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Prurito anale

Riguarda una sensazione di fastidio in corrispondenza dell'ano 

È un sintomo caratterizzato da una sensazione di fastidio e prurito e dall’esigenza del bambino di grattare la cute anale e perianale.

In età pediatrica, esso è solitamente conseguente ad una infiammazione locale.

L'ossiuriasi è la più frequente infestazione parassitaria intestinale in età pediatrica, interessando circa il 10% dei bambini, tipicamente in età scolare e pre-scolare. L'agente infettivo è l'Enterobius vermicularis, comunemente denominato ossiuro.

Questi parassiti hanno l’aspetto di piccoli filamenti bianchi, lunghi da 0,4 cm (i vermi maschi) e 1 cm (i vermi femmine), sottili e mobili. Le uova sono prodotte dalla femmina che può deporre fino a 10.000 uova nella zona perianale (intorno all'ano) o tra le natiche; nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare (area genitale femminile), tra le piccole e grandi labbra.

La trasmissione avviene per via oro-fecale, quindi con l’ingestione delle uova. Si tratta di una infestazione estremamente contagiosa, tramite condivisione di asciugamani e lenzuola, o utilizzando gli stessi servizi igienici. Le uova possono rimanere vitali fino a 3 settimane e resistono alle basse temperature, mentre non tollerano le alte temperature.

Determina un intenso prurito anale che aumenta durante la notte. A volte è tanto intenso che si possono creare lesioni da grattamento con possibili sovra-infezioni batteriche. L'infestazione da ossiuri si accompagna spesso a disturbi intestinali di varia natura, quali dolori addominali ricorrenti, feci poco formate o diarrea franca, produzione eccessiva di gas (meteorismo).

Sono comuni anche sintomi non di pertinenza gastro-intestinale, quali l’enuresi (rilascio involontario di urina), la agitazione e l’irritabilità, il bruxismo (digrignare i denti) nonché l’insonnia. Inoltre, nelle bambine le larve di ossiuri possono raggiungere la vagina e annidarsi tra le piccole e le grandi labbra provocando infiammazione (vulvo-vaginite), causa di intenso prurito locale e secrezione biancastra (leucorrea).

Rarissimi sono i casi di ossiuriasi in epoca neonatale e sotto l’anno di vita.

La dermatite perianale (anite) da Streptococco è una patologia tipica dell’età infantile (tra i 6 mesi e i 10 anni, con picco tra i 3 e i 4 anni).

Clinicamente si manifesta con eritema rosso vivo della cute perianale che si estende per 2-4 cm, a limiti netti attorno all'orifizio anale. Questa infezione può essere causa, oltre che di prurito anale, anche di sangue nelle feci, fissurazioni perianali dolorose, dolore alla defecazione fino alla stipsi ostinata con incontinenza fecale.

La causa è la presenza in sede perianale dello Streptococco di gruppo A, solitamente causa di faringiti. È possibile che lo Streptococco migri dalla gola fino all'ultimo tratto dell'intestino, colonizzando infine la regione perianale, soprattutto in presenza di piccole lesioni predisponenti (es traumatismi locali, uso di detergenti aggressivi); un meccanismo alternativo può essere la autoinoculazione del batterio tramite grattamento.

In caso di infiammazione dell’area perianale preesistente, come nel caso di dermatite da pannolino o ossiuriasi, è possibile che si possano instaurare delle sovrainfezioni microbiche, le quali vanno attentamente valutate dal pediatra e trattate di conseguenza.

Le più comuni sovrainfezioni sono:

  • Infezione da Candida: tipicamente si presenta non solo nell’area perianale ma spesso nelle pieghe inguinali, ed è caratterizzata dalla presenza di placche rosse e pustule superficiali (piccole zone rilevate della cute contenti pus);
  • Impetigine: infezione dovuta allo Staphylococcus aureus o da Streptococcus pyogenes; anch’essa tipicamente non coinvolge solo l’area perianale, ma zone più estese solitamente coperte dal pannolino; Clinicamente si presenta con pustule di colore giallastro ed erosioni cutanee

In epoca neonatale e sotto l’anno di vita, il discomfort che si può manifestare nell’area genitale è più spesso secondario a dermatite irritativa/da pannolino, nonché da sovrainfezioni locali.

In età adolescenziale, il prurito può essere secondario a scarsa igiene intima o eccessivo uso di detergenti irritativi, sebbene si debba attentamente indagare sull’eventuale presenza di sintomi di allarme (diarrea ematica, presenza di secrezioni purulente o di fistola drenante o ragadi, emorroidi esterne o interne prolassate, escrescenze), potenziali indicatori di patologia sistemica, per i quali è necessaria una valutazione specialistica.

In caso di prurito anale, è necessaria una valutazione pediatrica per discernere le possibili cause, visto che nella maggior parte dei casi la diagnosi è clinica.

Andrà inoltre effettuato, su prescrizione medica:

  • Ispezione della zona anale e perianale o vulvo-vaginale nelle prime ore del mattino per possibile ritrovamento degli ossiuri (piccoli filamenti bianchi e mobili);
  • Scotch-test (posizionare per pochi secondi un nastro adesivo trasparente sull'ano al mattino e farlo analizzare in laboratorio per ricerca ossiuri) ed esame parassitologico delle feci su 3 campioni per possibili parassitosi intestinali meno comuni;
  • In caso di sospetta anite streptococcica o sovrainfezione microbica, un tampone dell’area affetta per esame colturale, ed eventualmente un tampone faringeo per ricerca dello Streptococco di gruppo A.

Informare sempre il proprio medico per effettuare la diagnosi e per decidere se è necessario rivolgersi a un infettivologo pediatrico o altro specialista.

 

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  • A cura di: Livia Gargiullo
    Unità Operativa di Pediatria Generale
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 02  Gennaio 2024 


 
 

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