Notizie
- Autismo e anoressia, due nuovi centri al Bambino Gesù grazie a Intesa Sanpaolo
- Farmaci e bambini: istruzioni per l'uso
- Impiantato primo "bronco" 3D su bimbo di 5 anni
- Dottori in corsia: Federica Sciarelli racconta le storie di Lorenzo e Diana
- Uso consapevole dei medicinali, al via il progetto della Regione Lazio
- Insieme in OPBG: i tutor volontari
Epatite C e terapia antivirale
È un'infiammazione del fegato che può essere acuta o cronica. Il contagio avviene principalmente per via parentale
20 marzo 2018
CHE COS'È
L'epatite C (dal greco "hepato", fegato, e "itis" infiammazione) è un'infiammazione del fegato causata dal virus C dell'epatite (denominato HCV). L'epatite C può essere acuta o cronica. Si definisce cronica l'infezione che dura più di 6 mesi.
Il virus C dell'epatite è un virus a RNA che appartiene alla famiglia delle Flaviviridae e il suo patrimonio genetico è molto variabile, infatti esistono 7 genotipi differenti che sono diversamente distribuiti nel mondo.
QUANTO È FREQUENTE
Nel mondo si calcola ci siano circa 170 milioni di persone infette da HCV, di queste circa 11 milioni hanno meno di 15 anni di età e circa 5 milioni di bambini hanno un'infezione attiva.
COME SI TRASMETTE
Il contagio dell'infezione da HCV avviene principalmente per via parenterale, cioè attraverso il sangue, e molto meno frequentemente per via sessuale. In età pediatrica esiste una via di trasmissione peculiare da madre a figlio durante la gravidanza (trasmissione verticale).
La trasmissione verticale dell'infezione è praticamente quasi nulla (1,7%) se la madre durante la gravidanza non ha una replicazione attiva del virus C, sale al 4,3% se invece la mamma ha il virus C che si riproduce (viremia) ed è ancora più alta circa 19,4% se mamma ha oltre all'epatite C ha anche l'infezione da HIV.
Attualmente, non c'è evidenza scientifica che il parto cesareo sia più sicuro del parto naturale non complicato. Inoltre, la mamma che ha l'epatite cronica C può allattare, a meno che non abbia ragadi sanguinanti ai capezzoli.
COME SI MANIFESTA
Il periodo di incubazione delle infezioni non verticali va da 2 settimane a 6 mesi, per lo più, è compreso fra 6 e 9 settimane.
- Negli adulti, l'infezione acuta da HCV è usualmente senza sintomi (60 -70% dei casi), altre volte si manifesta con colorazione gialla (ittero) degli occhi e della cute, feci chiare, stanchezza e poco appetito. L'infezione acuta tende a diventare cronica nel 50 – 85 % dei casi. Le persone con epatite cronica C posso sviluppare gravi danni nel fegato (cirrosi e tumore) in un periodo di tempo di circa 20 anni dall'esposizione;
- Nei bambini che prendono l'infezione dalla madre circa il 20% guarisce spontaneamente dall'infezione durante i primi 3 anni di vita, l'altro 80% però diventano infetti cronici. In età pediatrica l'infezione cronica da virus C è clinicamente asintomatica.
Nei bambini infetti per via verticale:
- Il 10% circa presenta fegato ingrossato (epatomegalia);
- Il 50% circa presenta un aumento delle transaminasi.
L'epatite cronica C in età pediatrica ha una evoluzione benigna e sono di raro riscontro la cirrosi e il tumore.
COME SI FA LA DIAGNOSI
Per fare diagnosi di infezione da HCV serve un prelievo di sangue in cui cercare 2 tipi di marcatori:
1. Marcatori indiretti di infezione (anticorpi anti-HCV);
2. Marcatori diretti di infezione (determinazione della viremia con ricerca HCV-RNA qualitativo e quantitativo).
COME SI FA LA DIAGNOSI NEI BAMBINI NATI DA MADRI CON EPATITE C CRONICA
Tutti i bambini nati da madre infette da HCV devono eseguire lo screening per infezione da HCV mediante la determinazione degli anticorpi anti HCV dai 18 mesi di vita in poi. Successivamente, i bambini risultati positivi per gli anticorpi anti-HCV devono eseguire la determinazione della viremia (HCV-RNA) dopo i 3 anni di vita. In alternativa, si può eseguire come primo test quello dell'HCV-RNA, la cui tempistica ottimale non è ben stabilita, in genere si esegue tra i 2 e i 6 mesi dopo la nascita.
LA VACCINAZIONE
Per l'epatite C non esiste nessun vaccino disponibile.
COME SI CURA
Da pochi anni negli adulti sono utilizzati dei farmaci antivirali ad azione diretta sul virus (denominati DAAs), somministrati per bocca, ben tollerati e con alte percentuali di risposta dopo sole 8-12 settimane di trattamento.
In pediatria, per i pazienti di età minore di 12 anni, l'unica terapia attualmente utilizzabile, rimane quella di associazione interferone peghilato e ribavirina per 24 -48 settimane, spesso non efficace e gravata da effetti collaterali. Nel 2017 negli USA e in Europa per i ragazzi di età 12-17 anni è stata approvata la terapia con sofosbuvir (associato alla ribavirina) o con sofosbuvir e ledipasvir, a seconda del genotipo virale. Recentemente in Italia l'AIFA ha autorizzato la specialità Harvoni (sofosbuvir e ledipasvir) per il trattamento di adolescenti di età compresa tra 12 -17 anni affetti da HCV e l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato incluso tra i Centri Ospedalieri autorizzati a prescrivere ed erogare il trattamento. Ad agosto 2018 la Regione Lazio ha deliberato che Il farmaco Harvoni sia erogato direttamente all'assistito dalla farmacia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Unità Operativa di Malattie Epato-Metaboliche
in collaborazione con: