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Postura, zaino e attività sportiva dello scolaro

La sedentarietà è ormai sempre più diffusa anche tra i bambini, con conseguenze gravi per il loro sviluppo psicologico e fisico 

Nonostante la vita sia sempre più frenetica, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini, assistiamo al dilagare della sedentarietà, soprattutto in età pediatrica. Questo comporta gravi conseguenze per lo sviluppo fisico e psicologico di bambini e adolescenti.

Ancor prima di raggiungere l'età scolare, l'abitudine alla sedentarietà viene promossa da stili di vita tutt'altro che salutari. Ad esempio:

  • L'impiego del passeggino ben oltre l'età di due anni, quando il bambino sarebbe già in grado di camminare a lungo;
  • Il ricorso all'auto per coprire anche le distanze più brevi;
  • L'uso della televisione come sostituto della baby-sitter.

In seguito, costretti a trascorrere ore sui banchi di scuola e successivamente sui libri per i compiti, i bambini hanno poco tempo da dedicare all'attività fisica.

Se si considerano poi le difficoltà negli spostamenti (soprattutto nelle grandi città) e gli innumerevoli impegni dei genitori, bambini e ragazzi non riescono a ritagliare quotidianamente un po' di tempo da dedicare al movimento.

È invece fondamentale, per una buona crescita psicofisica, ridurre le ore di sedentarietà a favore del movimento. Un'idea potrebbe essere raggiungere la scuola a piedi o, all'uscita da scuola, passare un po' di tempo a giocare in un parco, possibilmente nel verde.

Le ore dedicate al movimento non saranno mai perse: aiuteranno i bambini a mantenere un buono stato di salute, a socializzare, a recuperare un po' di attenzione dopo le tante ore passate in classe e a ottimizzare il tempo che rimane.

Nessun bambino potrà mai mantenere una posizione corretta durante l'intera giornata scolastica. In linea generale è corretto stimolare il bambino a stare seduto al centro della sedia, con le spalle dritte, senza poggiare la testa sul gomito o addirittura sul banco e senza incrociare i piedi intorno alle gambe della sedia.
È fondamentale inoltre che i bambini cambino regolarmente la posizione poiché questi cambiamenti li aiutano a mantenere l'attenzione.

Si continua da anni a discutere sulla possibilità che zaini troppo pesanti causino vizi di postura. In realtà, il carico eccessivo sulla schiena non provoca alterazioni della colonna vertebrale dei ragazzi come ad esempio la scoliosi.

Sicuramente uno zaino carico di libri, oltretutto indossato in modo errato - ad esempio su una sola spalla o con le cinghie troppo lunghe - può favorire una postura scorretta e quindi conseguenti contratture muscolari.

Negli ultimi anni si è assistito alla diffusione dei trolley che, sebbene eliminino il problema del carico diretto sulla colonna, costringono talvolta i bambini a camminare in maniera scorretta (inclinati in avanti, senza poter utilizzare le braccia in modo coordinato).

In ogni caso bisogna tener presente che l'uso dello zaino o del trolley ha una durata limitata (20-30 minuti al giorno) e quindi non provoca nessun danno permanente.

Ultimamente si sta diffondendo l’utilizzo dei libri digitali: potrebbero rappresentare un buon compromesso per alleggerire lo zaino almeno in quelle giornate in cui i ragazzi sono costretti a portare molte materie e di conseguenza molti libri.

Più che di attività fisica sarebbe giusto parlare di corretta attività motoria fin da piccolissimi. Già da neonati abbiamo un istinto naturale al movimento e alla scoperta. Il compito di genitori, insegnanti e istruttori è quello di incentivarlo e canalizzarlo, non di limitarlo. I bambini devono essere spronati a muoversi e sperimentare la più ampia gamma di gesti possibili.
Per questo, è sufficiente:

  • Incoraggiare il gioco al parco;
  • Eliminare il passeggino entro l'età di due anni;
  • Utilizzare le scale piuttosto che l'ascensore;
  • Proporre giochi di coordinazione piuttosto che il cellulare.

Con la crescita, sarà giusto assecondare la naturale propensione di ogni bambino per l'attività sportiva evitando però, anche nei giovani particolarmente dotati, di stressarli nella speranza che diventino in fretta piccoli grandi campioni.

 

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  • A cura di: Giulia Cafiero
    Unità Operativa di Medicina dello Sport
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 08  Novembre 2022 


 
 

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