È un accumulo di feci dure nel retto, dovuto a un disturbo della defecazione, cioè alla difficoltosa evacuazione dell'intestino: la stipsi.
La stipsi è certamente la causa più frequente di fecaloma. Questa è spesso correlata a disturbi dell’alimentazione e/o delle corrette abitudini evacuative.
Infatti è proprio l’aumento del tempo di permanenza delle feci nell’intestino che comporta un maggiore riassorbimento dell’acqua per cui la massa fecale diventa sempre più secca, dura e difficile da evacuare. Questo porta allo sviluppo del fecaloma.
Nella fase iniziale il fecaloma può essere anche asintomatico, oppure provocare malessere, inappetenza, dolore, distensione addominale e contrazioni spasmodiche dello sfintere anale, associate a dolore, nausea e vomito.
Essendo correlata ai disturbi dell’alimentazione può essere associato a problemi neuropsichiatrici (es anoressia), a difficoltà nella relazione con i genitori o i coetanei, a cattive abitudini nell’organizzazione delle proprie esigenze fisiologiche. Capita spesso che bambini iperattivi non vogliano ‘perdere tempo’ andando regolarmente al bagno.
Il pediatra di famiglia è il primo punto di riferimento nei casi di stipsi o fecaloma, prescrivendo strategie dietetiche e non solo, per provvedere all’ammorbidimento della massa fecale mediante appositi zuccheri non assorbibili, piccoli clismi e supposte.
Nei casi più gravi e complessi può essere necessario ricorrere al chirurgo digestivo per una sua valutazione.
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