- Vengono effettuati nei primi mesi di vita del bambino per diagnosticare in maniera tempestiva eventuali malattie dell'occhio.
- Il primo esame eseguito nei primi giorni di vita è il test del riflesso rosso, che può individuare campanelli d'allarme per malattie oculari pediatriche.
- Nei primi 6-12 mesi di vita va eseguito l'esame del segmento anteriore dell'occhio per ispezionare importanti strutture come la cornea e l'iride.
- Il test di Hirschberg permette di valutare o sospettare la presenza di strabismo.
- L’esame del fondo oculare serve a escludere malattie della retina, del nervo ottico e tumori come il retinoblastoma.
- Tra i 2 e i 4 anni di vita il bimbo dovrà effettuare uno screening visivo per individuare deficit visivi comuni in età pediatrica.
- Lo screening prevede l'esame della capacità visiva e l'esame della refrazione per identificare la di miopia, ipermetropia e astigmatismo.
La vista rappresenta il principale strumento che il bimbo utilizza per entrare in contatto con il mondo circostante.
Qualsiasi patologia oculare presente alla nascita o che compare nei primi mesi di vita può compromettere lo sviluppo visivo e avere risvolti negativi sia sull'apprendimento che sulla sfera sociale del bimbo.
È fondamentale pertanto che il bambino si sottoponga già nei primi mesi di vita a specifici esami oculari volti a diagnosticare in maniera tempestiva malattie dell'occhio e dell'apparato visivo.
- Il primo esame che va effettuato subito dopo la nascita o nei primi giorni di vita è il test del riflesso rosso. Il test consiste nel proiettare sull'occhio del bimbo la luce che proviene da uno strumento chiamato oftalmoscopio. Questo test può essere effettuato dal pediatra o dall'oculista e talvolta può richiedere l'uso di un collirio per dilatare la pupilla: la dilatazione rende più evidente la presenza del riflesso rosso. Se è tutto nella norma, l'occhio risponde alla luce emettendo un riflesso rosso. Se il riflesso rosso è poco intenso, o se è assente e si evidenzia un riflesso biancastro (leucocoria) si è di fronte a un campanello d'allarme che rende necessario rivolgersi a un centro specialistico per la cura di malattie oculari pediatriche. L'assenza del riflesso rosso può infatti essere il segnale di malformazioni o patologie oculari (cataratta congenita, opacità corneali, retinopatie del prematuro) anche gravi (come alcuni tumori oculari);
- Nei primi 6-12 mesi di vita il bimbo dovrà sottoporsi a un valutazione oculistica che consiste nell'esame del segmento anteriore dell'occhio che ha lo scopo di ispezionare la cornea, la congiuntiva, la sclera, l'iride, il forame pupillare e il cristallino per escludere malattie come l'infezione corneale o cheratite, opacità della cornea o leucoma corneale, anomalie della dimensione della cornea (megalo o microcornea), glaucoma congenito e infantile, congiuntivite, cataratta congenita;
- Test di Hirschberg: questo semplice esame permette di valutare o sospettare l'eventuale presenza di strabismo. Consiste nel proiettare una sorgente luminosa su entrambi gli occhi del paziente, sulla base della simmetria del riflesso luminoso si potrà diagnosticare un'alterazione della motilità oculare o strabismo. In caso di diagnosi di strabismo il piccolo dovrà effettuare una valutazione ortottica. Si tratta di un test che permette di analizzare la presenza di anomalie a carico del muscoli dell'occhio e dei nervi che li innervano e le conseguenze di tali anomalie (strabismo, diplopia, paralisi oculari, ambliopia, torcicollo oculare, etc.);
- Esame del fondo oculare: viene effettuato dilatando la pupilla con un collirio midriatico e serve a escludere patologie della retina (membrana nervosa dell'occhio che riceve le informazioni visive e le invia al cervello), del nervo ottico e del vitreo come il retinoblastoma, tumore della retina che se non curato tempestivamente può essere letale, la retinopatia del prematuro, la malattia di Coats e altre ancora;
- Tra i 2 e i 4 anni di vita il bimbo dovrà effettuare uno screening visivo. Lo scopo degli screening visivi è individuare deficit visivi che sono comuni in età pediatrica attraverso l'uso di test semplici e allo stesso tempo validi e affidabili: o l'esame dell'acuità visiva consiste nel riconoscimento di oggetti noti al bimbo (gatto, casa, albero) o di simboli; il test si effettua tramite rappresentazione grafica di lettere o simboli utilizzati per determinare l'acutezza visiva (ottotipo) come nell'ottotipo con la lettera E (ottotipo di Albini); o l'esame della refrazione si effettuata dopo aver dilatato la pupilla e permette di identificare la presenza di difetti quali la miopia, l'ipermetropia e l'astigmatismo.
Gli screening visivi permettono di identificare precocemente anomalie dello sviluppo visivo e di intervenire precocemente attraverso l'uso di occhiali correttivi. In questo modo è possibile ridurre il rischio di ambliopia o occhio pigro.
Si tratta di una condizione in cui la visione di un occhio (più raramente di entrambi gli occhi) risulta ridotta rispetto alla normalità e/o rispetto a quella dell'occhio dell'altro lato a causa di una condizione che impedisce lo sviluppo visivo (difetto refrattivo elevato rispetto all'altro occhio, strabismo, presenza patologie quali cataratta, danni corneali).
In caso di ambliopia è necessario trattare la causa (uso di occhiali nel caso di difetti refrattivi) ed effettuare l'occlusione dell'occhio che vede bene per costringere il cervello a sviluppare la visione dell'occhio peggiore; questo trattamento deve essere effettuato nel periodo plastico che va dai 2 ai 7-8 anni.
Studi scientifici hanno dimostrato l'utilità degli screening visivi. Uno studio svedese ha dimostrato che il 99% della popolazione al di sotto dei 4 anni ha effettuato screening visivi e questo programma di screening ha permesso di ridurre la prevalenza dell'ambliopia di circa il 2%.
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