
L’uso della vaccinazione contro il Covid-19 per gli adolescenti dai 12 ai 18 anni è stato autorizzato da diversi anni in tutto il mondo. Rappresenta una conquista e un miglioramento della strategia di vaccinazione contro il SARS CoV-2 portando un vantaggio sia per i giovani sia per tutti.
Solo vaccinando tutta la popolazione – quindi anche adolescenti e bambini – potremo infatti raggiungere quella copertura protettiva che impedisce al virus di circolare.
Negli adolescenti, inoltre, la malattia Covid-19 può manifestarsi con quelle rare sindromi di infiammazione multi-organo (Multi Inflammatory Syndrome o MIS-C) che sono forme gravi o gravissime, pericolose per la vita.
È quindi importante vaccinare i ragazzi, soprattutto gli adolescenti ad alto rischio per altre malattie sottostanti, che aumentano la possibilità di sviluppare le forme di Covid-19 più gravi.
Tuttavia, dato che il rapporto beneficio-rischio individuale degli adolescenti è ridotto rispetto agli adulti, è necessario considerare ancor più attentamente la sicurezza dei vaccini anti Covid-19 in questa fascia di età.
Le indagini effettuate dopo la diffusione della vaccinazione anti Covid-19 è già molto diffusa negli adolescenti e sono state somministrate circa 30 milioni di dosi – hanno rilevato rari casi di miocardite e pericardite (infiammazione del muscolo cardiaco e del rivestimento del cuore) dopo la vaccinazione.
Questa osservazione riguarda in particolare gli adolescenti maschi e i giovani adulti di oltre 16 anni che hanno ricevuto il vaccino a mRNA (Pfizer-BioNTech o Moderna), mentre non è stata osservata per altri vaccini.
Questo possibile effetto collaterale si verifica in genere dopo alcuni giorni dalla vaccinazione, soprattutto dopo la seconda dose.
Il Centro statunitense di Controllo delle Malattie (CDC) e quello europeo EMA, che hanno indagato su queste segnalazioni di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione per accertare se realmente si tratti di un effetto avverso dovuto al vaccino hanno concluso che l’associazione tra vaccino anticovid-19 a mRNA e la miocardite è possibile con una incidenza di circa 4.8 casi su ogni milione di vaccinati e che tale evento avverso interessa prevalentemente i maschi più giovani dopo la seconda dose.
La patologia è tuttavia lieve e prontamente risolvibile.
La pericardite ha una incidenza leggermente maggiore e interessa i maschi più anziani. Anche queste complicanze si risolvono rapidamente con terapie mediche appropriate.
Non sono certe le cause di questi effetti collaterali: un’ipotesi è che i livelli elevati di anticorpi che i vaccini a mRNA generano nei giovani possano in rari casi portare a una reazione infiammatoria che interessa il cuore.
Ci si chiede quindi se questo rischio possa essere ridotto riducendo la dose di vaccino. Infatti nei bambini più piccoli, sotto gli 11 anni, che hanno effettuato come previsto un terzo della dose rispetto agli adolescenti, non hanno riportato un aumento reale delle segnalazioni.
Ciononostante tutte le agenzie internazionali continuano a raccomandare la vaccinazione per tutti i soggetti oltre i 5 anni di età, dato il rischio della malattia da Covid-19 e delle sue complicazioni anche gravi, come problemi di salute a lungo termine, ospedalizzazione, e persino la morte. Questa raccomandazione è particolarmente indicata per i soggetti più fragili e per coloro che presentano altre comorbidità.
Questo in considerazione che, seppure un legame tra vaccino e miocardite non possa essere escluso, tutti i casi riportati sono stati comunque di modesta entità e si sono risolti in brevissimo tempo con semplici cure mediche.
Mentre è difficile stabilire un collegamento diretto e certo della miocardite con la vaccinazione, è invece accertato che la miocardite è una complicanza delle infezioni virali tra cui quella da SARS CoV-2.
In uno studio effettuato negli USA, molti giovani atleti con infezione da SARS CoV-2 mostravano segni di miocardite anche in assenza di sintomi (37 su 1600, circa 2,3%).
D’altra parte il tasso di incidenza della miocardite (cioè il numero di casi) nella popolazione generale – indipendentemente dal vaccino – oscilla tra 1 e 10 casi su 100.000 persone all'anno, a seconda del sesso e dell'età.
Quindi è sempre opportuno considerare la possibilità di una miocardite negli adolescenti con dolore toracico improvviso, mancanza di respiro o palpitazioni (sensazione che il cuore “batta forte”) e, nel caso compaiano questi sintomi, effettuare controlli adeguati. Questo indipendentemente dal fatto di essere stato vaccinato.
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