Aggiornamento maggio 2022
Dopo le valutazioni delle agenzie internazionali, FDA statunitense e l’Agenzia Europea del Farmaco EMA, l’Agenzia italiana AIFA ha autorizzato l’utilizzo del nuovo vaccino Comirnaty – prodotto dalle farmaceutiche BioNTech e Pfizer – nella popolazione pediatrica inferiore ai 12 anni.
Finalmente anche per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, è disponibile il vaccino anti SARS CoV-2 Comirnaty. Si tratta di un vaccino a mRNA che viene già usato nei ragazzi dai dodici anni e negli adulti; nei bambini dai 5 agli 11 anni viene utilizzato con un dosaggio inferiore rispetto a quello utilizzato nelle persone più grandi (un terzo del dosaggio, 10 µg rispetto a 30 µg).
Come per le altre fasce di età, è prevista la somministrazione di due dosi per iniezione intramuscolare (nella parte superiore del braccio), a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
Attualmente, il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 è l'unico disponibile per la vaccinazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. In alcune nazioni la vaccinazione ai bambini tra 5 e 11 anni è già in corso (USA, Israele, Austria, Cile).
I primi di maggio 2021 la Food and Drug Administration degli Stati Uniti – cioè l’agenzia di controllo dei farmaci – ha autorizzato l’uso del vaccino anti COVID-19 di Pfizer-BioNTech negli adolescenti dai 12 anni di età per prevenire la malattia da Coronavirus COVID-19.
È stato un passo significativo nella lotta contro la pandemia, in quanto l’infanzia rappresenta una parte importante della popolazione (circa il 20% in Italia) e un vettore di trasmissione non irrilevante per la comunità.
Infatti è impossibile raggiungere tassi di copertura vaccinale alti se non si vaccina tutta la popolazione, e per ottenere l’immunità di gruppo non può essere escluso a priori nessun membro dello stesso. Se si escludesse l’infanzia, il restante 80% della popolazione dovrebbe essere vaccinato nel 100% dei casi, cosa impossibile.
Inoltre i bambini, e gli adolescenti in particolare, possono avere forme anche gravi di COVID-19 con necessità di ricovero e di terapia intensiva, per cui la loro protezione preventiva deve in ogni caso essere pianificata e attivata quanto prima, come per tutte le altre malattie. Questo intervento di profilassi – che in Europa verrà presto autorizzato dall’Agenzia europea del farmaco EMA - permetterà alla nostra popolazione più giovane di essere protetta dal COVID-19, portandoci più vicini a quel ritorno alla normalità e alla fine della pandemia a cui tutti aspiriamo.
La conferma da parte dell’EMA della possibilità di distribuire il farmaco darà ai genitori e ai ragazzi la certezza che sono stati effettuate attentamente quelle attività di revisione e approfondimento di tutti i dati disponibili sulla sua sicurezza, come già è stato fatto con le altre autorizzazioni all'uso dei vaccini COVID-19 negli adulti.
Il processo scientifico di valutazione e decisione della FDA, tuttavia già assicura il pubblico e la comunità medica che i dati disponibili soddisfano i rigorosi standard di sicurezza necessari per l'uso di questo vaccino negli adolescenti dai 12 anni in su.
Sono state oramai vaccinate molte decine di milioni di adolescenti e verificato che gli effetti collaterali più comunemente riportati si limitano al dolore nel punto dell’iniezione, stanchezza, mal di testa, febbre e dolori muscolari o articolari, che in genere durano 1-3 giorni.
Con l'eccezione del dolore al sito di iniezione, sono più numerosi gli adolescenti che riportano questi effetti collaterali dopo la seconda dose, piuttosto che dopo la prima.
Tuttavia è importante ricordare che i ragazzi che vengono vaccinati potranno avere alcuni effetti collaterali – peraltro lievi – dopo entrambe le dosi, anche se la maggior parte di loro non avrà nulla.
Sfoglia online il numero di 'A scuola di salute' dedicato ai vaccini contro il Nuovo Coronavirus:
ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.
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