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Nuovo Coronavirus: nuove indicazioni OMS sull'uso delle mascherine

Quando usate correttamente, le mascherine facciali rappresentano un importante dispositivo di protezione individuale e di controllo della trasmissione del virus 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato un aggiornamento sull'uso delle mascherine facciali per difendersi dal SARS-CoV-2, il virus che causa la pandemia da COVID-19.

Queste nuove indicazioni considerano i risultati delle ricerche cliniche che costantemente vengono effettuate in tutto il mondo e che permettono di capire sempre più chiaramente come si diffonde e come si previene questo nuovo virus pandemico SARS-CoV-2.

Dopo un iniziale scetticismo sulla loro efficacia da parte di alcuni, le mascherine facciali vengono oggi considerate un importante presidio di protezione individuale e di controllo della trasmissione (se usate correttamente).

Da sole, ovviamente, sono insufficienti a fornire una adeguata protezione e a controllare la trasmissione del virus. L'uso della mascherina facciale è infatti parte di una strategia di intervento, e non deve essere l'unico presidio utilizzato.

Per prevenire la diffusione del contagio, in aggiunta alle mascherine facciali sono necessari:

Le mascherine devono essere utilizzate in modo appropriato:

  • Coprire la bocca e il naso facendo in modo che aderiscano bene al viso;
  • Piegare la barretta metallica intorno al naso in modo da chiudere possibili aperture laterali;
  • Vanno tolte dagli elastici evitando di toccare la parte anteriore contaminata;
  • Vanno cambiate appena si inumidiscono e in ogni caso quotidianamente;
  • Vanno eliminate o lavate (quelle non monouso) ogni giorno con acqua calda a 60°C e sapone oppure in acqua fredda e poi bollite per un minuto.

Le mascherine non vanno tolte per parlare e non vanno tenute sul collo o sul mento, né sul braccio o sul polso e tantomeno scambiate con altre persone.

Deriva dagli studi scientifici più recenti che indicano come la trasmissione avvenga prevalentemente tramite goccioline di saliva infette, emesse con stranuti, tosse, canto o semplicemente con il parlare.

Queste possono essere così piccole (inferiori a 5 micron) da restare sospese in aria e infettare anche persone lontane.

La possibilità di contagio dipende molto dalla carica virale della persona infetta. Seppure in misura minore (42% di meno) anche coloro che sono asintomatici possono trasmettere il SARS-CoV-2.

Esistono diversi tipi di mascherina che si differenziano in funzione dell'uso richiesto. Negli ambienti sanitari dove vengono assistiti pazienti con COVID-19, le mascherine utilizzate hanno alto potere filtrante, bloccando goccioline di dimensioni superiori a 0,075 micron: sono quelle dette FFP2 o FFP3 e le N95.

Proteggono quindi – se usate correttamente – anche nei confronti dei cosiddetti aerosol. Le mascherine medico-chirurgiche (quelle piatte) sono utilizzate negli ambienti sanitari a minore rischio infettivo, e hanno un potere filtrante fino a 3 micron, bloccando quindi la quasi totalità delle goccioline più grandi, ma solo in parte gli aerosol. Sono fatte di tre strati filtranti con quello esterno impermeabile.

Le mascherine in tessuto (fatte in casa) hanno anch'esse una struttura a tre strati, ognuno dei quali ha una funzione:

  • Uno strato più interno di materiale assorbente (idrofilo);
  • Uno strato più esterno di materiale impermeabile (idrofobico);
  • Uno strato intermedio idrofobico che migliora la filtrazione e trattiene le goccioline.

Indipendentemente dallo stato vaccinale o dalla storia personale di pregressa infezione da SARS-COV2, è indicato indossare una mascherina che copra adeguatamente naso e bocca in tutti i casi in cui si interagisca con persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare, più in particolare: 

  • Al chiuso quando la ventilazione è scarsa o non può essere assicurata, o il sistema di ventilazione non è controllato in maniera adeguata, indipendentemente dal mantenimento di una distanza di sicurezza;
  • Al chiuso in condizioni di ventilazione adeguata qualora la distanza di almeno un metro non possa essere mantenuta
  • All’aperto quando il distanziamento sociale non può essere mantenuto

Ai bambini di età inferiore a 6 anni non viene richiesto di utilizzare le mascherine facciali, soprattutto perché è impossibile pretendere che, a questa età, le usino correttamente.

Per coloro che hanno un'età tra 6 e 11 anni l'uso deve essere calibrato in funzione del rischio, della capacità di sopportarle e di utilizzarle correttamente, e in funzione della situazione in cui il bambino si trova, come la convivenza con nonni anziani o la scuola.

Al momento attuale in Italia la mascherina è fortemente raccomandata per i bambini al di sopra dei 6 anni. I ragazzi oltre 12 anni seguono le stesse indicazioni degli adulti.

Condizioni speciali legate a disabilità, malattie respiratorie o malattie psichiche possono interferire con l'uso delle maschere facciali.

Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:

 

ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.

 

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  • A cura di: Andrea Smarrazzo
    Unità Operativa di Pediatria Multispecialistica
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 06  Settembre 2022 


 
 

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