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Disturbi della deambulazione

Si manifestano in modi diversi, a seconda della malattia che li ha provocati. Le cause possono essere alterazioni del sistema muscolo-scheletrico, disturbi neurologici o dolore 

Per deambulazione o cammino s'intende un movimento armonico del corpo, simultaneo e coordinato fra tronco, bacino e arti, che ha lo scopo di avanzare nello spazio – camminare – in sicurezza e con il minimo dispendio di energia. Il disturbo della deambulazione si riferisce a tutto ciò che si discosta dal cammino fisiologico.

La deambulazione inizia intorno ai 12-15 mesi (i primi passi!) e rappresenta un'importante tappa dello sviluppo neuromotorio.

Il corretto schema del passo è il risultato di un’elaborazione complessa di numerose regioni cerebrali (corteccia motoria, cervelletto e regioni tronco dell'encefalico), ciascuna delle quali contribuisce ad aspetti differenti della funzione locomotoria.

Non esiste un modo di camminare unico, ma viene costantemente influenzato da una serie di informazioni, definite come segnali afferenti, che sono:

  • Segnali somatosensitivi che provengono dai recettori muscolari (propriocettori) e cutanei (esterocettori);
  • Segnali vestibolari, deputati al controllo dell'equilibrio;
  • Segnali visivi.

Essendo frutto di un processo molto articolato, il cammino può essere influenzato da svariati fattori, e il proprio sistema di controllo mette in atto una serie di risposte volte a garantirne la funzione.

Infatti la deambulazione patologica o alterata non è altro che un meccanismo per preservare il cammino attraverso l’adattamento. Le caratteristiche della camminata patologica dipendono quindi, oltre che dal tipo di deficit, anche dalla capacità dell’individuo di compensare tale menomazione.

Possiamo suddividere le cause di alterazioni della deambulazione in tre gruppi:

  • Disturbi neurologici;
  • Alterazioni del sistema muscolo-scheletrico;
  • Dolore.

Il disturbo della deambulazione si manifesta in modo diverso, a seconda della causa che l'ha provocato.

Disturbi neurologici:

  • Andatura cerebellare tipica delle lesioni del cervelletto. Deambulazione atassica, a base allargata, con braccia in lieve abduzione. Non c’è coordinazione fra tronco-bacino-arti, per cui risulta un’andatura ondeggiante con eccessivo pendolarismo nei piani dello spazio;
  • Andatura falciante caratteristica dei soggetti con emiparesi: l’arto inferiore presenta una spasticità che lo porta a mimare una falce durante la deambulazione con l’arto superiore in flessione per l’ipertono nei muscoli flessori;
  • Andatura in scissoring, cioè “a forbice”, dovuta a un incrocio degli arti inferiori per eccessivo ipertono degli adduttori, caratteristica ad esempio nelle diparesi;
  • Andatura in scissoring, cioè a forbice, dovuta ad un incrocio degli arti inferiori per eccessivo ipertono dei muscoli che avvicinano la coscia al centro del corpo (muscoli adduttori), ad ogni passo una gamba incrocia l'altra. La ritroviamo ad esempio nelle paresi che colpiscono entrambi gli arti inferiori (diparesi);
  • Andatura steppante tipica delle polineuropatie, come la Malattia di Charcot-Marie-Tooth, dove vi è un deficit dei dorsiflessori di caviglia. Per disimpegnare il piede, il soggetto aumenta la flessione del ginocchio nella fase oscillatoria. Tale compenso è però inefficace e il paziente deambula sulle punte (steppage);
  • Andatura anserina, caratteristica delle miopatie, come le distrofie muscolari. Vi è un deficit della muscolatura pelvica e glutea, che si traduce in un eccessivo pendolarismo del tronco e un’andatura ancheggiante.

Alterazioni del sistema muscolo-scheletrico:

  • Andatura toe-walker, cioè sulle punte. Può essere idiopaticav, comportamentale oppure dovuta a piede equino (per spasticità del soleo-gastrocnemio o accorciamento dell’achilleo);
  • Andatura in intoening, cioè in intrarotazione. Consiste in una deambulazione con i piedi rivolti verso l’interno e può essere dovuta ad antiversione del collo femorale, piede torto, metatarso varo. Esiste la deambulazione in extrarotazione, ad es. negli ipotonici, ma è più rara;
  • Zoppia  ad esempio per dismetria arti inferiori o iperlassità congenita.

Dolore:

  • Deambulazione antalgica: il bambino adotta dei compensi per evitare o prevenire il dolore, fino al rifiuto completo del cammino. Esempi li ritroviamo nel dolore agli arti per frattura occulta, sinovite transitoria dell'anca, Morbo di Perthes, Morbo di Osgood-Schlatter.

L'analisi del cammino può essere effettuata attraverso una valutazione clinica e strumentale. Quest'ultima viene eseguita mediante la gait analysis, ossia un'analisi computerizzata del cammino, che oltre a permettere di valutare eventuali alterazioni, consente di tenere sotto controllo nel tempo il bambino, valutare l'efficacia di un intervento terapeutico/riabilitativo, indirizzare nella scelta di un'adeguata correzione ortesica.

 

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  • A cura di: Bruno Giuseppe Contini
    Unità Operativa di Degenza Riabilitativa UDGEE
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 05  Agosto 2022 


 
 

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