Il 18 ottobre la Chiesa di Santa Maria in Portico Campitelli, a Roma, ha ospitato il Concerto dei cantori e dei Solisti della Cappella musicale di Santa Maria in Campitelli e dell’Orchestra barocca La Cantoria, diretti dal Maestro Vincenzo Di Betta. L'evento è stato finalizzato al sostegno del Centro di Cure palliative dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Il Centro, in corso di realizzazione a Passoscuro (Comune di Fiumicino), ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze speciali di bambini con malattia rara e inguaribile, ad alta complessità assistenziale. A questo fine, si propone la presa in carico a tutto tondo del nucleo familiare dei piccoli pazienti tramite la creazione di una rete con le strutture territoriali e il pediatra di famiglia. La struttura avrà l’opportunità di rispondere ai bisogni dei bambini inguaribili residenti nella Regione Lazio e in molte regioni del centro-sud Italia. Il progetto sarà sostenuto prevalentemente dalla campagna di raccolta fondi “Mi prendo cura di te” promossa dalla Fondazione Bambino Gesù Onlus.
L’evento del 18 ottobre, organizzato dal Bambino Gesù in collaborazione con la duchessa Maria Luisa Gaetani dell’Aquila D’Aragona, è stato presentato da Federica Gentile, speaker di Radio RTL 102.5. Tra gli interventi quello del parroco di Santa Maria in Portico Campitelli, padre Davide Carbonaro. La serata è stata seguita in diretta streaming a New York, Parigi e Londra.
Gli invitati al concerto, in presenza e online, si sono impegnati a diventare per un anno “Ambasciatori del Bambino Gesù” sostenendo i progetti di ricerca scientifica e formazione nel mondo dell’ospedale.
«Diventare ambasciatori del Bambino Gesù – ha affermato la presidente, Mariella Enoc - significa diventare operatori di una diplomazia “speciale”, come la chiama papa Francesco, quella che consente alla Chiesa, attraverso l’ospedale, di portare le sue cure e il suo sapere ai bambini del mondo. Ringraziamo tutte le persone generose che hanno dato e daranno la disponibilità ad impegnarsi in questo compito. L’azione di cura è un’impresa collettiva, che ha bisogno del sostegno di ognuno».