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Cataratta congenita, i nuovi Lea introducono lo screening neonatale

L'intervista a Luca Buzzonetti, responsabile dell'Unità operativa di Oculistica dell'ospedale

La cataratta congenita è una delle cause più frequenti di cecità nell'infanzia. Per permettere una diagnosi tempestiva di questa patologia, la cui incidenza è compresa fra il 10% e il 15% (dati della Iapb, Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità), i nuovi Lea hanno disposto l'introduzione di uno screening per tutti i nuovi nati. Ne abbiamo parlato con il professor Luca Buzzonetti, responsabile dell'Unità operativa di Oculistica del Bambino Gesù.

Quali saranno i vantaggi dell'introduzione dello screening neonatale per la cataratta congenita?
Una rete che sul territorio sia specificatamente dedicata allo screening della cataratta congenita, per altro la Regione Lazio è in contatto con noi medici a tale scopo, per definire un progetto sul territorio. Un progetto che consenta di non tardare la diagnosi, portando quindi in tempi rapidi all'intervento chirurgico oppure, quando non si ponga l'indicazione all'intervento, a programmare controlli periodici per verificarne l'eventuale progressione. Una diagnosi precoce è fondamentale per migliorare in prospettiva la capacità visiva di un occhio che in ogni caso sarà affetto da ambliopia.

Quali sono i test previsti dallo screening?
Il test fondamentale è quello del riflesso rosso. Si tratta di un esame molto semplice, in Italia correntemente eseguito dai pediatri, che, dopo aver dilatato la pupilla con un collirio midriatico, consiste nella proiezione di una luce attraverso uno strumento portatile che si chiama oftalmoscopio. L'esaminatore potrà così facilmente valutare la presenza o meno del riflesso rosso del fondo oculare: si tratta dello stesso effetto che osserviamo spesso nelle fotografie effettuate con il flash. La mancanza del riflesso rosso o la differenza fra i due occhi in termini di omogeneità saranno indicativi di possibili patologie, suggerendo quindi l'invio del bambino allo specialista oculista.

Per quanto riguarda l'ospedale, quanto tempo sarà necessario e di che cosa ci sarà bisogno per far fronte all'introduzione dello screening?
Presso la sede di Palidoro è già attivo da tempo un ambulatorio per il neonato che sarà potenziato dal mese di settembre. La visita è prenotabile telefonicamente tramite CUP. L'attivazione dello screening dovrebbe caratterizzare il nostro centro come riferimento in caso di diagnosi certa o sospetta: infatti il paziente in tal caso va sottoposto ad una visita in narcosi e, eventualmente, ad intervento chirurgico. Per questo evidentemente è indispensabile far riferimento ad una struttura specializzata e di riferimento. L'Ospedale Bambino Gesù risponde pienamente a queste caratteristiche. 

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