>

Stipsi o stitichezza: come riconoscerla

Può influenzare negativamente la qualità di vita del bambino e generare stress familiare, ma molto raramente è un segno di malattie importanti 

La stipsi è quella condizione clinica caratterizzata dall’alterazione della frequenza delle evacuazioni (che si riduce a circa due per settimana) defecazioni difficoltose, dolorose e spesso incomplete, con emissione di feci dure, asciutte, di grandi dimensioni; spesso si associa a incontinenza fecale (encopresi).

È una condizione molto frequente in età pediatrica, generalmente è di facile gestione e senza sequele a lungo termine, che può influenzare negativamente la qualità di vita del bambino e generare stress familiare. Molto raramente la stipsi può essere un segno di malattie più gravi.

Il meccanismo fisiopatologico alla base della stipsi è multifattoriale e poco conosciuto.
Nel 90-95% dei bambini non è riscontrabile alcuna malattia organica, di conseguenza viene definita “stipsi funzionale”.

Nel primo anno di vita la comparsa di stipsi può essere scatenata da normali variazioni dietetiche, come il passaggio dal latte materno al latte vaccino o l’introduzione dell’alimentazione complementare (svezzamento).

Nel bambino in età prescolare l’esordio della stipsi può coincidere con l’acquisizione del controllo degli sfinteri e la rimozione del pannolino. In età scolare invece la stipsi è spesso dovuta alla necessità di trattenere il bisogno di defecare che il bambino sperimenta quando si trova in situazioni in cui non si sente a suo agio, come a scuola, nei bagni pubblici o in viaggio, oppure più semplicemente al desiderio del bambino di non voler interrompere attività piacevoli come il gioco.

Talvolta la stipsi è correlabile a fattori psicologici come l’inserimento a scuola, esperienze stressanti in famiglia o conflitti con i coetanei. A volte i bambini stitici hanno un colon un po’ più lungo e tortuoso: questa variante anatomica, pur non rappresentando una vera e propria malattia, causa un rallentamento del transito delle feci (‘la strada è più lunga’) che può favorire l’insorgenza della stipsi.

Spesso non è possibile identificare un fattore scatenante.

Dato che nel bambino stitico la defecazione è vissuta come un’esperienza sgradevole per la presenza di feci dure, si genera un “circolo vizioso della ritenzione fecale”: le feci che sostano più tempo nell’intestino diventano dure e il bambino, sperimentando dolore durante l’evacuazione, reprime lo stimolo e assume un atteggiamento ritentivo.

Pertanto le feci si accumulano sempre in maggior quantità: le molte feci accumulate nel retto e nel colon possono provocare inappetenza, dolore addominale (a volte molto intenso) e incontinenza fecale.

Quest’ultima è dovuta al passaggio involontario di feci, più spesso liquide, che avviene tra le feci accumulate e le pareti dell’intestino (gli anglosassoni la definiscono overflow incontinence che si potrebbe sommariamente tradurre come incontinenza da “troppo pieno”), fonte di grandissima preoccupazione e stress da parte del paziente e della famiglia.

La perdita involontaria di feci, piccole quantità che macchiano le mutandine o quantità maggiori (a volte con quadri di “pseudodiarrea”), è dovuta alla ritenzione fecale e si risolve con il trattamento della stipsi.

Talvolta l’emissione di feci dure e di grandi dimensioni può determinare fissurazioni della mucosa anorettale con conseguente piccolo sanguinamento (ragade anale) o, più raramente, può causare una fuoriuscita della mucosa del retto (prolasso).

La celiachia può esordire con sintomi svariati tra cui la stipsi. Solo in una piccola percentuale di bambini è possibile identificare una malattia organica, come una malformazione anatomica, una alterazione dell’innervazione dell’intestino (malattia di Hirschsprung) o altre rare condizioni come la fibrosi cistica e patologie endocrine.

La stipsi è di solito gestita dal pediatra ma nei casi più gravi o complicati potrà essere richiesta una consulenza dello specialista gastroenterologo.

 

Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.


  • A cura di: Renato Tambucci
    Unità Operativa di Endoscopia Digestiva
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 09  Novembre 2022 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

REDAZIONE ONLINE

  redazione@opbg.net

DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI

  lavoraconnoi@opbg.net

VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net