In Italia 8 bambini su 1000 nascono con cardiopatie congenite, ma risulta in costante aumento il numero di coloro che riescono a raggiungere l'età adulta. Grazie ai progressi della cardiologia e della cardiochirurgia pediatrica, infatti, quasi il 90% di neonati e bambini italiani affetti da cardiopatia congenita raggiunge l'età adulta.
Questa storia di successo impone ai medici cardiologi e ai cardiochirurghi di confrontarsi con le nuove problematiche che una crescente popolazione di persone che convive con queste patologie comporta. Gestire questa sfida richiede un approccio multidisciplinare, con un'intensa interazione tra le figure professionali che operano nell'ambito della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e quelle che invece si occupano della sfera adulta.
Nasce con l'intento di confrontarsi sulle nuove problematiche che i progressi della medicina comportano il Simposio Internazionale sulle Cardiopatie congenite, che si svolgerà per il secondo anno consecutivo a Roma, all'Hotel Columbus, il prossimo sabato 27 maggio.
L'evento, patrocinato dal Ministero della Salute, sarà un'opportunità di scambio e condivisione sulla nuova popolazione di pazienti che convive con cardiopatie congenite, identificata con l'acronimo GUCH (Grown-Up with Congenital Hearth Disease). Nell' incontro si parlerà della corretta diagnosi e del trattamento delle principali patologie, della qualità e dell'aspettativa di vita.
Il simposio, frutto della collaborazione tra l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, il Gruppo Ospedaliero San Donato e la Johns Hopkins University, vedrà coinvolti relatori di diverse cardiochirurgie negli Stati Uniti e in Europa, come la Mayo Clinic e la All's Children Hospital, ai quali si affiancheranno i principali specialisti delle cardiochirurgie pediatriche italiane.