico di II livello. Da questo reparto le gestanti vengono trasferite all'Ospedale Bambino Gesù nel giorno del parto, per poi essere nuovamente trasportate presso l'ospedale di provenienza, dove rimangono per tutta la durata della degenza post-partum.
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