>

Fascioliasi

È un'infestazione causata da due parassiti: la Fasciola hepatica e la Fasciola gigantica che differiscono per dimensioni ma causano malattie che hanno sintomi simili 

La fascioliasi è un'infestazione causata da due parassiti: la Fasciola hepatica e la Fasciola gigantica, che differiscono per dimensioni ma causano malattie che hanno sintomi simili. La Fasciola hepatica può essere lunga fino a 3 cm mentre la Fasciola gigantica può arrivare fino a 7,5 cm.

Questi parassiti sono diffusi in più di 70 paesi tra Europa, America e Australia, specialmente in zone in cui si concentrano allevamenti ovini e bovini, che rappresentano il serbatoio del parassita.

La trasmissione del parassita all'uomo è accidentale e si tratta quindi di una zoonosi, vale a dire di una malattia infettiva degli animali trasmissibile all'uomo.

Attraverso il consumo di cibo contaminato (crescione e altre verdure concimate con fertilizzanti contaminati) le larve dei parassiti raggiungono l'intestino e ne attraversano la parete, entrando così nella cavità addominale.

Una volta raggiunto il fegato e le vie biliari le larve maturano nel giro di circa 3-4 mesi (la Fasciola gigantica può impiegare più tempo) e si stabiliscono nelle vie biliari che possono infiammarsi e ostruirsi. I parassiti producono uova che verranno eliminate con le feci.

Le persone infette rilasciano uova con le feci ma la Fasciola non può venir trasmessa da una persona all'altra per contatto diretto. Infatti le uova eliminate con le feci dalle persone e dagli animali infetti possono svilupparsi e maturare soltanto dopo aver infestato alcune lumache d'acqua dolce.

I sintomi della fascioliasi in fase acuta sono dolore addominale, ingrossamento del fegato, nausea, vomito, febbre intermittente e orticaria. È possibile andare incontro a perdita di peso per via dei danni al fegato.

L'infezione cronica può non provocare sintomi ma può provocare, oltre ai sintomi già descritti, ingiallimento della pelle e delle sclere degli occhi (ittero) o pancreatite.

Nei casi più gravi il danno alle vie biliari può provocare una cirrosi biliare. È possibile riscontrare danni provocati dal parassita anche nella parete intestinale, nei polmoni o in altri organi.

È possibile fare diagnosi di fascioliasi osservando al microscopio le uova dei parassiti nelle feci, nella bile o nel contenuto dell'intestino. In fase cronica si possono effettuare analisi del sangue per cercare anticorpi specifici contro i parassiti.

I farmaci utilizzati per trattare le infestazioni da Fasciola sono il Triclabendazolo ed eventualmente la Nitazoxanide.

Al momento non è disponibile un vaccino che protegga dalla fascioliasi. In alcune zone in cui la Fasciola è sempre presente nell'ambiente, sono in atto speciali programmi di controllo della malattia.

Le persone possono proteggersi dalla malattia non consumando crescione crudo o altri vegetali che provengono da zone in cui il parassita è sempre presente.

La fascioliasi può non provocare particolari complicazioni se trattata con la giusta terapia. Quando la malattia diventa cronica si può andare incontro a complicanze anche gravi del fegato e delle vie biliari.

 

Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.


  • A cura di: Caterina Rizzo
    Area Funzionale Percorsi clinici ed Epidemiologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 18  Ottobre 2022 


 
 

COME POSSIAMO AIUTARTI?

 

CENTRALINO

  (+39) 06 6859 1

PRENOTAZIONI (CUP)

 (+39) 06 6818 1
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
Sabato, 8.00 - 12.45

PRENOTAZIONI ONLINE


URP

Informazioni, segnalazioni e reclami  (+39) 06 6859 4888
Lunedì - Venerdì, 8.00 - 16.00
  urp@opbg.net


UFFICIO STAMPA

 (+39) 06 6859 2612   ufficiostampa@opbg.net

REDAZIONE ONLINE

  redazione@opbg.net

DONAZIONI

  (+39) 06 6859 2946   info.fond@opbg.net

LAVORA CON NOI

  lavoraconnoi@opbg.net

VIGILANZA

  (+39) 06 6859 2460
Tutti i giorni, 24 ore su 24

  vigilanza@opbg.net