Inaugurata questa mattina all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù la rassegna "C’era una volta", a cura della Fondazione De Sanctis in collaborazione con AOPI (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani). La rassegna porta attori e attrici italiani, tra i più amati dal pubblico, negli ospedali pediatrici d’Italia per raccontare le fiabe della tradizione ai piccoli pazienti.
Nello spazio del Castello dei giochi, al Gianicolo, i bambini hanno accolto con grande con gioia ed emozione gli attori e le attrici intervenuti: Raoul Bova, Paolo Calabresi, Cristiana Capotondi, Matilda De Angelis, Giorgio Pasotti, Pif e Benedetta Porcaroli. Hanno indossato le magliette e il cappellino “C’era una volta”, hanno chiesto gli autografi e una foto ricordo con i loro idoli. Gli attori hanno raccontato le fiabe ai piccoli ricoverati del Bambino Gesù, donando una emotiva carezza a loro e ai loro genitori.
Ha iniziato seduto tra i piccoli, Giorgio Pasotti con “Biancaneve e i sette nani” seguito da Benedetta Porcaroli con la “Volpe e la cicogna”.
Tutti i protagonisti hanno letto le favole avvicendandosi nei vari reparti dell’ospedale pediatrico: oltre al Castello dei giochi anche in Oncologia, Cardiologia, Traumatologia, Pediatria Generale, Dialisi, Fibrosi Cistica/Reumatologia. Paolo Calabresi ha letto una favola scritta da lui “La pancia dell’aeroplano” mentre Pif ha letto “La lepre e la tartaruga “; Cristiana Capotondi si è cimentata con “Pinocchio, Matilda De Angelis con “Giacomino e il fagiolo magico”, Raoul Bova ha letto “Raperonzolo”.
I bambini hanno apprezzato la sorpresa: grande l’emozione e la gioia. Tutti hanno sorriso e battuto le mani come se fossero in un grande teatro. Le fiabe sono diventate uno spettacolo, un momento di gioia e di evasione.
Francesco De Sanctis, presidente della omonima Fondazione, ha puntualizzato il senso dell’iniziativa: «I nostri pensieri sono rivolti ai bambini afgani, ai siriani, agli ucraini, a tutti i bambini del mondo, in quei paesi in cui non si è in pace da anni. Le fiabe sono un mezzo per poterli accarezzare. Ho preso in prestito la frase di un grande scrittore, Italo Calvino, che diceva: ‘L’unica convinzione che mi spingeva nel viaggio tra le fiabe è questa: le fiabe sono vere perché prese tutte insieme sono una spiegazione generale della vita’. Come gli eroi e le eroine di quelle fiabe possiamo sconfiggere le avversità, l’incantesimo della solitudine, e vivere per un momento felici e contenti».
Alberto Zanobini – presidente AOPI e direttore generale ospedale pediatrico Meyer di Firenze - ha sottolineato: «Il diritto a rimanere bambini esiste anche quando si è ammalati. “Bambinità” è un termine della Treccani, in cui si evidenziano le qualità essenziali dell’essere bambini che si differenzia dall’umano adulto. Noi vogliamo che i bambini quando sono in ospedale abbiamo diritto tutti i loro diritti: dal gioco alla scuola».
Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù rivolgendosi direttamente ai più piccoli, ha detto: «Sono contenta che tutti gli ospedali pediatrici siano riusciti a portare avanti questa iniziativa e soprattutto a condividere questa esperienza. Tutti i bambini del mondo - noi abbiamo accolto al Bambino Gesù i bambini ucraini - hanno diritto alle fiabe. Oggi deve essere un momento di divertimento, il momento è tutto vostro, ci sono tanti attori e attrici che vi leggeranno le fiabe. Ascoltare è molto bello soprattutto se leggono attori e attrici bravi come loro»
La rassegna proseguirà il 6 maggio al Meyer di Firenze; il 13 maggio all’Istituto Giannina Gaslini di Genova; il 20 maggio al Santobono-Pausilipon di Napoli e il 27 maggio all’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste.