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Malaria: il vaccino

La malaria è una delle malattie mortali più diffuse, con oltre 200 milioni di casi all'anno e 400.000 morti, la gran parte bambini sotto i 5 anni  

La malaria è una malattia pericolosa per la vita, causata da parassiti che vengono trasmessi alle persone attraverso le punture della zanzara Anopheles femmina infetta. Ci sono 5 specie di parassiti della malaria, ma uno solo è particolarmente pericoloso, il Plasmodium falciparum, anche se è prevenibile e curabile.

Nel 2019, quasi la metà della popolazione mondiale era a rischio di malaria. Ma la maggior parte dei casi e dei decessi si verifica nell'Africa sub-sahariana. Tuttavia, anche le regioni del Sud-Est asiatico, del Mediterraneo orientale, del Pacifico occidentale e delle Americhe riportano un numero significativo di casi e di morti.

In particolare, nell’area africana avvengono il 94% dei casi e dei decessi per malaria: nel 2019 ci sono stati 229 milioni di casi e 409 000 morti di cui più di 270.000 bambini sotto i cinque anni. Lo sviluppo di un vaccino, in corso da decenni, potrà quindi salvare decine di migliaia di vite, specie di bambini. 

Finalmente, dopo diversi decenni di studio, è stato sviluppato un vaccino efficace chiamato RTS,S/AS01 (RTS,S o Mosquirix). Il 6 di ottobre l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato l'uso diffuso di questo nuovo vaccino contro la malaria (Mosquirix – GlaxoSmithKline) tra i bambini dell'Africa sub-sahariana e in altre regioni con trasmissione moderata o elevata della malaria da Plasmodium Falciparum.

La raccomandazione si basa sui risultati di un programma pilota avviato nel 2019 e realizzato in Ghana, Kenya e Malawi, che ha interessato più di 800 000 bambini e che si è dimostrato efficace prevenendo il 40% dei casi di malaria e il 30% dei casi gravi.

Il vaccino prende di mira la forma di parassita più mortale e comune in Africa: il Plasmodium falciparum. Stimola infatti le difese immunitarie dirette contro quella forma del parassita che viene inoculato nel sangue dalla zanzara tramite la puntura, cercando di bloccarne l'accesso nelle cellule umane e quindi impedendo lo sviluppo della malattia.

Il vaccino è raccomandato nei bambini che vivono in paesi ad alto rischio per prevenire la malaria causata da Plasmodium falciparum. Ha bisogno di quattro dosi per essere efficace.

Le prime tre dosi vengono iniettate intramuscolo a distanza di un mese l'una dall'altra all'età di cinque, sei e sette mesi, mentre un richiamo finale è necessario a circa 18 mesi.

I bambini piccoli hanno infatti un maggiore rischio di morire di malaria perché, a differenza degli adulti, non hanno avuto il tempo necessario per costruire una risposta immunitaria efficace: il vaccino per loro è certamente più utile ed efficace.

I risultati degli studi pilota effettuati in Ghana, Kenya e Malawi hanno dimostrato che la vaccinazione migliora la salute e salva la vita dei bambini.

Dopo oltre 2,3 milioni di dosi somministrate, si è dimostrato che il vaccino è sicuro e porta comunque a una riduzione del 30 per cento della malaria grave e mortale, anche quando è introdotta in aree dove ci sono già altri sistemi di prevenzione, cioè le zanzariere trattate con insetticidi sono ampiamente utilizzate e c'è un buon accesso alla diagnosi e al trattamento.

Infatti i più piccoli spesso non dormono sotto le zanzariere, e possono beneficiare molto del vaccino, aumentando così la copertura degli interventi protettivi fino al 90%.

Le grandi difficoltà nel produrre un vaccino contro le malattie da parassiti sono state finalmente risolte almeno in parte, producendo questo vaccino che è solo moderatamente efficace.

Un vaccino che offre da tre a sei mesi di protezione al 30% non è l’ideale; sarebbe ovviamente meglio se l’efficacia fosse più alta. Tuttavia bisogna pensare alla scala del problema, con centinaia di milioni di casi di infezione, una riduzione del anche parziale corrisponde un enorme numero di vite salvate.

Evitare il 30-40% dei casi e delle morti porta in ogni caso un grande beneficio alla popolazione, proprio perché si tratta di una malattia così diffusa e di una mortalità tanto alta. Se sono 270.000 i bambini che muoiono ogni anno nell’Africa Subsahariana, il 30 % in meno sarebbero teoricamente oltre 80.000 vite salvate.

Inoltre i nuovi dati hanno mostrato che l'RTS,S, quando combinato con i farmaci antimalarici stagionali, ha ridotto gli episodi clinici, l'ospedalizzazione e la morte di circa il 70%.

Più di 2,3 milioni di dosi del nuovo vaccino sono state somministrate nei 3 paesi africani (Ghana, Kenya e Malawi), mostrando un profilo di sicurezza favorevole.

Infatti lo studio di fase 3, fatto con elevati criteri di sicurezza, ha coinvolto 6540 lattanti dalle 6 alle 12 settimane e 8920 bambini dai 5 ai 17 mesi, la metà dei quali ha ricevuto il vaccino e l’altra metà un placebo (finto vaccino).

Lo studio ha dimostrato che non ci sono importanti effetti collaterali a parte alcuni casi di convulsione febbrile nei vaccinati, come accade per tutti i vaccini che possono causare febbre.  

Secondo l'Oms, il vaccino contro la malaria della GlaxoSmithKline, dovrebbe essere distribuito in tutta l'Africa sub-sahariana, dato il successo dei programmi pilota di immunizzazione in Ghana, Kenya e Malawi.

Tuttavia questo non deve ridurre l’attenzione nell’utilizzare le zanzariere da letto, la misura preventiva più diffusa, che in ogni caso riduce le morti per malaria nei bambini sotto i 5 anni di circa il 20%.

Inoltre, è importante che continui il lavoro su altri vaccini, tra cui uno dell'Università di Oxford nel Regno Unito: i primi risultati indicavano una efficacia del 77%.

 

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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 22  Giugno 2022 


 
 

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