L'allergia alle uova è una delle più frequenti allergie alimentari pediatriche, anche se interessa solo 1 bambino su 200. Le reazioni allergiche all'uovo possono variare dalla semplice dermatite atopica, all'orticaria, fino all'anafilassi, una reazione potenzialmente letale. Sono diagnosticate mediante esame clinico, per un'esperienza precedente di reazione dopo l'assunzione di uovo, oppure con specifici test allergologici.
Tuttavia, nessuno dei test allergometrici disponibili (dosaggio IgE specifiche e test di reattività cutanea) dà una risposta sicura. Anche l'esame del sangue può essere negativo in circa il 5% dei bambini che hanno effettivamente un'allergia alle uova.
La positività dell'esame del sangue o della cutireazione (prove sulla pelle) indica solo la potenzialità di una reazione allergica all'uovo. Solo il test di scatenamento con la somministrazione di dosi crescenti di uovo in ambiente protetto (ricovero ospedaliero) consente di arrivare ad una diagnosi di certezza.
Poiché i vaccini contro l'influenza e la febbre gialla sono entrambi prodotti coltivando il virus del vaccino nelle uova, le proteine delle uova possono essere presenti in minime quantità nei prodotti finali.
Effettivamente, in passato, tracce di ovoalbumina (proteina derivata dall'albume) continuavano a essere presenti in alcuni vaccini, per cui bambini fortemente allergici all'uovo potevano presentare esantema, orticaria o, sia pure del tutto eccezionalmente, manifestazioni più gravi di broncospasmo, ipotensione o shock.
I progressi della tecnologia hanno tuttavia permesso di ridurre al minimo le quantità di residui negli attuali vaccini antinfluenzali, tanto che le persone allergiche alle uova possono ora ricevere l'iniezione anti-influenzale senza rischi.
È comunque opportuno che le persone con allergia all'uovo rimangano a controllo nella sala d'attesa dell'ufficio vaccinale per circa 30 minuti dopo il vaccino. In ogni caso, due nuovi vaccini antinfluenzali sono ora disponibili per i pazienti con allergia all'uovo, uno coltivato in cellule diverse da quelle dell'uovo e l'altro realizzato con la tecnologia del DNA ricombinante.
Il vaccino per morbillo parotite e rosolia è invece coltivato in cellule embrionali di pulcino ed è quindi privo di proteine derivate dall'uovo. Nel caso del vaccino contro la febbre gialla, invece, le quantità di residuo sono sufficienti a causare reazioni allergiche nei pazienti sensibili. Pertanto, se i genitori o il bambino sono allergici alle uova, è indicato rivolgersi a un centro per le vaccinazioni protette.
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