
L'articolazione temporomandibolare (ATM) è l'articolazione che consente tutti i movimenti della mandibola. Essa funziona come una cerniera che collega la mandibola all’osso temporale ed è situata davanti all’orecchio sia a destra che a sinistra.
L’articolazione temporomandibolare, insieme ai muscoli a essa connessi e al disco articolare (un cuscinetto di fibrocartilagine interposto tra le due componenti ossee) permettono alla mandibola i movimenti verso l’alto, il basso e lateralmente per cui riveste un ruolo fondamentale nel masticare, nel parlare, nello sbadigliare.
Questa articolazione è una delle articolazioni che può essere colpita dall'artrite idiopatica giovanile (sia oligo- che poliarticolare).
L'artrite idiopatica giovanile è un termine che comprende un gruppo eterogeneo di malattie autoimmuni caratterizzate da infiammazioni sinoviali di eziologia sconosciuta, che iniziano prima dei 16 anni e persistono per più di 6 settimane. Questo tipo di artrite può essere localizzata a poche articolazioni (oligo-articolare) oppure può coinvolgere molte articolazioni (poliarticolare).
Il coinvolgimento dell'articolazione temporomandibolare può essere presente in tutti i sottotipi di AIG; raramente rappresenta la prima localizzazione della malattia mentre il suo coinvolgimento viene solitamente rilevato negli stadi più avanzati, bilateralmente o meno, con un ampio range di gravità, in un elevato numero di casi (60-70%).
Questa ampia variabilità è legata al fatto che le manifestazioni cliniche di interessamento dell'articolazione temporomandibolare non sono uniformi e possono differenziarsi molto da paziente a paziente.
Le manifestazioni cliniche in caso di coinvolgimento dell'articolazione temporomandibolare in pazienti con artrite idiopatica giovanile sono molto variabili.
Infatti, spesso può essere asintomatica, quindi il bambino non lamenta né dolore né una limitazione nella funzione della bocca; in altri casi, riporta dolore o difficoltà nei movimenti della mandibola, gonfiore nella regione dell'articolazione temporomandibolare, rumore articolare, rigidità mattutina con difficoltà nei movimenti mandibolari; altre volte il bambino può trovarsi in uno stato di apparente benessere e lamentare solo qualche occasionale fastidio.
Purtroppo, le caratteristiche cliniche e i sintomi non sono sempre presenti e attendibili; inoltre, spesso compaiono negli stadi già avanzati dell'artrite dell'articolazione temporomandibolare.
L'artrite dell'articolazione temporomandibolare non trattata nei bambini può causare limitazione della crescita mandibolare nel tempo, portando ad asimmetria del volto, malocclusione e limitazione nell’apertura della bocca. Il coinvolgimento dell'articolazione può portare silenziosamente alla degenerazione dell'articolazione e ostacolare la mobilità e la funzione masticatoria, fornendo potenzialmente un carico articolare e muscolare asimmetrico, generando infine sintomi e disfunzioni orofacciali e influenzando la qualità della vita correlata alla salute degli individui affetti.
Dopo la raccolta della storia clinica e un attento esame clinico, il medico curante valuterà la necessità di approfondimenti diagnostici per verificare la presenza di artrite a carico dell'articolazione temporomandibolare.
La diagnosi del coinvolgimento dell'articolazione temporomandibolare nei bambini affetti da AIG rimane difficile e probabilmente sottostimata, anche perché i segni e i sintomi orofacciali nei bambini e negli adolescenti affetti da AIG si ritrova solo nel 30% dei casi.
Attualmente, la diagnosi di artrite dell'articolazione temporomandibolare è supportata da esami clinici e tecniche di imaging, come la radiografia panoramica, la tomografia computerizzata, l’ecografia, anche se l’esame più dirimente è la risonanza magnetica, che fornisce immagini di tutti i tessuti che compongono le articolazioni.
Al fine di una diagnosi più accurata possibile i pazienti vengono valutati da un team multidisciplinare composto da medici radiologi, reumatologi, odontoiatri e, ove necessario, chirurghi maxillo-facciali.
Gli obiettivi della terapia sono innanzitutto la riduzione o la risoluzione dei sintomi della fase acuta. A seguire sarà importante la prevenzione dei danni delle componenti delle articolazioni, quando presenti. Nei casi di coinvolgimento dell'articolazione temporomandibolare la terapia, individualizzata in base al paziente, si basa generalmente su un’associazione tra terapia farmacologica prescritta dal medico reumatologo e la terapia prescritta dall’odontoiatra.
Quest’ultima consiste nel controllo delle abitudini orali, in esercizi di fisioterapia per l’articolazione temporomandibolare e per i muscoli della masticazione (automassaggi) e nell’utilizzo di apparecchi intraorali per contrastare la crescita asimmetrica della mandibola. I controlli clinici periodici sono di importanza fondamentale per evitare l’insorgenza di limitazioni dei movimenti mandibolari nonché danni significativi alle articolazioni.
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