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Coronavirus: una stanza virtuale di incontro e gioco per i ragazzi oncologici

Si chiama Play4You il nuovo spazio online dedicato agli adolescenti che condividono una storia comune di malattia oncologica

Si chiama PLAY4YOU il nuovo progetto online dedicato agli adolescenti oncologici. Ideata per superare i limiti imposti dalla malattia e dal periodo di quarantena dovuto al Covid-19, la nuova "stanza vituale" è stata messa a punto dagli psicologi, dal personale medico e infermieristico e dagli educatori del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Genica e Cellulare del Bambino Gesù. L'iniziativa vede anche la partecipazione dei volontari dediti alle attività ludiche, di solito presenti in reparto, e appartenenti a diverse associazioni (Associazione Bambino Gesù Onlus, Associazione Edoardo Marcangeli Onlus, Associazione Davide Ciavattini Onlus). 

Si tratta di un nuovo strumento del progetto Adolescenti 4You, nato nel 2017, per dare una risposta alle necessità specifiche di ragazzi e ragazze con una storia comune di malattie onco-ematologiche. Un modello nuovo di assistenza -clinica e psicosociale - che supporti i bisogni legati alla malattia e alla necessità di garantire continuità alla vita fuori dall'Ospedale, fatta di famiglia, amici, scuola, affetti e hobby.  

L'iniziativa è stata voluta dal professore Franco Locatelli, direttore del Dipartimento. «Trattare un adolescente significa che devi essere disponibile a metterti in gioco e confrontarti su un terreno che non è più il tuo, da molti decenni – spiega Locatelli - È come giocare una partita in trasferta».

È possibile connettersi a PLAY4YOU tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, attraverso un apposito link che viene fornito ai partecipanti. Gli adolescenti ricoverati nei diversi reparti di oncoematologia, quelli che sono in Day Hospital e coloro che si trovano a casa, possono collegarsi per incontrarsi, giocare in gruppo o singolarmente, confrontarsi con persone che vivono la stessa "vita da paziente", trovando un importante supporto morale. Nella stanza virtuale sono sempre presenti uno o più specialisti del team per favorire e monitorare lo scambio tra i ragazzi. 

«Una stanza virtuale adibita al gioco era, inizialmente, una scommessa, in breve si è rivelata un'ottima idea – spiega il dottor Giuseppe Maria Milano, oncologo e referente del progetto - L'energia dedicata a stimolare l'attenzione del paziente oncologico anche a distanza, è stata ripagata da un successo inaspettato»

Le stanze della degenza ordinaria, le stanze isolate del centro trapianti o quelle del day hospital diventano così connesse, permettendo maggiore aggregazione tra gli adolescenti che le occupano. Il progetto è stato premiato dalla partecipazione stessa dei ragazzi: sono ormai più di 25 partecipanti divisi in gruppi spontanei di 4-5 che si ritrovano ogni giorno.

«Il progetto Play4You può diventare un'esperienza da conservare per altri possibili utilizzi e applicazioni – continua il dottor Milano - L'evoluzione della nuova iniziativa potrebbe diventare uno strumento ulteriore nel percorso di cura. Non solo durante l'attuale emergenza, ma nella "normale" solitudine di un ragazzo adolescente in isolamento a causa della sua patologia. Le conseguenze sociali e relazionali di un tumore -  o di un'altra malattia di pari impatto - possono e devono essere superate».




 
 

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