Il sonno è una parte importante della vita quotidiana e ha un ruolo determinante nel creare una condizione di benessere globale.
Nei bambini e negli adolescenti una giusta durata del sonno, un buon ritmo sonno-veglia, un andamento fluido e regolare del riposo (specialmente di quello notturno) hanno un effetto positivo sia a livello fisico sia psicologico.
Il momento di andare a letto deve essere parte integrante della vita quotidiana e dunque curato nella sua preparazione.
Molti fattori ed eventi possono interferire con le abitudini del sonno e creare uno squilibrio per il bambino, ma anche per la famiglia.
Ma come per tutti gli aspetti dello sviluppo, particolarmente nella prima infanzia, il genitore svolge un ruolo di regolatore e quindi può creare delle condizioni che proteggano il sonno dei bambini e dare regolarità alle abitudini del sonno.
Nelle ore serali è utile :
- Evitare i giochi eccitanti (ad es. la lotta);
- Evitare gli stimoli eccessivi (come la tv o i videogiochi);
- Evitare un ambiente rumoroso;
Teniamo presente che la giornata dei bambini prevede dei “distacchi temporanei” dai genitori che vanno vissuti con consapevolezza e serenità. Così deve essere anche quello della notte.
A volte i bambini possono avere difficoltà ad addormentarsi o avere risvegli frequenti. Le cause possono essere molte.
Nel neonato e nel lattante il sonno frammentato è normale e dipende da bisogni essenziali come la fame, la sete, il dolore, il bisogno di contatto e rassicurazione.
Nei bambini più grandi si osserva a volte una resistenza attiva al sonno, un atteggiamento di ribellione nei confronti delle indicazioni dei genitori.
Il bambino può opporsi all’idea di andare a dormire quando:
- Ha trascorso giornate molto intense;
- Il tempo da passare insieme ai genitori si concentra nelle ore serali;
- Ha paure o preoccupazioni per la giornata scolastica che lo attende.
In adolescenza, fattori interni (ormonali) ed esterni (le relazioni con gli amici, le abitudini sociali, gli interessi) possono alterare il ritmo sonno-veglia e instaurare quella tendenza ad addormentarsi tardi la sera e svegliarsi tardi al mattino tipica dei ragazzi.
A volte però tutto questo assume le caratteristiche di una vera e propria insonnia che può dipendere da difficoltà psicologiche come ansia, paure, preoccupazioni.
Il sonno può essere disturbato da incubi: sogni spaventosi legati alle paure dei bambini, a eventi accaduti o che il bambino teme che possano accadere. Gli incubi provocano di solito un risveglio agitato. Il bambino chiama i genitori, ricorda il sogno e desidera essere rassicurato.
A volte possono verificarsi episodi di cosiddetto “terrore notturno”: si tratta di risvegli agitati, spesso accompagnati da grida. Il bambino è solo apparentemente sveglio e, a differenza di quanto accade nell’incubo, si oppone ai tentativi di rassicurazione.
Normalmente il giorno dopo il bambino non ricorda l’episodio e non appare turbato.
Normalmente i disturbi del sonno sono di natura passeggera e si risolvono con il risolversi delle situazioni che li hanno provocati.
A volte però possono permanere a lungo nel tempo o assumere dimensioni troppo vaste e incontrollabili tanto da ostacolare la normale vita del bambino e del ragazzo, la frequenza scolastica, la capacità di studio e di relazione.
In queste circostanze è utile confrontarsi con il proprio pediatra e rivolgersi a uno psicologo dell’età evolutiva.
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