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Ridurre lo stress e la sofferenza: il progetto "L'ospedale senza dolore"

All'interno del Bambino Gesù è attivo un Comitato che si occupa di programmare e mettere in atto tutte iniziative volte a raggiungere questo obiettivo

Evitare ai piccoli pazienti dolore fisico e psichico non necessario e ridurre lo stress delle loro famiglie. È questo lo scopo del progetto "L'ospedale senza dolore". In ambito assistenziale il dolore rappresenta una dimensione cui spesso non viene riservata adeguata attenzione, nonostante sia dimostrato scientificamente quanto la sua presenza sia invalidante dal punto di vista fisico, sociale ed emozionale. Alleviare il dolore nei piccoli pazienti non è solo un dovere degli Ospedali pediatrici, ma un diritto per i bambini. Essere sottoposti agli interventi "meno invasivi e dolorosi" è infatti un diritto riconosciuto dalla Carta dei diritti dei bambini in Ospedale. 

All'interno del Bambino Gesù è stato istituito già dal 2010 il Comitato Ospedale Senza Dolore, composto da medici, infermieri e associazioni di familiari dei pazienti, con il compito di studiare, programmare e mettere in atto tutte le iniziative volte a prevenire, alleviare e monitorare il dolore fisico ed emozionale dei bambini, sia durante il ricovero che dopo le dimissioni.

La Direzione sanitaria ha elaborato un protocollo unico per la gestione del dolore in ospedale, al fine di garantire comportamenti clinici, terapeutici ed organizzativi uniformi per l'approccio alla terapia del dolore per tutti i pazienti. Valutazione e controllo terapeutico del dolore, sia acuto che cronico, vengono effettuati sistematicamente su tutti i bambini ricoverati. Anche i genitori sono coinvolti nell'azione di formazione e sensibilizzazione. Ecco, di seguito, le principali misure adottate dal Bambino Gesù all'interno di questo progetto.

La Scala Vas per misurare e gestire il dolore nei bambini. Il personale del Bambino Gesù rileva 3 volte al giorno il dolore nei pazienti in ospedali. Per farlo viene utilizzata la scala Vas, che con illustrazioni e valori numerici dà una rappresentazione grafica dei vari gradi di sofferenza. I bambini in questo modo possono indicare l'intensità del dolore che stanno provando. Successivamente viene anche chiesta una conferma al genitore e infine vengono attuate delle misure per cercare di alleviare le sofferenze. 

Prelievo con un sorriso. Al bambino Gesù, i piccoli che devono sottoporsi a un prelievo di sangue sono sempre in compagnia dei genitori. In questo modo possono sentirsi rassicurati e più sereni. Se il bambino è molto piccolo si tenta anche di distrarlo con bolle di sapone, canzoni e giochi per evitare che il prelievo possa causargli ansia e paura. Con i ragazzi più grandi si punta invece sul dialogo, sulla spiegazione di quello che il personale sta facendo. 

Ludotac. La collaborazione del piccolo paziente diventa preziosa per eseguire la tac più rapidamente, dunque con meno radiazioni.  Al Bambino Gesù, per risolvere la questione si usa un mezzo particolare: una Ludo Tac, ovvero un giocattolo, una riproduzione su scala dell'apparecchio che coinvolgerà il bambino di lì a poco. Posizionata in una stanza rallegrata di vivaci disegni la Tac giocattolo diventa un mezzo che permette al bambino di conoscere gli spazi e le apparecchiature che lo circondano e che aiuteranno i medici nelle diagnosi e nelle terapie.

N.O.R.A. La permanenza in sala operatoria, in cui il bambino è lontano dalla famiglia, è una fonte di disagio per i pazienti. Per questo motivo Il Bambino Gesù si è dotato di un insieme di procedure terapeutiche di sedazione eseguite al di fuori della sala operatoria, chiamate N.O.R.A. Queste procedure permettono ridurre il tempo che è costretto a passare in sala operatoria e anche quello lontano dai genitori. In questo modo, quindi, si riesce a ridurre lo stress derivante dall'intervento, sia per il bambino che per il genitore. L'ospedale, inoltre, permette anche ai genitori (ovviamente preparati in maniera opportuna per evitare di compromettere la sterilità degli ambienti) di accompagnare i bambini in sala operatoria fino al momento dell'anestesia.

Le procedura N.O.R.A. possono essere usate anche per i pazienti ricoverati in regime di day hospital, di day surgery o, più semplicemente, in regime ambulatoriale. Sono usate di frequente anche per le indagini endoscopiche come la colonscopia e la gastroscopia, oltre alle risonanze magnetiche, ed esami strumentali specifici come i potenziali evocati uditivi (diagnosi di sordità nel bambino), l'artrocentesi (aspirazione di liquido dal cavo articolare) e le polipectomie endoscopiche.

L'app per la valutazione del dolore. Il Bambino Gesù ha realizzato anche una app per la valutazione del dolore dei bambini a domicilio. Questa applicazione permette ai genitori dei bambini ai genitori e agli stessi bambini di interagire in tempo reale con l'Ospedale. Le informazioni vengono visualizzate su una piattaforma web monitorata dal personale sanitario del Bambino Gesù che può intervenire in caso di necessità.  

Genitori in Terapia Intensiva Cardiologica. I pazienti della Terapia Intensiva cardiologica del Bambino Gesù hanno la possibilità di avere accanto i genitori 24 ore su 24. Anche questa iniziativa punta a ridurre l'ansia e lo stress del bambino in ospedale e della sua famiglia.

Medicina complementare. Nell'ambulatorio della Terapia del dolore del Bambino Gesù, dove il personale si prende cura del dolore non oncologico dei bambini, vengono utilizzate anche delle tecniche terapeutiche non farmacologiche che accompagnano (e in alcuni casi sostituiscono) l'uso dei farmaci. Fra le tecniche usate ci sono:  l'agopuntura, l'auricolo-stimolazione e la mesoterapia antalgica (la somministrazione tramite iniezioni di farmaci che normalmente vengono assunti per via orale, inoculando antidolorifici o antinifiammatori in prossimità dell'area interessata migliora l'azione e l'assorbimento dei farmaci stessi, riducendone sensibilmente la quantità).

Sedazione cosciente in Odontostomatologia. Al Bambino Gesù, il trattamento del paziente odontoiatrico prevede l'utilizzo, in regime ambulatoriale della sedazione cosciente. Tramite la somministrazione di un gas anestetico costituito da protossido e ossigeno, si ottengono una riduzione dello stato di ansia del paziente e una minore sensibilità al dolore. Questo permette al personale dell'ospedale di lavorare in maniera più agevole e, soprattutto, aiuta il bambino a non avere paura della procedura.

La campagna. L'ospedale senza dolore ha dato anche il nome a una campagna sociale portata avanti dal Bambino Gesù che aveva lo scopo di raccogliere fondi per una Tac di ultima generazione che permette di ridurre significativamente l'uso di anestesia nei piccoli pazienti che, a causa dell'età, o in alcuni casi di disabilità, non riescono a rimanere fermi per lunghi periodi.




 
 

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