Possono esserci:
- Macchie ipercromiche (colore più scuro);
- Macchie ipocromiche (colore più chiaro) sino ad arrivare all'acromia (assenza di pigmento).
Le macchie chiare che compaiono durante o dopo l'esposizione al sole non sono sempre causate da un’infezione da funghi (micosi).
Le cause più frequenti in età pediatrica sono le cosiddette ipocromie secondarie e la pityriasis alba.
Fatta eccezione per la tigna, le altre infezioni superficiali da funghi sono piuttosto rare prima della pubertà.
Per ipocromie secondarie si intende una riduzione del pigmento, di solito causata da una precedente lesione cutanea di natura infiammatoria come ad esempio una puntura di insetto, l'impetigine o altro.
Dove si localizzano
Le ipocromie secondarie si possono osservare ovunque a seconda della sede della lesione che l’ha causata. La localizzazione più frequente è a livello degli arti, in particolare quelli inferiori, maggiormente soggetti alle punture di insetto e a traumi di varia natura.
Come si presentano clinicamente
Si osservano macchie cutanee di colorito più chiaro rispetto a quello della cute normale, di forma rotondeggiante o lineare a seconda dell'eziologia, a margini generalmente netti. I bambini non lamentano alcun sintomo.
Qual è la terapia indicata
Nessuna. La regressione delle ipocromie secondarie è di solito spontanea, nell'arco di diversi mesi, a volte anche di un anno.
Si tratta di lesioni eczematose in via di risoluzione in cui prevale, oltre al colorito biancastro, la secchezza e quindi una sottile desquamazione della cute, o chiazze di cute ruvida. La pityriasis alba è di solito asintomatica o lievemente pruriginosa.
La pityriasis alba colpisce più spesso il volto (da cui il nome di pityriasis alba faciei), gli arti, anche se talvolta è diffusa su tutta la superficie corporea.
I bambini con pityriasis alba sono sempre allergici
La pityriasis alba costituisce uno dei segni minori dell'atopia, ma non tutti i bambini affetti da pityriasis alba sono allergici e non tutti i bambini allergici hanno la pityriasis alba.
È contagiosa
Assolutamente no. La pityriasis alba può colpire uno o più bambini della stessa famiglia perché hanno la stessa costituzione:
- Cute secca;
- Eventuale familiarità per malattie allergiche.
Inoltre, dato che dipende principalmente dal tipo di cute, potrebbe anche ripresentarsi più volte nello stesso bambino: si tratta infatti di una manifestazione recidivante, soprattutto prima della pubertà.
Come si cura
È sufficiente applicare creme idratanti adeguate; è consigliabile utilizzarle assiduamente, anche durante la stagione invernale, per prevenire la recidiva delle macchie bianche durante o dopo la stagione estiva.
Nelle forme di pityriasis alba lievemente arrossate è indicato l'uso di creme lenitive.
Le altre manifestazioni cutanee più frequenti sono i nevi acromici e la vitiligine.
I nevi acromici sono spesso isolati, raramente possono far parte di sindromi più complesse, mentre la vitiligine è una malattia che può associarsi ad altre malattie su base immunologica e in particolare a carico della tiroide.
Come si distinguono
In genere i nevi acromici si presentano entro i primi anni di vita e aumentano di dimensione solo in proporzione alla crescita del bambino.
La vitiligine colpisce generalmente il volto (palpebre, regione periorale) e le zone suscettibili a trauma, il volto, gomiti, ginocchia, genitali; si presenta con macchie acromiche a margini convessi e netti e tende ad evolvere sia con la comparsa di nuove lesioni che con l'estensione delle stesse.
Come si cura
Oggi sono disponibili diversi trattamenti per il trattamento della vitiligine, i quali però nel bambino hanno alcune limitazioni e spesso sono off-label, ossia non approvati per l'uso pediatrico.
Ad esempio si cerca di evitare la terapia con ultravioletti B e con psoraleni e ultravioletti A, molto efficaci negli adulti ma dannosi per la cute del bambino.
Rimangono utilizzabili i prodotti locali che stimolano la pigmentazione, i corticosteroidi topici e le vitamine per via orale.
È davvero errato chiamarlo così, si tratta di pityriasis versicolor. Si manifesta anch'esso con la comparsa progressiva di macchie ipocromiche talora lievemente arrossate o raramente di colorito brunastro, ricoperte da una desquamazione sottile, furfuracea.
In realtà il “fungo di mare” è piuttosto raro prima della pubertà quando colpisce più frequentemente il volto rispetto al tronco (localizzazione tipica dopo lo sviluppo).
Bisogna precisare, inoltre, che il termine "fungo di mare" è errato, poiché si tratta di un fungo che, localizzato normalmente all'interno dei follicoli dei nostri peli, in particolari condizioni (caldo-umido) può sviluppare un'infezione superficiale. Le zone colpite non si abbronzano pertanto spesso si manifestano le macchie acromiche durante l'esposizione al sole e pertanto viene erroneamente incriminato il mare!
È importante ricordare che solitamente anche dopo il trattamento antifungino residuano delle macchie ipocromiche le quali si pigmenteranno successivamente, dopo l'esposizione al sole.
In generale, l'esposizione solare aggressiva e senza protezione adeguata accentua tutte le lesioni acromiche poiché aumenta il contrasto tra la macchia e la cute sana. Un'esposizione progressiva consente invece la ripigmentazione come ad esempio nel caso della pityriasis versicolor.
Percorsi di Cura e Salute: Adolescenti e pelle
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.