
L'influenza è una malattia infettiva respiratoria acuta causata dai virus influenzali. Si tratta di una malattia molto comune, soprattutto nei mesi invernali, che può colpire bambini e adulti. Nella maggior parte dei casi i sintomi sono lievi, ma in alcuni soggetti può portare a complicanze gravi, come la polmonite, o aggravare un quadro clinico già di per sé compromesso, come nei pazienti con patologie preesistenti.
I virus influenzali sono principalmente di due tipi:
- Il tipo A – definito dalle proteine (gli antigeni) presenti sulla superficie che sono l'emagglutinina (H1, H2 e H3) e la neuraminidasi (N1 e N2)
- Il tipo B.
I virus influenzali si replicano nelle cellule delle prime vie respiratorie (faringe), e si trasmettono per via aerea attraverso le cosiddette goccioline di Flugge, emesse con la tosse o gli starnuti. Il contagio può avvenire anche toccando superfici contaminate e portando le mani a naso, bocca e occhi.
Il periodo di contagiosità inizia uno/due giorni prima della comparsa dei sintomi, e termina circa una settimana dopo. Bambini e persone immunocompromesse possono essere contagiose per periodi più lunghi.
La prevenzione dell’influenza si basa su semplici misure igieniche e sulla vaccinazione. Nei soggetti infetti, per ridurre la trasmissione del virus è utile indossare la mascherina chirurgica, soprattutto in ambienti affollati, ed eseguire frequentemente il lavaggio delle mani.
La vaccinazione rappresenta però lo strumento più efficace per prevenire l’influenza e le sue complicanze. È offerta gratuitamente a tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni di età, nonché ai pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni che presentano condizioni a rischio di sviluppare complicanze legate all'infezione influenzale.
La vaccinazione è tuttavia utile in tutta la popolazione pediatrica, anche in assenza di patologie croniche, in quanto l’influenza è una patologia che può talora favorire lo sviluppo di infezioni batteriche gravi anche nel bambino sano.
Poiché i ceppi virali influenzali cambiano ogni anno anche il vaccino viene aggiornato annualmente per garantire la massima efficacia contro i virus circolanti.
In commercio, autorizzati dalle Agenzie nazionali e internazionali AIFA ed EMA esistono varie formulazioni di vaccino antinfluenzale.
Il più comunemente usato è il vaccino contenente frammenti di virus coltivato in cellule di animali o su colture cellulari e quindi inattivato (cosiddetto vaccini split o a subunità), in alcuni casi potenziato (adiuvato) da una sostanza oleosa (MF59) che ne aumenta l'efficacia, indicato per i soggetti anziani oltre 65 anni.
Dal 2020 è autorizzato anche un vaccino antinfluenzale composto da virus vivi attenuati (LAIV) che viene somministrato con spray intranasale, ed è disponibile per bambini tra 2 e 18 anni. I ceppi influenzali del vaccino sono attenuati in modo da non causare influenza e adattati in modo che si moltiplichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore.
Le caratteristiche antigeniche dei ceppi virali influenzali che hanno circolato nell’ultima stagione influenzale forniscono la base per selezionare i ceppi da includere nel vaccino dell’anno successivo. Sulla base di queste analisi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblica le raccomandazioni sulla composizione vaccinale, solitamente nel mese di febbraio, così da permettere alle aziende di produrre per tempo le dosi necessarie.
Nel febbraio 2025, l’OMS ha indicato quali ceppi virali dovranno essere inclusi nei vaccini antifluenzali per la stagione 2025-2026. Sono stati selezionati per i vaccini trivalenti tre ceppi influenzali (due di tipo A e uno di tipo B). A seconda della tecnologia usata per produrli, i vaccini contengono:
Vaccini ottenuti in uova embrionate di pollo:
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A/Victoria/4897/2022 (H1N1)pdm09-like virus;
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A/Croatia/10136RV/2023 (H3N2)-like virus;
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B/Austria/1359417/2021 (lineaggio B/Victoria)-like virus.
Vaccini ottenuti su colture cellulari o ricombinanti
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A/Wisconsin/67/2022 (H1N1)pdm09-like virus;
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A/District of Columbia/27/2023 (H3N2)-like virus;
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B/Austria/1359417/2021 (lineaggio B/Victoria)-like virus.
Inoltre, per i vaccini quadrivalenti (che proteggono anche da un secondo tipo di virus B), resta prevista l’aggiunta di un virus B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata).
Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, sono raccomandate due dosi di vaccino antinfluenzale da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
I vaccini antinfluenzali inattivati vanno somministrati per via intramuscolare ed è raccomandata l’inoculazione nel muscolo deltoide per tutti i soggetti di età superiore a 2 anni; nei bambini fino ai 2 anni e nei lattanti la sede raccomandata è la faccia antero-laterale della coscia.
Il vaccino antinfluenzale vivo attenuato (LAIV) viene somministrato per via nasale a partire dai due anni di età.
Per i pazienti a partire dai 9 anni di età, anche se non precedentemente vaccinati, e per quelli di qualsiasi età già vaccinati contro l'influenza in passato, è sufficiente una sola dose di vaccino antinfluenzale.
Per i vaccini antinfluenzali esistono delle vere e delle false controindicazioni alla somministrazione.
Controindicazioni e precauzioni per i vaccini inattivati:
- Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età);
- Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino;
- Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale costituisce controindicazione alla vaccinazione in assenza di altra causa certa che possa spiegare l’evento. Una sindrome di Guillain-Barré non correlata a vaccinazione antinfluenzale e insorta da più di un anno è solo motivo di precauzione;
- Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una precauzione per cui può essere necessario approfondire il singolo caso valutando il rapporto beneficio/rischio.
Controindicazioni e precauzioni per i vaccini vivi attenuati:
- Presenza di ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti o alla gentamicina (possibile presenza di tracce residue);
- Reazione allergica grave (ad es. anafilassi) alle uova o alle proteine delle uova (ad es. ovoalbumina);
- Bambini e adolescenti con immunodeficienza primitiva o secondaria a condizioni cliniche o terapie immunosoppressive;
- Bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni che assumono una terapia a base di salicilati a causa dell’associazione tra sindrome di Reye, salicilati e infezione da ceppi wild-type del virus influenzale;
- Bambini e adolescenti affetti da asma severo o da dispnea attiva;
- Contatti stretti e caregiver di persone gravemente immunocompromesse o gravidanza o perdita di liquido cefalorachidiano.
Condizioni che non rappresentano controindicazione alla vaccinazione antinfluenzale:
- Pazienti con allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche;
- Malattie acute di lieve entità;
- Gravidanza e allattamento;
- Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite.
I soggetti possono ricevere il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini in quanto tale vaccinazione non interferisce con la risposta immune dei vaccini inattivati o vivi attenuati.
L’unica precauzione da considerare quando si esegue il vaccino spray nasale a virus vivi attenuati è che bisogna attendere almeno 4 settimane da un altro vaccino vivo attenuato, quando le vaccinazioni non sono cosomministrate in una stessa seduta.
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