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Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella: i vaccini trivalente e quadrivalente

I vaccini trivalente e quadrivalente, costituiti da tre o quattro virus vivi attenuati, sono sicuri ed efficaci e danno una protezione valida per tutta la vita 

Il morbillo, malattia altamente infettiva e contagiosa, che si trasmette per via aerea tramite le piccole particelle sospese nell’aria, è caratterizzato da febbre elevata, tosse, congiuntivite, rinorrea (lo scolo di muco dal naso) e un esantema (macchie sulla cute) a diffusione progressiva dalla testa ai piedi.

Le complicanze più frequenti sono l’otite (infiammazione delle orecchie - 9%), la polmonite (5%), la diarrea (8%), le convulsioni (0,5%).

Più rara l’encefalite, che è una infiammazione dell’encefalo costituto da cervello, tronco encefalico e cervelletto (1/1000), e la panencefalite subacuta sclerosante (1/25000), complicanza grave anche a distanza di tempo dal morbillo e che coinvolge tutto il sistema nervoso centrale.

Le complicanze possono portare alla morte un bambino ogni 1000-3000 casi:  in tutto il mondo, rimane ancor oggi una importante causa di morte per i bambini al di sotto dei 5 anni di età, che nel 2016 nel mondo sono stati 89.780.

Inizialmente l’infezione ha i sintomi influenzali di tosse secca, congiuntivite, malessere generale e febbre alta. Circa 3-4 giorni dopo inizia il caratteristico esantema cutaneo con piccoli puntini rossi (alterazioni della pelle), prima di tutto sul viso e poi sul tronco e sul resto del corpo.

La parotite è un’infezione virale delle ghiandole salivari, nota con il termine "orecchioni", perché le orecchie sembrano più grandi, essendo spinte in avanti dal gonfiore. 

È una malattia contagiosa virale che colpisce le ghiandole salivari parotidi e si trasmette attraverso le goccioline di saliva emesse nell’aria con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando.

È caratterizzata dai sintomi quali febbre, mal di testa, dolori muscolari, diminuzione dell’appetito, e dall’ingrossamento di una o più ghiandole salivari, e ha una evoluzione benigna, ma non esente da complicazioni.

Le più frequenti possono essere: infiammazione dei testicoli (35% in maschi adulti), meningite, pancreatite, encefalite. La sordità, in passato molto più diffusa di oggi, era soprattutto conseguenza della parotite.

La rosolia è una infezione virale generalmente benigna, caratterizzata da rigonfiamento linfonodale a livello della testa e del collo, congiuntivite, malessere generale, mal di testa e poca febbre, accompagnati da un esantema lieve.

Tuttavia, se contratta in gravidanza, può causare gravi problemi al feto, con rischio di danni visivi, come cataratta e cecità, di ritardo mentale e cardiopatia, e l'aborto spontaneo.

La Varicella, malattia infettiva altamente contagiosa, è caratterizzata da una eruzione vescicolare che si diffonde in tutto il corpo. Di solito ad andamento benigno durante l’infanzia, può tuttavia determinare complicanze anche gravi nei neonati o in gravidanza.

Inoltre può interessare il cervello, provocando forme di infiammazione del cervelletto (cerebelliti), quadri polmonari di polmonite, infezioni cutanee anche gravi per sovrainfezione da parte di batteri.

Il vaccino trivalente e quello quadrivalente sono costituiti da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da essere resi non-pericolosi per l’uomo, ma capaci di stimolare le difese naturali dell'organismo.

I vaccini a disposizione comprendono tre o quattro i virus:

  • il vaccino MPR, morbillo, parotite e rosolia, vaccino trivalente (non sono disponibili vaccini monovalenti, cioè con uno solo dei tre virus);
  • il vaccini MPRV, morbillo, parotite, rosolia e varicella, vaccino quadrivalente. Il piano nazionale vaccinazioni oggi considera e raccomanda il vaccino quadrivalente.

Si somministra con un’iniezione per via sottocutanea nella coscia o nel braccio. 

Il calendario prevede la somministrazione di due dosi a tutti i nuovi nati:

  • La prima dose si somministra a partire dai 12 mesi compiuti e comunque entro i 15 mesi d'età;
  • La seconda dose è prevista nel calendario italiano tra i 5 e i 6 anni, da eseguire contemporaneamente alla dose di richiamo di vaccino DTaP –IPV (difterite - tetano - pertosse acellulare – antipolio tipo Salk);
  • Devono essere vaccinate inoltre tutte le persone non vaccinate, di qualsiasi età, che non hanno avuto una o più delle tre malattie.

Nelle persone non vaccinate, che non hanno avuto la malattia e che sono venute a contatto con malati di morbillo, la vaccinazione entro 72 ore (3 giorni) è in grado di prevenire lo sviluppo della malattia. In caso di epidemia di morbillo, il vaccino può essere somministrato a partire dai 6 mesi di vita.

