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Centro antiveleni pediatrico, ecco come funziona il servizio del Bambino Gesù

Un servizio rivolto ai bambini e ragazzi che, oltre alla gestione clinica dei pazienti, è attivo con un numero telefonico dedicato (06.6859.3726). L'intervista al dottor Marco Marano

 

Un servizio che oltre a gestire bambini entrati in contatto con sostanze tossiche, effettua consulenze telefoniche 24 ore su 24. Sono queste le caratteristiche del Centro Antiveleni pediatrico del Bambino Gesù, un servizio del Dipartimento di Emergenza e accettazione dell'Ospedale della Santa Sede. Delle attività svolte e delle peculiarità del Bambino Gesù in quest'ambito abbiamo parlato con il responsabile, il dottor Marco Marano

Dottor Marano, come opera il Centro Antiveleni pediatrico del Bambino Gesù?

Il Centro antiveleni svolge la sua azione attraverso un'opera di consulenza rivolta tanto sia ai cittadini sia agli Ospedali del territorio (regionali ed extra regionali) attraverso una linea telefonica dedicata, ma anche e soprattutto con la diretta gestione clinica dei pazienti che vengono trasferiti da altre strutture o che arrivano direttamente al Pronto Soccorso del Bambino Gesù.

In cosa consiste nello specifico la consulenza telefonica?

I cittadini possono ricevere indicazioni per il trattamento domestico o, in base alle condizioni descritte telefonicamente, possono essere invitati a rivolgersi al proprio pediatra o a una struttura ospedaliera. Il nostro Centro, inoltre, si premura poi di ricontattare gli utenti che hanno chiamato il numero, per verificare l'esito del consulto. Da quando è attivo il servizio telefonico, negli anni la percentuale di ospedali che ci contattano è andata progressivamente aumentando. Un indice di qualità per questa tipologia di servizio. Il numero da contattare è lo 06.6859.3726, ed è attivo 24 ore su 24.

Quali sono le casistiche più comuni per cui gli utenti si rivolgono a questo servizio?

Il Centro antiveleni pediatrico del Bambino Gesù svolge circa 1500 consulenze l'anno. Questa gestione riguarda, per il 40% dei casi, bambini esposti a prodotti domestici e industriali potenzialmente tossici. Un'altra casistica frequente (35% del totale) è rappresentata da bambini esposti a farmaci. Altre cause per le quali si rivolgono a noi sono: avvelenamento da sostanze d'abuso, da piante e da funghi. Inoltre registriamo una importante casistica di morsi di vipera nel bambino, che gestiamo nel nostro ospedale. La maggior parte delle esposizioni riguarda prevalentemente bambini fino ai 6 anni di età circa. In quella fascia di età infatti, il bambino esplora l'ambiente circostante e curiosando, tende a portare alla bocca le cose che trova intorno a lui, esponendosi ad un potenziale rischio.

Ci sono tendenze che mostrano un aumento o una diminuzione di determinate casistiche?

Abbiamo osservato negli ultimi anni un aumento di episodi anticonservativi (cioè dei tentativi di suicidio tramite ingestione di sostanze o farmaci) che sono stati gestiti in collaborazione con il reparto di Neuropsichiatria, legati probabilmente a due fattori: aumento effettivo dei casi e maggiore affluenza da parte del territorio.

Oltre alla Neuropsichiatria, quali sono le unità operative e i dipartimenti con i quali collaborate principalmente?

L'attività del Centro è trasversale in tutte le unità operative dell'Ospedale, ma il laboratorio di patologia metabolica della sede di San Paolo Fuori le Mura svolge un ruolo importantissimo nell'identificazione e dosaggio di sostanze e farmaci, cosi come la reperibilità di una scorta antidotica da parte della Farmacia del nostro ospedale diventa in alcuni casi vitale per la gestione di questi pazienti. Il nostro Centro, inoltre, è inserito in una rete di collaborazione con tutti i Centri Antiveleni del territorio Italiano con i quali c'è un confronto costante.

Ritornando ai numeri relativi alle vostre attività, la stagionalità influisce sulla frequenza e sulla tipologia di richieste di intervento?

I contatti telefonici aumentano prevalentemente nei periodi di festività, quando cioè i bambini passano più tempo con i genitori. Durante la fascia di frequentazione scolastica infatti, sembra osservarsi una minore incidenza di eventi. A casa, invece, si osserva una maggiore frequenza di episodi di avvelenamento. Per quanto riguarda i casi che gestiamo in ospedale, invece, in alcune stagioni come la primavera e l'estate, aumentano gli episodi correlati alle attività all'aria aperta svolte dal bambino: casi di morsi di vipera, di punture di imenotteri (insetti) o di lesioni indotte dal contatto con meduse o punture di pesci, ingestione di bacche o di parti di piante potenzialmente tossiche. 

Che cosa contraddistingue il Centro Antiveleni del Bambino Gesù rispetto ad altre realtà simili?

Innanzitutto la tipologia di pazienti. Il nostro Centro, infatti, è dedicato interamente a pazienti pediatrici. Per quanto riguarda le attività svolte, la caratteristica che distingue il Centro Antiveleni del Bambino Gesù, rispetto ad altre realtà del territorio Italiano, è quella di fornire consulenze oltre alla gestione diretta del paziente che giunge nel nostro Ospedale. Non sempre i Centri antiveleni hanno la possibilità di fornire entrambi i servizi. 




 
 

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