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"Lo sguardo e la cura", storie di bambini e di malattia attraverso gli occhi degli adulti

Sabato 17 novembre alla Civiltà Cattolica si è tenuta la presentazione del libro che racconta il confronto di un adulto con la malattia dei più piccoli

Sguardo e cura formano un binomio che chiede tempo, attenzione e profondità: tre pietre rare quanto preziose in un mondo che rincorre la velocità e non si volge indietro. "Lo sguardo e la cura" è il titolo della Tavola rotonda che si è svolta sabato 17 novembre presso la sede de La Civiltà Cattolica.

Nel corso dell'evento moderato da Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, sono intervenuti Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù, Daniele Mencarelli, autore del libro "La casa degli sguardi" edito da Mondadori e Simona Ercolani, produttrice e direttrice creativa di Stand by me.

Lo sguardo chiede un occhio paziente che sappia fermarsi a osservare, come ha affermato padre Antonio Spadaro nell'introduzione all'evento: "il malato resta lì, non scompare". Invece, oggi, le immagini scorrono e si sovrappongono una sull'altra; lo sguardo chiede tempo, occorre "lasciarsi coinvolgere dalla realtà, per potersi prendere cura dell'altro così da potersi prendere cura dell'altro, accarezzandolo, toccandolo".

Il poeta Daniele Mencarelli ha raccontato le origini del suo primo romanzo che tocca l'intimità e i misteri dell'animo umano, disarmato di fronte al dolore dei bambini. Il romanzo racconta come l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù può toccare il cuore delle persone fino a trasformarle. Lo scrittore, che ha lavorato in una cooperativa dell'ospedale negli anni '90, ha dichiarato: "La mia vita è cambiata con quell'esperienza. Lì il Daniele che aveva imboccato un percorso di autodistruzione ha visto una nuova prospettiva. Dopo un anno da operaio, ho scritto un libro di poesie. La realtà dell'ospedale è stata per me anche una scuola di poetica, scrittura, arte". Il mio lavoro al Bambino Gesù mi ha portato a vivere quel "corpo a corpo continuo con la realtà, quello che insegna al poeta la misura della parola, il farsi servo dell'esperienza". Di fronte alla malattia dei bambini e alla forza di adulti che vedono in loro la bellezza Mencarelli ha trovato il coraggio di non fuggire dalle sue paure.

Simona Ercolani ha invece parlato delle storie di alcuni ragazzi seguiti dall'Ospedale alle prese con la malattia con il documentario "Dottori in corsia" in onda su Rai 3 che segue la fortunata serie "I ragazzi del Bambino Gesù". Al centro del racconto ci sono i pazienti, le famiglie e il personale sanitario dell'Ospedale di Roma. La produttrice ha detto: "In un mondo che ci propone sempre modelli sopra le righe, perfetti o agli eccessi, volgere lo sguardo alla vita di ogni giorno e alle persone che si incontrano ci consente di avere uno sguardo nuovo sulle cose… La malattia è un tabù sui media. Noi abbiamo voluto raccontare la bellezza delle persone e delle loro esperienze, dal loro mondo da cui abbiamo molto da imparare, rifiutando sempre la cultura dello scarto. Il senso di cura va alimentato ed educato".

La presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc ha parlato dell'importanza di uno sguardo attento e profondo. Per curare occorre essere appassionati della vita e servirla attraverso la carità del sapere. "Lo sguardo per me è fecondità – ha spiegato –. Esso genera la vita perché ci permette di entrare nell'altro. Lo sguardo deve essere appassionato e cambiare vicendevolmente la storia della vita delle persone che si incontrano". La Enoc ha poi aggiunto: "I cristiani credono in un Dio che si è fatto carne ed è andato in croce. In questa realtà c'è la risposta al nostro sguardo sui malati, uno sguardo che si apre al mondo. Tutte le vite che incontriamo vanno guardate e curate: con l'occhio della scienza, dell'umanità e dell'infinito, per cui tutti noi viviamo".

Guarda lo streaming dell'evento:




 
 

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