Il vaccino è controindicato nelle persone con allergia grave a precedenti dosi dello stesso vaccino o a suoi costituenti (in genere, gelatina e neomicina).

Le persone con gravi alterazioni congenite (presenti dalla nascita) del sistema immunitario, oppure che hanno fatto terapie immunosoppressive, come nel caso dei tumori, non devono essere vaccinate.

Dato che questi pazienti possono sviluppare più frequentemente complicanze gravi per la malattia naturale, è importante che i contatti stretti, come i componenti familiari, siano vaccinati per evitare il contagio.

Le persone che assumono farmaci cortisonici ad alte dosi (queste ultime vanno valutate dal medico) devono essere vaccinate un mese dopo aver interrotto la terapia, per non ridurre l'efficacia del vaccino.

Allo stesso modo, chi ha avuto trasfusioni di sangue o fatto terapie a base di immunoglobuline deve attendere almeno un mese prima di ricevere il vaccino, la cui efficacia sarebbe ridotta.

Fanno eccezione le persone infette con HIV che possono essere vaccinate se non hanno i sintomi gravi dell'AIDS.
Le persone che presentano una malattia acuta grave o moderata devono attendere il miglioramento dei sintomi o la guarigione prima di fare il vaccino.

Infine, sebbene non siano mai stati segnalati eventi avversi quando accidentalmente questo vaccino sia stato somministrato in gravidanza, il vaccino è controindicato in questo periodo. Le donne che programmano una gravidanza dovrebbero attendere un mese dall’avvenuta vaccinazione.

Oltre l'80% dei bambini che hanno ricevuto il vaccino MPR morbillo-parotite-rosolia o il MPRV morbillo-parotite-rosolia-varicella non ha avuto alcun effetto collaterale.

Le reazioni indesiderate più frequenti sono dolore e gonfiore nel punto in cui è stato iniettato il vaccino. Il 5-15% dei vaccinati può avere febbre, raramente superiore a 38.5°C, di solito da cinque a 12 giorni dopo aver ricevuto l'iniezione.

Questa va considerata come una ‘risposta’ dell’organismo al vaccino, più che un effetto collaterale o indesiderato.

In alcuni casi possono manifestarsi lievi sintomi simili alla malattia, oltre alla febbre, un esantema (macchie sulla cute) o gonfiore delle ghiandole salivari e linfonodali.  

I virus vaccinali non si trasmettono da persona a persona come i virus naturali, quindi le persone vaccinate di recente, anche se dovessero avere i sintomi sopra descritti, non sono contagiose.

È estremamente rara la comparsa di reazioni più gravi come convulsioni febbrili. Queste ultime, anche se allarmanti per i genitori, non causano danni né a breve né a lungo termine.         

Questi vaccinI non causano encefalite o meningite e non provocano autismo, come ormai dimostrato da decenni, grazie a studi scientifici rigorosi.

Nonostante il vaccino contro il morbillo sia prodotto in embrioni di pollo, numerosi studi scientifici hanno dimostrato che anche i bambini con gravi allergie alle uova possono ricevere il vaccino MPR o MPRV senza problemi. 

Raramente, il vaccino combinato morbillo-parotite-rosolia-varicella può causare una diminuzione temporanea del numero di piastrine (cellule che aiutano il sangue a coagulare) che circolano nell'organismo. Questa reazione si verifica in circa 1 persona su 24.000 che riceve il vaccino e non è mai stata mortale.

Il morbillo ha una mortalità fino al 1 per mille che in Italia, con 500.000 nati anno, causerebbe molte centinaia di morti. Inoltre, questa malattia, sebbene raramente, può causare una patologia neurologica progressiva incurabile.

I rischi derivanti dalla parotite sono modesti salvo l'interessamento dei testicoli che può causare problemi di fertilità maschile. La rosolia rappresenta un rischio grave prevedibile per il feto se acquisita in gravidanza.

Infine la varicella è frequentemente complicata da manifestazioni respiratorie e neurologiche. I vaccini disponibili possono evitare tutto questo, al prezzo di alcuni rari effetti collaterali lievi, che si risolvono in un breve periodo di tempo.

La vaccinazione, se effettuata con due dosi, ha un'efficacia del 98-99%. L'immunità dura tutta la vita.

Poiché il vaccino è disponibile nella forma trivalente morbillo-rosolia-parotite o quadrivalente morbillo-rosolia-parotite-varicella, ciò permette di ottenere la protezione permanente contro le tre o le quattro malattie.

Percorsi di Cura e Salute: Vaccinazioni

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  • A cura di: Alberto Eugenio Tozzi, Guido Castelli Gattinara
    Area di Ricerca Malattie Multifattoriali e Malattie Complesse e Istituto pe la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 10  Febbraio 2022 


 
 

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