
I NEFA (Not Esterified Fatty Acids), ovvero Acidi Grassi Non Esterificati presenti nel sangue, vengono ricercati come indicatori di diverse situazioni normali o di malattia. Nella letteratura inglese vengono spesso indicati anche come FFA (Free Fatty Acids).
Questi Acidi Grassi Non Esterificati sono caratterizzati da una lunga catena non ramificata, di solito composti da 16-18 atomi di Carbonio. I NEFA rappresentano solo una minima parte dei lipidi (o grassi) totali, non oltre il 2%.
Derivano dai trigliceridi presenti nel nostro tessuto adiposo, ovvero dalla degradazione dei grassi di deposito del nostro organismo. Una parte molto ridotta deriva dall'assorbimento intestinale ed è riconoscibile perché le catene sono più corte e sono composte da 4-16 atomi di carbonio.
I NEFA vengono dosati di routine e in automazione nel sangue con sistemi enzimatici/colorimetrici, mentre metodiche in cromatografia (HPLC) vengono utilizzate nell’ambito della ricerca scientifica per la determinazione della loro composizione in atomi di Carbonio.
Al Bambino Gesù, l’esame si esegue presso i Centri Prelievi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella.
Malgrado la loro bassa concentrazione nel sangue, dove rimangono soltanto per pochi minuti, i NEFA sono fortemente coinvolti nel metabolismo cellulare come importante fonte di energia.
Vengono utilizzati principalmente dal fegato ma anche dai muscoli, dal cuore e dalla ghiandola mammaria durante l'allattamento, dove arrivano veicolati dall'albumina o dal colesterolo.
Una volta introdotti nella cellula, i NEFA arrivano ai mitocondri che li scindono in molecole più piccole con produzione di energia.
La regolazione del livello dei NEFA, e perciò della loro produzione dal tessuto adiposo, risente principalmente del livello di glucosio nel sangue e della regolazione da parte di alcuni ormoni, in particolare dell'Insulina.
I NEFA aumentano con il diminuire del livello di glucosio e diminuiscono con l'aumentare dei livelli di Insulina. Anche altri ormoni possono influire sui livelli di NEFA nel sangue, in particolare quelli legati allo stress come l'ACTH, il Cortisolo, l'Adrenalina e il Glucagone che ne provocano un aumento con la finalità di fornire una pronta disponibilità di energia.
Prima del prelievo di sangue per la determinazione dei NEFA, occorre osservare almeno 8 ore di digiuno ma non andare oltre le 14 ore, per evitare fenomeni di ipoglicemia che indurrebbero un aumento dei loro valori.
Non si deve assumere caffeina o fumare prima del prelievo. La terapia con eparina e le terapie cortisoniche possono alterare i livelli di NEFA nel sangue ed è quindi importante informare i medici del Laboratorio sulle terapie che si stanno assumendo.
L'intervallo dei valori di normalità cambia in base all'età e va dalle 300 alle 1000 micromoli/litro (microM/L) fino ad 1 anno di vita per passare poi a 130-450 microM/L per tutte le altre età.
La determinazione dei NEFA ci permette di meglio integrare l'interpretazione di diverse situazioni come l'ipoglicemia, lo stato del digiuno, le situazioni di stress cronico, l'ipertiroidismo e l'alcolismo cronico, condizioni in cui i valori risultano sempre elevati oltre la norma.
Alcune malattie metaboliche legate a deficit delle AcilCarnitine (componenti cellulari che regolano il trasporto degli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri) possono indurre un aumento abnorme dei NEFA a causa della loro mancata scissione da parte dei mitocondri.
Nel coma diabetico si ritrova un aumento dei NEFA a dispetto degli alti livelli di glicemia: occorrono molti NEFA per produrre energia essendo bloccato l'utilizzo del glucosio dalla mancanza di insulina.
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.